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Massimo Gramellini per “la Stampa”
La vulgata più diffusa sostiene che il successore di Napolitano non dovrà piacere a tutti gli italiani ma a uno soltanto, Matteo Renzi. Al quale piacciono moltissimo gli italiani che non fanno ombra a lui. Una suora di clausura ultrà della Fiorentina o un eremita con trascorsi nei boyscout sarebbero perfetti. Ma poiché la politica è l’arte del compromesso, il giovane premier potrebbe farsi andare bene anche un notabile di seconda fila, purché sprovvisto di profilo Twitter, rigorosamente allergico alle telecamere e disposto a limitare il suo raggio d’azione al taglio silenzioso dei nastri e alla firma notarile dei decreti.
MATTEO RENZI GIURA AL QUIRINALE DA NAPOLITANO
Chi impresta a Renzi un disegno simile sottovaluta però il cosiddetto Effetto Corazziere. Prendete l’essere più anonimo della Terra, uno a cui lo specchio del bagno chiede di continuo «non ti vedo, dove sei?», e mettete ai suoi lati due corazzieri. Al primo scatto di speroni il nostro uomo avvertirà un brivido lungo la schiena. Al secondo, un lieve senso di vertigini.
Al terzo impugnerà un microfono di passaggio per lanciare un severo monito. È da quando esiste la Repubblica che le cose funzionano così e non risulta che la natura umana sia mutata nel frattempo. Tanto varrebbe, allora, provare a rovesciare lo schema e spedire al Quirinale una soubrette della politica, un ego ipertrofico al quale i corazzieri diano persino un po’ fastidio. Peccato che Renzi non abbia ancora l’età, altrimenti il candidato ideale sarebbe lui.
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