DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per www.corriere.it
Sempre più indigesto e imbarazzante sul piano politico e istituzionale, Elon Musk caccia da X il conduttore televisivo Don Lemon, un ex della Cnn, che lui stesso aveva voluto nella sua rete sociale.
Sempre più indispensabile sul piano strategico-militare grazie alle sue tecnologie spaziali e alla stretta collaborazione col Pentagono e i servizi segreti, ora l’imprenditore di Tesla e SpaceX sta creando per il National Reconnaissance Office, l’agenzia federale dell’intelligence che gestisce i satelliti-spia, una rete di centinaia di satelliti Starshield di nuova generazione che farà fare un salto di qualità ai sistemi di sorveglianza: offrirà una copertura molto più puntuale e dettagliata di ogni area, soprattutto nelle zone di guerra. Notizia riferita dall’agenzia Reuters in un suo servizio esclusivo.
Le due facce contrapposte di Elon Musk appaiono sempre più marcate. Al di là dell’ostilità per Joe Biden che ha ostentato più volte, il pioniere dell’auto elettrica e dell’esplorazione spaziale sta diventando sempre più imbarazzante nel suo ruolo di padrone di X (ex Twitter), una delle maggiori reti sociali Usa, la più importante per l’informazione: criticato prima per aver tolto i filtri che bloccano i contenuti più nocivi, lasciando così che la piattaforma si riempia di messaggi di odio (e anche pedopornografici) in nome del ruolo di «assolutista del free speech» che si è attribuito da solo, poi per aver riaperto le porte ai suprematisti bianche e ad altri gruppi di ultradestra, usando al tempo stesso la piattaforma per attaccare quella che definisce la cultura woke, radicale, del partito democratico, Musk ora ha superato un altro confine intervenendo per la prima volta come editore che attua una censura. […]
Ma, nonostante i comportamenti borderline di un imprenditore tanto geniale quanto (per sua stessa ammissione) psicologicamente instabile e consumatore di droghe illegali, il Pentagono e i servizi segreti puntano sempre più sulla tecnologia della sua SpaceX per stabilire la loro superiorità strategica nello spazio e creare un capillare sistema di sorveglianza di tutto quello che avviene a terra, soprattutto nelle zone sconvolte da conflitti.
Da anni il Pentagono usa SpaceX, il maggiore operatore di satelliti al mondo, per portare in orbita i suoi sistemi di sorveglianza e altre tecnologie top secret.
In futuro, stando a quanto anticipato tempo fa dal Wall Street Journal ed ora illustrato con maggiore dettaglio dalla Reuters, i grossi satelliti militari che girano attorno alla Terra su orbite medio-alte, verranno sostituiti da sciami di satelliti più piccoli su orbita bassa, in grandi di sorvegliare ogni lembo di terreno e di dire un supporto immediato e continuo alle forze di terra impegnate in battaglia in qualunque punto del globo.
Il progetto Starshield, per il quale SpaceX riceverà dal governo americano 1,8 miliardi di dollari (più 200 milioni per la fase sperimentale), è partito nel 2020. Fin qui, secondo le indiscrezioni raccolte, sono stati messi in orbita una dozzina di prototipi dei nuovi satelliti.
Ora, finita la parte dei collaudi, si dovrebbe entrare nella fase operativa. Gli Stati Uniti saranno i primi a disporre di un sistema di satelliti di sorveglianza così capillare e penetrante.
Probabilmente anche un sistema meno vulnerabile all’arma spaziale nucleare che i russi avrebbero in preparazione, secondo i rapporti di intelligence circolati nelle settimane scorse. Questo perché, essendo composto da satelliti più piccoli e distribuiti in costellazioni molto numerose, il sistema Starshield dovrebbe poter resistere meglio ad un attacco spaziale, continuando a funzionare anche in caso di distruzione di una parte della rete. […]
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