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“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI…
Gianluca Nicoletti per LaStampa.it
Adolf Hitler è diventato un brand? Può l' uomo simbolo del lato più oscuro del 900 diventare un marchio pubblicitario che, per una forma di funerea attrazione verso il proibito, riesce paradossalmente a far vendere?
Forse inquieta pensarlo, ma questo sta accadendo; oltre allo sfruttamento del corpo femminile, forse è il caso di ripensare e aggiornare ogni riflessione su ciò che sia da considerare pornografia in pubblicità . Sarà un caso, ma in singolare concomitanza, in questi giorni, la medesima stilizzazione grafica del Fuhrer è apparsa come testimonial di due prodotti, pur molto diversi tra loro.
Per uno di questi è comprensibile: si tratta del libro fantasy di Timur Vermes "Lui è tornato", in uscita il 15 maggio in Italia. I cartelloni che lo pubblicizzano sono già affissi nei corridoi delle metropolitane di Roma e stanno creando qualche inquietudine. Il protagonista del romanzo è Hitler, che riappare nella Germania di Angela Merkel, deve quindi fare i conti con la società contemporanea. Il libro è diventato già un caso editoriale in Germania, con più di 600 mila copie vendute.
Il fatto più paradossale è che la copertina del libro di Vermes è identica a un bollitore che somiglia ad Adolf Hitler, che proprio qualche giorno fa ha gettato scompiglio tra molti cittadini di Los Angeles, che se lo sono visti apparire in giganteschi cartelloni pubblicitari.
Era stato messo in vendita per 40 dollari, ideato dal designer americano Michael Graves, riproduce senza ombra di dubbio la siluette stilizzata di Hitler con il braccio teso.
Naturalmente i produttori del bollitore hanno negato ogni riferimento cripto nazista, ma sta di fatto che l' aura maledetta ha permesso che l' oggetto andasse esaurito in poche ore e già è una rarità su eBay dove è già offerto a 245 dollari.
E' accertato quindi che il baffo di Hitler fa vendere, il peggior revisionismo può stappare lo champagne; nello sdoganamento dell'imbarazzante spettro del nazismo, dove non è riuscita l'ideologia, c'ha pensato il mercato.
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