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MAI DIRE MAIL – HILLARY INTERROGATA DALL’FBI PER TRE ORE SUL CASO DELLE MAIL NEGLI ANNI IN CUI ERA SEGRETARIO DI STATO – L’ACCUSA E’ CHE ABBIA MESSO A RISCHIO INFORMAZIONI RISERVATE GESTENDOLE DAL SUO ACCOUNT DI POSTA PRIVATA - TRUMP MENA SUL CASO, CONSIDERATO IL VERO FIANCO SCOPERTO DELLA CLINTON

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Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

hillary clinton      hillary clinton

Hillary Clinton prova a chiudere la vicenda delle mail. Ieri mattina si è fatta accompagnare in auto fino a Washington, nella sede dell'Fbi. Ci è rimasta tre ore e mezzo: segno evidente che gli agenti federali avevano molte domande da fare. Il sospetto da verificare è che la candidata alla nomination democratica Hillary Clinton, negli anni in cui ha ricoperto la carica di Segretario di Stato (2009-2012) abbia messo a rischio informazioni riservate, gestendole dal suo account di posta privata, anziché usare i canali protetti del Dipartimento di Stato.

 

hillaryhillary

Il caso sta accompagnando da diversi mesi la campagna elettorale di Hillary Clinton. Il suo avversario Donald Trump sta pianificando per le prossime settimane una serie di spot pubblicitari sull'«inaffidabilità» e la «superficialità» della front-runner democratica. L'iniziativa, peraltro, è finanziata dalla Nra, la National rifle association, la lobby dei produttori di armi. Ciò significa che un largo fronte politico-economico considera la questione delle mail il vero punto debole dell' ex first lady.

 

hillary clinton da giovanehillary clinton da giovane

Inoltre, negli ultimi giorni si è innescata un' altra, velenosa polemica. Lunedì scorso Bill Clinton, di passaggio dall' aeroporto di Phoenix in Arizona, è salito sull' aereo di Loretta Lynch, il ministro della Giustizia americana. Il colloquio, non previsto, è durato circa mezz' ora. Tra le prerogative di Lynch c' è anche la supervisione dell' attività dell' Fbi.

 

Non solo Trump, ma anche diversi osservatori indipendenti hanno fatto notare quanto fosse inopportuna quella conversazione, costringendo il ministro a rilasciare una dichiarazione pubblica: «Con Bill Clinton non ho parlato dell' inchiesta sulle mail: prenderò atto dell' esito dell' inchiesta Fbi, qualunque esso sia».

 

hillary clinton a scuolahillary clinton a scuola

Tutte queste pressioni sembrano aver convinto l' ex Segretario di Stato a tagliare corto.

Così almeno ha fatto capire uno dei suoi portavoce, Nick Merril: «Hillary Clinton ha avuto un colloquio volontario sulla gestione delle sue mail. È soddisfatta per aver avuto l' opportunità di aiutare il dipartimento della Giustizia ad avanzare nell' indagine».

L' ex Segretario di Stato ha sempre sostenuto di non aver mai compromesso la protezione delle informazioni più riservate, limitandosi a smistare sui suoi telefonini e computer privati, «messaggi non sensibili».

 

hillary e bill clinton a yalehillary e bill clinton a yaleclinton e hillary coppia per fintaclinton e hillary coppia per finta

Mercoledì 29 giugno, l' Fbi aveva sentito Huma Abedin, una delle più strette collaboratrici di Hillary. Abedin aveva spiegato agli inquirenti che i protocolli previsti per la corrispondenza erano considerati «frustranti» dall' allora Segretario di Stato. Una volta, Hillary si irritò perché aveva perso il contatto con il governo francese proprio a causa delle procedure burocratiche. Il direttore generale dell' Fbi, Jim Comey, ha sempre cercato di evitare interferenze tra l' inchiesta e la campagna elettorale. La mossa della Clinton potrebbe anticiparne le conclusioni. In un senso o nell' altro.