andrzej duda mateusz morawiecki donald tusk

I CONSERVATORI POLACCHI NON SI ARRENDONO, MA PRESTO DOVRANNO FARE I CONTI CON LA REALTÀ – IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ANDRZEJ DUDA, HA AFFIDATO L’INCARICO DI FORMARE UN GOVERNO AL PREMIER USCENTE MATEUSZ MORAWIECKI. IL LORO PARTITO, IL PIS, NON HA SPERANZE DI TROVARE UNA MAGGIORANZA, MA COSÌ PRENDONO TEMPO. E, TRA ACCUSE DI DOCUMENTI FINITI NEL CESTINO E CASSE RIPULITE, CERCANO DI LASCIARE TERRA BRUCIATA A DONALD TUSK, CHE HA VINTO LE ELEZIONI E PROMESSO UNA NUOVA “PRIMAVERA” A VARSAVIA…

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

andrzej duda

Il presidente della Repubblica polacco Andrzej Duda ha deciso di forzare la mano e affidare l’incarico di formare un governo, intanto, al suo compagno di partito, il premier uscente Mateusz Morawiecki.

 

Una decisione incredibile. «Ho deciso di mettermi nel solco della buona tradizione parlamentare che assegna al partito che ha vinto la possibilità di formare per primo un governo », ha dichiarato.

 

È vero: Diritto e Giustizia è arrivato primo alle elezioni del 15 ottobre con il 35% dei voti: formalmente può avere per primo l’incarico. Ma è vero anche che i tre partiti dell’opposizione capitanati dall’ex presidente del Consiglio Ue ed ex premier Donald Tusk, hanno incassato la maggioranza dei seggi in Parlamento: 248 su 460, il 54% delle preferenze. Immediatamente dopo il voto, Piattaforma civica, il partito di Tusk, e i suoi alleati di Terza via e Nuova sinistra hanno dichiarato ufficialmente a Duda durante le consultazioni che appoggiano un solo nome: quello di Tusk.

 

mateusz morawiecki jaroslaw kaczynski

Duda, in realtà, sembra prendere tempo. Diritto e Giustizia è ormai isolato in Parlamento e la possibilità che possa convincere una quarantina di parlamentari dell’opposizione per conquistare la maggioranza, è ridotta al lumicino. D’ora in poi, tuttavia, passeranno due settimane dal momento in cui si riunirà il nuovo Parlamento (il 13 novembre) e quello in cui Morawiecki dovrebbe chiedere il voto di fiducia o dichiarare il suo fallimento. Poi toccherà alla maggioranza […] affidare a un candidato, quasi certamente Tusk, il compito di formare un governo. È probabile che bisognerà aspettare Natale per assistere alla nascita di un nuovo esecutivo.

 

Tusk, intanto, è già volato a Bruxelles nelle scorse settimane per cominciare a discutere con Ursula von der Leyen degli oltre trenta miliardi che sono stati congelati dalla Commissione europea per le gravissime lesioni dello Stato di diritto degli ultimi anni. Il capo dell’opposizione ha già promesso che toglierà il bavaglio ai giudici e restituirà loro l’autonomia spazzata via dal governo uscente di Diritto e giustizia.

 

donald tusk alla sede di piattaforma civica a varsavia dopo le elezioni

Ma Tusk ha anche minacciato di trascinare davanti al tribunale per corruzione Morawiecki, Duda e il governatore della Banca centrale polacca. Le voci che girano a Varsavia parlano di montagne di documenti che starebbero finendo senza sosta nei tritacarte. Il più autorevole quotidiano polacco, Gazeta Wyborcza , ha registrato nelle settimane scorse anche una frenetica attività di spesa da parte di alcuni apparati statali: «l’idea sembra quella di ripulire le casse fino a ridurle a zero».

 

[…] la convivenza con il presidente della Repubblica […] si annuncia faticosa, per il probabile futuro premier Tusk. Duda scade nel 2025 e fino ad allora ha potere di veto su ogni legge tranne quella di bilancio. In teoria può rendere la vita molto difficile al leader di Piattaforma civica […]. Una promessa in cui i polacchi credono molto. Mai nella storia sono andati a votare così in massa: l’affluenza è stata del 74%. […]

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