DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Fabio Martini per “la Stampa”
Nelle ultime ore attorno al nuovo governo, ancor prima che nasca, si sta stendendo una "rete di sicurezza", una pressione immateriale destinata a salvaguardare qualcosa di molto concreto: un' alleanza militare e strategica come la Nato, che da 69 anni lega l' Italia ai principali Paesi dell' Occidente. Oltre alla presidenza del Consiglio, sono tre i ministri che, una volta insediati, diventano depositari di informazioni militari e strategiche top-secret: Difesa, Interno, Esteri.
Per evitare che di queste informazioni segretissime entrino in possesso persone non del tutto affidabili anche stavolta verrà attivata una procedura estremamente riservata ma molto precisa: il Nulla Osta di Sicurezza. Una procedura a suo tempo richiesta dai vertici della Nato, oggi espletata dai Servizi e che vale in modo particolare per coloro che vanno ad occupare le quattro poltrone strategiche. Ruoli nei quali si accede a informazioni classificate come «segretissime» che hanno sempre richiesto la massima affidabilità.
Mai come stavolta per l' Italia, si è attivata un' allerta Nato: le posizioni filo-Putin di Matteo Salvini, quelle cangianti di Luigi Di Maio e quelle terzomondiste di Di Battista hanno acceso i riflettori. E nelle ultime 48 ore i riflettori hanno attivato l' allerta: nella bozza, certo superata, di Contratto sono stati inseriti due obiettivi destinati a suscitare allarme altissimo: ritirarsi da tutte le missioni militari all' estero, porre fine rapidamente e unilateralmente alle sanzioni nei confronti della Russia.
I prescelti per i ministeri dovranno ricevere il Nos, un' abilitazione a poter trattare informazioni classificate su diversi livelli di segretezza, attribuiti sulla base dei criteri seguiti nelle relazioni internazionali: segretissimo, segreto, riservatissimo, riservato. Da quel che trapela dal tavolo del Contratto i prescelti per i tre ministeri-chiave saranno personalità affidabili, ma sull' atteggiamento della comunità internazionale uno dei personaggi più addentro alla storia "parallela" della Repubblica come l' ex ministro Rino Formica prevede uno scenario originale.
Di Maio e Varricchio a Washington
«Il Nulla osta di sicurezza non mancherà. Ma stiamo entrando in una situazione internazionale molto delicata, il Mediterraneo sta diventando una pentola in ebollizione e ora con questo nuovo governo il rischio sarà quello di restare emarginati dalla sfera decisionale delle grandi organizzazioni internazionali e sul piano militare di trovarci davanti al fatto compiuti,
Diversi anni fa, su suggerimento di Andreotti, scoprii la "Circolare Trabucchi", un ministro democristiano che nel 1956 consentì l' ingresso di qualsiasi cosa nelle basi americane al di fuori di qualsiasi controllo italiano. Non fidandosi del nuovo governo, è quasi ineluttabile che quella licenza nei fatti si allargherà».
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