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Giovanna Vitale per www.repubblica.it
Entra nel vivo l'inchiesta sulle nomine in Campidoglio deliberate dalla giunta Raggi nei primi cinque mesi di governo. Ieri un gruppo di ufficiali in borghese della Guardia di finanza si è presentato a Palazzo Senatorio per acquisire tutti i documenti, compresi pareri e determine sui compensi, relativi alle assunzioni effettuate dalla sindaca di Roma. Una mole di atti, portata via in una serie di scatoloni, che verrà ora messa a disposizione dell'autorità giudiziaria. Probabilmente per confluire nel fascicolo, ancora senza indagati né ipotesi di reato, aperto in seguito all'esposto presentato dall'ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri.
Nel mirino ci sarebbe, soprattutto, la nomina di Salvatore Romeo, il funzionario comunale vicino ai cinque stelle che dopo la vittoria alle amministrative si è messo in aspettativa dal Campidoglio per essere riassunto dallo stesso ente al triplo dello stipendio come capo della segreteria politica della sindaca. Un reclutamento già giudicato anomalo dall'autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Dunque nel giorno in cui Grillo sbarcava nella capitale anche per affrontare l'ennesimo "caso Roma" aperto dalle dimissioni dell'assessora all'Ambiente Paola Muraro cui è stato recapitato un avviso di garanzia, negli uffici del Comune entrava la Finanza per ordine della Procura.
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