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Da “Il Sole 24 Ore”
giuliano amato anna finocchiaro
Nessun rimpasto di Governo, solo sostituzioni. È la linea che Matteo Renzi seguirà di fronte alle richieste che sono arrivate e arriveranno dagli alleati di Governo, Ncd in testa, che dopo gli eventi che hanno portato a eleggere il nuovo Capo dello Stato sono alla ricerca di un risarcimento. «Non vedo all’orizzonte nessun rimpasto di governo, non c’è nulla che lo meriti» ha chiarito ieri Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a Otto e Mezzo confermando l’intenzione del premier: non toccare la squadra, salvo gli interventi resi necessari da fatti esterni.
È il caso del ministero degli Affari regionali, poltrona rimasta vuota dopo la scelta di Maria Carmela Lanzetta di tornare nella sua Regione, la Calabria, per assumere il ruolo di assessore all’Istruzione e alla Cultura che le aveva offerto il governatore Mario Oliverio (Pd). Vicenda curiosa perché alla fine l’ex sindaco antimafia di Monasterace ci ha ripensato motivando il suo passo indietro con la presenza in giunta di Nino De Gaetano, assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture al centro di una vicenda di voto di scambio (ma non è indagato). «Non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore De Gaetano» ha spiegato Lanzetta che però a quel punto aveva lasciato già il suo ufficio romano.
Spetta a Renzi riempire il vuoto. La più accreditata per la sostituzione sembra essere Anna Finocchiaro: presidente della commissione Affari costituzionali del Senato e già presidente dei senatori del Pd nella passata legislatura, il suo nome è comparso più volte nell’elenco dei “quirinabili" circolato nei giorni della lunga vigilia che ha portato all’elezione del Capo dello Stato. Tanto che ora un ministero senza portafoglio come quello degli Affari regionali (che in effetti ha dato scarsa visibilità alla Lanzetta) sembra stare stretto a una figura dal forte profilo istituzionale come la Finocchiaro. «Nome prestigoso, ma non dipende da me» ha detto Delrio. Potrebbe anche aprirsi, per la Finocchiaro, la strada del ministero dell’Istruzione.
Forse la scelta potrebbe cadere su qualcun altro, ma di sicuro si tratterà di una donna. Renzi, infatti, non vuole compromettere ulteriormente l’equilibrio di genere che ha caratterizzato il suo Governo: una squadra nata con otto uomini e otto donne in cui però Paolo Gentiloni ha sostituito alla Farnesina Federica Mogherini. Per questo gli altri nomi che circolando sono tutti femminili: Anna Serafini, ex parlamentare del Pd (moglie di Piero Fassino) e Valentina Paris, responsabile del Pd per gli enti locali.
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