IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Mario Fabbroni per www.leggo.it
Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (Aisi). Si tratta dell'ex Sisde, ovvero il servizio segreto civile italiano. Guidare un settore tanto delicato equivale ad avere molte più responsabilità di un ministero di peso: la poltrona scotta, specie in tempi bui come quelli che stiamo vivendo, tra allarme terrorismo jihadista e minacce alla sicurezza nazionale.
Dal 2016 in quella stanza dei bottoni c'è il generale dei carabinieri Mario Parente. Un uomo tutto d'un pezzo, stimatissimo. Ma il suo incarico di due anni scadeva proprio in questi giorni. Così, a sorpresa (e nel silenzio dei media, tranne un articolo di Formiche.net) il nuovo governo grillino-leghista, finora fermo quasi su tutto, ha deciso di prorogarlo facendo di fatto la prima nomina da quando si è insediato.
Una conferma fondamentale, senza incetezze palesate da 5Stelle e Lega. Eppure a promuovere Parente alla direzione dell'Aisi era stato il tanto criticato governo Renzi. Era il il 29 aprile di due anni fa e il Consiglio dei ministri ratificò un grande accordo ai vertici della sicurezza nazionale: Alessandro Pansa, allora capo del dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale, fu messo a capo del Dis, l'organismo di coordinamento dei due servizi segreti (Aisi - interno - e Aise - esterno); Franco Gabrielli diventò capo della Polizia; il generale Arturo Esposito, comandante Aisi, fu sostituito dal suo vice ed ex capo dei Ros, Mario Parente.
Non una nomina qualsiasi dunque, anche se l'attenzione della stampa era rivolta alle poltrone Rai e a quelle del settore energia. Invece a tutti è stato preferito proprio Parente, l'uomo dell'Arma che ha collaborato con Giovanni Falcone e l'Antimafia ma soprattutto che ha firmato molte inchieste sulla corruzione: da quella sui Grandi Eventi a Mafia Capitale.
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