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1. IL GRILLO SALTA SOTTO LA NEVE LE ELEZIONI A FEBBRAIO "UN COLPO DI GENIO DI RIGOR MONTIS E DI NAPOLITANO..."
Beppe Grillo per www.beppegrillo.it
Nevica su tutta Italia. E' giusto che sia così. Siamo in inverno e in questa stagione cade, soffice e bianca, la neve. Il mese di febbraio, insieme a gennaio, è uno dei più freddi e con maggior precipitazioni nevose dell'anno. Spesso il primo in base alle serie storiche. Quindi il periodo migliore per votare in anticipo con la risibile scusa dello spread. L'Italia è un Paese in prevalenza montuoso. Alpi al nord e Appennini nel centro sud. Uscire di casa in Aspromonte o negli altopiani del Trentino può essere problematico, anche impossibile.
E, con l'organizzazione da terzo mondo di cui disponiamo, se cade qualche fiocco, città come Milano e Roma si paralizzano. L'idea di tenere le elezioni a febbraio è apparentemente folle e avviene per la prima volta nella storia della Repubblica, ma invece è un colpo di genio della Cancellieri, di Rigor Montis e di Napolitano. Ottengono in un sol colpo due risultati.
Il primo è che il M5S, l'unico grande movimento politico non presente in Parlamento ha a disposizione circa tre settimane sotto le feste natalizie per stampare le liste con i candidati circoscrizione per circoscrizione, evitare qualunque errore, organizzare i banchetti in tutta Italia, raccogliere decine di migliaia di firme, validarle, verificarle e quindi consegnarle al tribunale di competenza.
Sembra l'undicesima fatica di Ercole. Il secondo risultato, nel caso si riescano a raccogliere firme sufficienti in Italia e nelle circoscrizioni estere, è sottrarre due mesi di campagna elettorale al M5S nelle piazze e in Rete. Gli altri partiti non ne avranno alcun danno, fanno infatti propaganda permanente, h24, in televisione e sui giornali. C'è però un piccolo, piccolissimo problema. Il voto d'inverno farà aumentare gli astenuti chiusi in casa e senza il M5S 6/7 milioni di italiani che lo voterebbero non si presenteranno ai seggi. Il prossimo Parlamento nascerebbe morto, delegittimato, senza opposizione e senza una reale rappresentanza.
Napolitano, Monti, Bersani, pensate veramente che un governo con un Parlamento eletto dal 30/40% degli elettori possa durare più di qualche mese? Un Parlamento in bianco. Dio rende folli coloro che vuole perdere. "Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino ... il carnevale impazza, il carnevale impazza...".
Ps: Con una macchina a otto posti e tre assistenti, Walter alla guida, Salvatore Mandarà per gli streaming e Pietro per blog/social e video, parto domani per il primo week end del Firma Day. In Toscana sabato e in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia domenica. Entro sera saranno comunicati percorsi e orari del mio tour e i banchetti di ogni circoscrizione italiana. I dati verranno continuamente aggiornati. Cercherò di fermarmi in tutti i banchetti: ho con me le catene da neve. Ci vediamo in Parlamento. Dentro o fuori, sarà un piacere.
2. GRILLO RACCOGLIE FIRME PER I CANDIDATI: "SENZA DI NOI NAZISTI IN PARLAMENTO" - "IL NOSTRO PREMIER? UN PORTAVOCE"
La Stampa.it
«Se noi non entriamo a quel punto arrivano le "Albe dorate", gente che emula Hitler. Entrano i nazisti in Parlamento con il passo dell'oca». Beppe Grillo lancia da Firenze il Firma-day, l'iniziativa per raccogliere le firme per presentare le candidature del Movimento 5 Stelle alle politiche, e avverte: «Sta tornando la destra che non discute. Se arriva Hitler vai, a parlargli del comma 5... Stiamo tenendo in piedi la democrazia. Noi - spiega - siamo il cuscinetto. Siamo necessari alla democrazia».
«Il nostro candidato premier? Non c'è. Il leader è il Movimento 5 stelle», ha spiegato Grillo ai giornalisti. «Non c'è un leader, poi in Parlamento saremo rappresentati dal portavoce. Io sono solo il grande vecchio», ha concluso ironizzando. Nel Movimento l'attenzione è tutta rivolta alla corsa contro il tempo per raccogliere le firme. «Ce la faremo», ripetono i militanti. E Grillo mette in guardia da eventuali errori: «Scrivete chiaro e stampatello, la Cancellieri è sul chi va là , basta una virgola: fotocopiate tutto, dobbiamo stare molto attenti». «Per ogni intervista dobbiamo avere un'intervista di riserva -aggiunge -. State attenti che i moduli siano giusti. Possiamo aspettarci di tutto».
Grillo se la prende con il governo e i partiti e critica la scelta della data delle elezioni in programma a febbraio 2013: «Non si possono cambiare le regole e la certezza del diritto, non si possono cambiare le regole in corsa, mentre si sta giocando: cambiano le regole perché hanno paura».
«Non ho mai visto una cosa così - attacca - siamo oltre i Politburi, si fanno le regole giorno per giorno». Sarebbe giusto «andare a votare ad aprile, come avevano detto all'inizio». «Quelli si fanno le regole giorno per giorno, le cambiano perché hanno paura. Perché - si chiede provocatoriamente Grillo - non andiamo a votare a capodanno? Sarebbe bellissimo, con le gomme termiche...».
Per il leader del Movimento 5 stelle «nella storia della Repubblica non si è mai votato d'inverno, a febbraio -ha sottolineato-. Noi dobbiamo fare la campagna elettorale per le strade, loro tanto la fanno in televisione e sui giornali. Ci devono dare un po' di tempo».
«Noi siamo pronti» per le elezioni, ma «c'è anche la possibilità che non ce la facciamo a entrare: magari possono inventarsi qualche cavillo e non farci entrare», avverte Grillo. «A quel punto noi ci ritiriamo». Poi la frecciata ai dissidenti: «Nel nostro movimento noi abbiamo quattro regole, se non le rispetti allora sei fuori. Una regola è che bisogna fare al massimo due legislature, e ci sono dei ragazzi che sono alla seconda legislatura e che scalpitano un po'. Mi dovrebbero ringraziare, sono tutti i giorni in tv a dire che sono antidemocratico».
Salsi e Favia? «Magari andranno con gli arancioni - rincara Grillo facendo riferimento al movimento politico di Luigi De Magistris - gli darò una mano se vogliono...». Ai cronisti che gli domandano se l'espressione "Fuori dalle balle" non fosse eccessiva Grillo ammette: «Quel giorno ero un po' alterato». «Ma se ci sarà gente che fa politica per il proprio tornaconto sarà mandata via».
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