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L’OSSESSIONE DI GIORGIA PER IL “MODELLO ALBANIA” COSTA CARO ALLE TASCHE DEGLI ITALIANI – IL GOVERNO HA SPESO 75 MILIONI DI EURO IN SEI MESI PER TRATTENERE IN ALBANIA APPENA 20 MIGRANTI, POI TUTTI RIPORTATI IN ITALIA IN 48 ORE: 114 MILA EURO AL GIORNO, 570 MILA PER SOLI CINQUE GIORNI DI OPERATIVITÀ NEL 2024 – IL RAPPORTO DI ACTIONAID E UNIBARI SUL CPR DI GJADER: LA REALIZZAZIONE DI OGNI POSTO È COSTATA 150 MILA EURO: “È IL PIÙ CARO, INUMANO E INUTILE STRUMENTO NELLA STORIA DELLE POLITICHE MIGRATORIE ITALIANE” – ELLY SCHLEIN: "MELONI SI SCUSI PER QUESTO SPRECO"
Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
migranti in albania - vignetta by vukic
I primi 75 milioni sono volati via in sei mesi per trattenere appena 20 migranti, poi tutti riportati in Italia in 48 ore: 114 mila euro al giorno, 570 mila per soli cinque giorni di operatività nel 2024 la cifra monstre pagata dalla prefettura di Roma alla Medihospes, l'ente gestore dei centri per migranti in Albania che per Giorgia Meloni sono diventati un'ossessione.
Tanto da tenerli aperti e cambiarne la destinazione d'uso dopo le decine di sentenze di giudici che hanno ritenuto illegittime le norme varate prima per il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri e poi per la detenzione amministrativa di migranti da espellere trasferiti da cpr italiani.
IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Un'operazione costata carissima come documentato da ActionAid e UniBari che, per la prima volta, danno conto di costi già sostenuti, e dunque non più di previsioni di spesa [...]
«Giorgia Meloni chieda scusa agli italiani, perché i numeri relativi ai costi della sua illegale operazione Albania sono un insulto anche a quei milioni di persone che oggi si trovano in difficoltà», dice la segretaria del Pd Elly Schlein. E il leader del M5S Conte: «Una propaganda che non può essere a carico degli italiani schiacciati da tasse e carovita».
[...]
migranti ammanettati arrivano in albania
In attesa dell'1 agosto, giorno in cui la lettura dell'attesissimo verdetto della Corte di giustizia europea in tema di Paesi sicuri, segnerà la sorte dei centri in Albania. Se darà ragione al governo italiano, il Viminale ordinerà di portare in Albania i richiedenti asilo soccorsi in mare provenienti da Paesi che l'Italia ritiene sicuri.
Il report prende in esame le somme spese dall'apertura dei centri, ad ottobre 2024, fino a marzo scorso. Per la sola realizzazione dei 400 posti disponibili sono stati sottoscritti contratti per 74,2 milioni.
Dunque, ogni posto è costato oltre 153 mila euro, a fronte dei 21 mila spesi invece a Porto Empedocle dove il governo ha realizzato un'analoga struttura. Più 528 mila euro per l'ospitalità delle forze di polizia. «L'operazione Albania è il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane», la conclusione di Fabrizio Coresi di Action Aid».
ALBANIA, I COSTI FOLLI DEI CPR «PER OGNI POSTO L’ITALIA HA SPESO 153MILA EURO»
Estratto dell’articolo di Marika Ikonomu per “Domani”
giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania
Non c’è dato che faccia cambiare idea al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che in Europa, e non solo, continua a raccontare il progetto dei centri per migranti in Albania come un modello, «veri e propri precursori dei “return hubs”» proposti dalla Commissione Ue.
[…] Invece «l’operazione Albania è il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane».
A dirlo, una ricerca di ActionAid e dell’università di Bari che per la prima volta, tramite accessi agli atti, hanno pubblicato sulla piattaforma Trattenuti, ricostruzione dettagliata dei milioni effettivamente spesi dal governo italiano per far funzionare le strutture di Gjadër e Shëngjin, dove a oggi – fa sapere la deputata Pd Rachele Scarpa – sono recluse 26 persone.
KISS ME LIBIA - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
In base all’intesa siglata dalla premier Giorgia Meloni con l’omologo albanese Edi Rama, i centri erano destinati ad accogliere migranti salvati dalle autorità italiane in acque internazionali.
Prima quindi che l’esecutivo li trasformasse in Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), le strutture erano centri di trattenimento per chi proveniva da paesi di origine considerati sicuri, per chi poteva essere sottoposto alle procedure accelerate di frontiera.
In questa veste i centri, tra ottobre e dicembre 2024, sono stati operativi per cinque giorni. Per 120 ore l’ente gestore Medihospes ha ricevuto dalla prefettura di Roma 570mila euro: «114mila euro al giorno per detenere 20 persone, liberate poi tutte in poche ore», dopo le decisioni dei giudici. Alle spese vive per la gestione, a cui dovranno aggiungersi quelle del 2025, bisogna aggiungere quelle per l’ospitalità e la ristorazione delle forze di polizia per cinque giorni: 528mila euro.
giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania
C’è poi un’ulteriore spesa, quella investita per la costruzione delle strutture, gestita dal ministero della Difesa. Il progetto iniziale prevedeva in totale una capienza di oltre mille posti. A fine marzo 2025, nei prefabbricati posizionati a ridosso del costone della montagna di Gjadër, erano stati realizzati 400 posti.
Per questi e per il centro non alloggiativo di Shëngjin il ministero ha sottoscritto contratti per 74,2 milioni di euro, «con un uso generalizzato dell’affidamento diretto», sottolinea la ricerca. L’unica regola era fare presto.
Dunque, un posto in Albania costa oltre 153mila euro. Nulla a che vedere con le risorse spese per strutture analoghe costruite in Italia, come ad esempio il centro di trattenimento per richiedenti asilo (Ctra) di Porto Empedocle, che ha richiesto un milione di euro, poco più di 21mila euro a posto.
[…]
La rete dei Cpr e dei Ctra nel 2024 aveva una capienza ufficiale di 2.555 posti, senza contare i centri albanesi. Ritardi, proteste e danneggiamenti hanno portato la capienza al 46 per cento a fine anno.
Nonostante ciò i 263 posti vuoti, su un totale di 1.164 disponibili, evidenziano l’illogicità e l’irrazionalità del «tentativo di utilizzare il Cpr di Gjadër per detenere lapopolazione straniera irregolare presente in Italia», spiega Fabrizio Coresi, esperto di migrazioni per ActionAid. Se poi si considera che il tasso di rimpatrio è al minimo storico, cade la giustificazione principale del governo, che continua a sostenere che il sistema Cpr renda più efficace la politica di rimpatrio.
ellekappa vignetta meloni albania
Dopo il naufragio di Cutro, la destra ha deciso di aumentare a 18 mesi il termine di trattenimento. Una scelta, si legge, che «non incide sul numero di rimpatri effettuati»: nel 2024 sono state rimpatriate 2.576 persone su 6.164, il 41,8 per cento. Cioè il 10,4 per cento delle persone che hanno ricevuto un provvedimento di allontanamento. […]
giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania
schlein centri migranti albania
centro per migranti a gjader
agenti di polizia davanti all hotspot per migranti di shengjin in albania
LA QUESTIONE MIGRANTI IN ALBANIA SPIEGATA DA NATANGELO
TRASFERIMENTO DEI MIGRANTI NEL CPR DI GJADER IN ALBANIA
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