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Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”
Altro che vacanze «bling bling». Al tempo della crescita che non c’è e della disoccupazione che galoppa la vacanza è diventata quasi un tabù. Per il leader francese Hollande ma anche per gli altri suoi colleghi europei, a partire da Matteo Renzi, diretto nella casa di famiglia a Pontassieve, in Toscana.
Tutti preferiscono parlare di «periodo di riposo», «sosta», «pausa», a sottolinearne brevità e sobrietà. Pochi giorni e a pochi chilometri da casa: solo una ventina per il capo dell’Eliseo. Spesso nei soliti posti. Con le solite persone (i familiari). La parola d’ordine per quasi tutti è: non allontanarsi.
Raccomandazione che Hollande ha esteso anche al suo entourage. I suoi ministri sono stati caldamente invitati a non recarsi a più di due ore e mezza da Parigi. Così quasi tutti restano in Francia, soprattutto in Provenza, come il primo ministro Manuel Valls e la responsabile della Cultura, Aurélie Filippetti.
Gli unici a recarsi all’estero sono il titolare degli Affari esteri Laurent Fabius, che ha scelto la Tunisia, e il suo collega dell’Istruzione Benoît Hamon in ammollo nelle acque cristalline di Creta. L’ex compagna e ora ministro dell’Ecologia Ségolène Royal si dividerà tra Poitou e la Toscana.
E chissà se qualcuno di loro andrà a trovare il suo presidente che il 12 agosto compie 60 anni: per ora è prevista soltanto una festa in famiglia, sempre alla Lanterne. Per il resto non pare che Hollande si concederà granché. Non avrà molto tempo da passare nella piscina o nel campo da tennis fatti costruire nella residenza da Rocard, il presidente si è portato dietro i «compiti delle vacanze», hanno confidato fonti vicine all’Eliseo. A non dargli tregua sono i molti dossier aperti: popolarità interna in calo, fosche previsioni economiche e «difficoltà» diplomatiche, soprattutto con la Merkel.
Anche per la cancelliera vacanze all’insegna della sobrietà. Nonostante la buona salute di cui gode l’economia tedesca, anche quest’anno la Merkel non farà «follie»: dopo la solita settimana passata in Alto Adige a Solda a luglio, il portavoce parla di «qualche giorno di riposo ad agosto», presumibilmente nel suo cottage nell’Uckermark. E anche i ministri di Berlino staranno tutti per lo più in Germania o appena fuori. In contrasto con le destinazioni «casalinghe» dell’esecutivo tedesco, spicca quella di Christian Schmidt (Csu) che va a Maiorca. In quella Spagna che mostra segni di ripresa.
Ma i tassi di crescita più alti da sei anni non sono bastati a far cambiare i piani al premier Mariano Rajoy, ritratto come un vacanziero modesto, ripetitivo. Dopo qualche giorno di assoluto relax nella sua residenza estiva di Doñana, il Palazzo di Marismillas, è diretto con moglie e figli nella stessa casa di campagna dello scorso anno, un modesto trilocale preso in affitto a Ribadumia, nella sua regione, la Galizia.
Qui potrà dedicarsi a passeggiate mattutine «lontano da telecamere e microfoni» ha fatto sapere. Nonostante Rajoy abbia un bell’appartamento in un resort a Sanxenxo, ad agosto non ci va per evitare che le misure di sicurezza legate alla sua presenza siano di disturbo per gli altri villeggianti.
L’unico a fare un viaggio all’estero vero e proprio è David Cameron. Con qualche ritorno agli impegni di lavoro però: il premier britannico è partito per il Portogallo sabato scorso per le sue vacanze estive, aveva comunicato Downing Street. In realtà ha accompagnato lì la moglie Samantha e i figli ed è rimpatriato subito per partecipare prima a Glasgow alla cerimonia di chiusura dei giochi del Commonwealth, poi in Francia e Belgio alle commemorazioni per la Grande Guerra. Poi la vacanza è continuata. Nel suo caso possiamo dirlo
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