“PIACE ANCHE AL CAV.”: QUANTO ROSICA CASELLI SU GRASSO!

Giampiero Calapà per "Il Fatto Quotidiano"


Pietro Grasso, da capo della procura di Palermo, a super-procuratore antimafia, fino alla presidenza del Senato. Applausi ed elogi non si contano, addirittura l'ex pm Antonio Ingroia - tra i due c'è stata più di qualche ruggine - sembra voler voltare pagina: "È notorio che tra noi ci sono state divergenze. Ma non vorrei più parlarne. Grasso è ormai la seconda carica dello Stato. Il passato è passato". L'applauso che arriva da Torino, invece, quello del procuratore Gian Carlo Caselli, non è altrettanto fragoroso, dopotutto "si è complimentato anche Berlusconi".

Dottor Caselli, non è felice dell'elezione di Grasso alla presidenza del Senato?

In un coro unanime di elogi, non vorrei sembrare stonato. Se l'hanno eletto vuol dire che se lo merita. Però, scoprire che si complimenta anche il Cavaliere - che i magistrati di solito non li ama - forse significa che Grasso è sempre stato molto fortunato, molto bravo o molto cauto (pardòn, si dice equilibrato). Comunque sia, sono doti preziose anche queste.
Continua a dividervi la famosa legge contra personam voluta proprio da Berlusconi per sbarrarle la strada alla Superprocura antimafia nel 2005? Abbassarono il limite di età, mettendola fuorigioco, proprio a favore di Grasso.

A costo di sembrare "ingeneroso", a me continua a non piacere quella strana vicenda: la legge "contra personam" fu anche dichiarata incostituzionale, e fece a pezzi il mio diritto di partecipare al concorso per la Direzione nazionale antimafia. Ho letto in questi giorni che tanto Grasso avrebbe vinto lo stesso. Nessuno può saperlo, ma la moda di mettersi nella scia del vincitore si manifesta anche con queste singolari, improbabili certezze. In ogni caso, al nuovo presidente del Senato, auguri. E ad maiora.

 

Gian Carlo Casellipietro grasso