DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1. MAIL
Caro Dago,
martedì è andata in onda l'ultima puntata di Ballarò: peccato. Mi sarebbe piaciuto vedere l'apertura di Crozza della prossima settimana, obbligato moralmente -perché Crozza ha un senso morale altissimo- a giustificare le sue vacanze scontate nei villaggi Valtur. Ovviamente, quando inizierà la nuova stagione di Ballarò tutti si saranno già dimenticati. Siamo in Italia, bellezza!
Saluti,
Derek W.
2. DAL CELESTE AD ALFANO LO "STILE VALTUR" PER POLITICI E VIP
Davide Vecchi per "Il Fatto Quotidiano"
"Ma quali vacanze gratis alla Valtur, anzi mia moglie gratis ci ha lavorato". La smentita di Francesco Rutelli, che rivela il passato da animatrice nei villaggi di Barbara Palombelli, è l'unica che arriva dai tanti politici e personaggi di spettacolo, sport e tv tirati in ballo da Panorama ieri nel servizio "vacanze a scrocco". Il settimanale di casa Berlusconi ha scandagliato le carte dell'inchiesta di Trapani a carico di Carmelo Patti, l'ex patron del tour operator ritenuto, fra l'altro, prestanome del capomafia latitante Matteo Messina Denaro, trovando l'elenco degli ospiti "scrocconi".
Accanto al vicepremier Angelino Alfano e all'ex presidente del Senato, Renato Schifani - nomi già rivelati (insieme ad altri) da L'Espresso settimane fa - il periodico di Segrate aggiunge altri nomi. A cominciare da quello di Matteo Colaninno, ospite di Patti insieme a moglie e amici nel 2002, quando non era ancora un deputato del Pd, ma per i più ancora il figlio di Roberto Colaninno.
Anche Giulio Tremonti ha goduto di trattamenti di favore. Ma Panorama si scaglia contro Beppe Grillo che ha goduto di sconti tra il 2002 e il 2007, quando era un comico. Tanto che in un caso, nel dicembre 2002, l'oggi leader del Movimento 5 Stelle, pagò le vacanze (12 mila euro) con uno spettacolo per gli ospiti del villaggio. Anche Maurizio Crozza ha goduto di uno sconto del 30% su due soggiorni.
E se appare comprensibile il motivo per cui un tour operator ospita (anche gratis) Claudio Baglioni, Francesco Totti e Ilary Blasi, Alberto Tomba, qualche comico e personaggi dello spettacolo - che nell'Italia divora-tv e rotocalchi attirano turisti - meno immediato è il motivo per cui lo stesso trattamento venga riservato a giornalisti (come Anna La Rosa) e parlamentari. O forse no.
Le vacanze a scrocco dei parlamentari italiani non sono certo una novità . E, a differenza della vicenda Valtur, in alcuni casi sono diventati materia di inchiesta giudiziaria. Re indiscusso, assoluto e incontrastato della categoria è Roberto Formigoni, incoronato dal faccendiere Pierangelo Daccò con una frase: "Ho sempre pagato io e non ho mai riavuto nulla". L'ex presidente della Regione Lombardia, oggi accomodato al Senato nei banchi del Pdl in attesa di giudizio per associazione a delinquere e corruzione, ha ricevuto "utilità " (così definite dagli inquirenti) per complessivi 9 milioni di euro. Vacanze comprese.
Antille, Sardegna, Caraibi, Costa Azzurra, le mete preferite. Voli privati, auto, ville e yacht (Cinghingaia nel 2008, MiAmor nel 2009, 2010 e 2011) a completa disposizione del Celeste che non ha mai tirato fuori un euro. Per le sole vacanze ai Caraibi, fatte tra il 2006 e il 2011, gli inquirenti milanesi hanno calcolato un esborso di 800 mila euro. Da parte di Daccò. Ovviamente.
Il faccendiere della Sanità lombarda (condannato in appello a 9 anni per associazione a delinquere e bancarotta nell'ambito del fallimento del San Raffaele) coccolava Formigoni non per amicizia ma per un ritorno economico: ben 200 milioni di euro, secondo la procura meneghina, sono arrivati dalla Regione guidata dal Celeste alle cliniche di cui Daccò era consulente. Il do ut des con i politici è sempre quello.
Al confronto con Formigoni fa quasi sorridere la vicenda di Carlo Malinconico, altro vacanziere a scrocco, che per due soggiorni all'hotel Pellicano di Porto Ercole "pagati a mia insaputa" (si giustificò) lasciò l' incarico di di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'editoria del governo di Mario Monti. A pensare al conto di 19 mila euro per il soggiorno di Malinconico furono gli uomini della Cricca: Angelo Balducci prenotò l'albergo, saldò Francesco De Vito Piscicelli, l'imprenditore edile che rideva al telefono poco dopo il terremoto in Abruzzo. "Malinconico è stato a colazione a casa mia, e con la sua compagna è stato ospite sulla mia barca", ha poi rivelato Piscicelli.
Quando la notizia divenne pubblica Malinconico tentò di scusarsi e, soprattutto, a distanza di quattro anni, chiamò l'hotel Pellicano per saldare il vecchio conto. Nel gennaio 2011 il proprietario dell'albergo ci disse: "Ho ricevuto questa mattina un bonifico per soggiorni del signor Malinconico nel 2007 e 2008. Lo abbiamo restituito perché nulla ci è dovuto".
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