I MONTI IN TASCA - ALLA FINE LA BANDA DI RIGOR MONTIS È COSTRETTA A PUBBLICARE I PROPRI REDDITI - ANNUNCIATA IN POMPA MAGNA LA RIUSCITA DELL’“OPERAZIONE TRASPARENZA”, MA PER ADESSO SONO SOLO IN TRE AD AVER MESSO NERO SU BIANCO I PROPRI GUADAGNI: IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE FRANCESCO PROFUMO E DUE SUOI SOTTOSEGRETARI - PROFUMO PRENDE QUASI 200 MILA € LORDI ALL’ANNO, I SOTTOSEGRETARI 188 MILA - PER I CONTI DEGLI ALTRI TECNICI ATTENDIAMO FIDUCIOSI...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Carlo Bertini per "la Stampa"

Lo aveva promesso fin dai primi giorni del suo insediamento e la volontà di dare massima trasparenza ai regimi patrimoniali di tutti i suoi ministri troverà soddisfazione compiuta solo martedì prossimo. Quando, come deciso ieri in consiglio dei ministri, sui siti di tutti i titolari dei dicasteri saranno pubblicati i redditi dei membri di questo governo, sottosegretari compresi. Ma la circolare varata col decreto Salva Italia, che dava tre mesi di tempo, dal giorno del giuramento, per dare all'esecutivo l'immagine di una casa di vetro, sarà rispettata con sei giorni di ritardo.

La scadenza prevista era quella del 16 febbraio e ieri in una pausa delle votazioni alla Camera, il sottosegretario ai Rapporti col Parlamento Giampaolo D'Andrea spiegava che ai ministri è giunto il modulo della Presidenza con le coordinate utili a dare attuazione alla delibera solo venerdì scorso. E che quindi gli uffici, sulla base delle indicazioni ricevute dai vari ministri, riusciranno a mettere tutto nero su bianco solo tra qualche giorno.

Ma che questo pur lieve ritardo faccia piacere al premier non è affatto scontato, viste le voci di un pressing a rispettare i tempi che sarebbe stato fatto ieri in consiglio dei ministri. E vista l'attenzione mediatica su un tema che vede da mesi i parlamentari adeguarsi con riluttanza alla pratica di mettere sui siti istituzionali i propri redditi completi, come sollecitato più di un anno fa dai Radicali in nome della trasparenza.

Ma a sorpresa, malgrado l'annuncio del posticipo dei tempi, ieri qualcuno ha battuto i colleghi sullo sprint: il primo a uscire è stato il ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo, seguito dai suoi sottosegretari, Marco Rossi Doria e Elena Ugolini. E dai sottosegretari alla Difesa Filippo Milone e Gianluigi Magri.

Le loro schede denominate, come tutte le altre, «Trasparenza della posizione patrimoniale e reddituale dei titolari di cariche di governo», presentano una serie di voci molto dettagliate: la prima, quella sull'Incarico di governo, informa che il trattamento economico complessivo annuo lordo di un ministro è di 199.778 euro e quello di un sottosegretario di 188.868 euro. Alla Sezione II, si devono segnalare Altri Incarichi o Rapporti di Lavoro Dipendente con Pubbliche Amministrazioni.

E Profumo, da Professore universitario di ruolo al Politecnico di Torino, segnala di essere «Collocato in aspettativa senza assegni». Alla Sezione III sui Beni Immobili, il ministro dell'Istruzione indica otto unità: uno al 100% di sua proprietà a Savona, due al 50% a Torino e Salina, uno al 25% ad Albissola (Savona), tre garage al 50% ed uno al 25%.

Tra i Beni Mobili, un'auto Lancia Lybra del 2001, nessun aeromobile o imbarcazione da diporto; mentre nella Sezione denominata Strumenti Finanziari, figurano una serie di quote di azioni di banche, quali Intesa, Monte Paschi, Unicredit; ma anche di società come De Longhi o Delclima, Enel, Telecom, Finmeccanica.

Nelle dichiarazioni dei sottosegretari all'Istruzione, oltre al reddito, vengono indicati immobili di proprietà, ma niente quote azionarie. Marco Rossi Doria, docente di una scuola primaria, indica il reddito di 37.248 euro lordi che percepiva prima di esser collocato in aspettativa. Elena Ugolini, figura come amministratore dimissionario della Fondazione Ducati, che svolge un'attività culturale di gestione musei a carattere «non commerciale». Il sottosegretario Milone ha una casa in comproprietà, tre macchine e due moto, mentre il collega Magri ha tre case a Bologna in comproprietà, una Jeep Cherokee e una moto Bmw e obbligazioni in comproprietà Montepaschi, Argentina Ubi Banca e azioni Hera. Sempre su Internet, da giorni, il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, aveva già pubblicato non il reddito ma il compenso come componente del governo Monti: 199.778,25.

 

governo monti governo monti I nuovi ministri del Governo Monti FRANCESCO PROFUMO montiFilippo Milone