DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
SERGIO DE CAPRIO ULTIMO - RITA DALLA CHIESA
«Il capitano Ultimo ci è sempre piaciuto. Per noi è un simbolo. È quello che ha arrestato il capo della mafia. Il nostro giudizio su di lui è sempre stato più che positivo. Lo abbiamo candidato, e votato, anche alle elezioni del capo dello Stato. Certo non abbiamo cambiato giudizio in questi giorni per qualche notizia giornalistica».
Ignazio La Russa, fondatore di Fratelli d'Italia, commenta così l'ipotesi di una candidatura alle prossime elezioni politiche di Sergio De Caprio: il carabiniere più famoso d'Italia, per aver ammanettato nel '93 Totò Riina, più tardi accusato - ma poi totalmente scagionato - di favoreggiamento alla mafia e ora al centro di veleni e sospetti sulla gestione dell' indagine Consip.
La spinta c'è e viene dal basso. E i boatos interni al partito sull'ipotesi di offrire una candidatura all' ex vicecomandante del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, che ha condotto le indagini sulla Cpl Concordia e l'avvio di quelle sulla corruzione in Consip trova molti consensi. E conferme: «L'ipotesi c'è. Ma non è ancora ufficiale», dicono più fonti interne a FdI.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d' Italia, ieri ha risposto a chi le chiedeva una conferma: «Su questo non ho nulla da dire. Ribadisco solo la mia totale stima per un uomo coraggioso e straordinario. Un uomo che è stato fondamentale per l' arresto di Riina», ha aggiunto a margine della presentazione di Atreju, la manifestazione della Destra giovanile nel corso della quale, nel 2010, il capitano Ultimo ricevette un premio.
Ignazio La Russa si allinea: «Se Giorgia dice "no comment", che non è una conferma ma nemmeno una smentita, lo faccio anch' io. Del resto ancora di candidature non abbiamo parlato per nessuno. Come si fa se non c' è ancora la legge elettorale?».
Il punto è un altro. In questi giorni, Sergio De Caprio è oggetto di un duro scontro politico a causa delle notizie sulla deposizione al Csm del procuratore di Modena Lucia Musti.
Il magistrato ha riferito di un colloquio con l' ufficiale nel quale lui avrebbe detto: «Dottoressa, lei, se vuole, ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba».
capitan Ultimo e la sua aquila
Le prime indiscrezioni sul verbale hanno ascritto all' ufficiale anche la frase «scoppierà un casino, arriviamo a Renzi», in realtà attribuita dal pm Musti non a De Caprio, ma al maggiore del Noe Gianpaolo Scafarto. Le frasi del procuratore hanno provocato una durissima presa di posizione da parte del premier Paolo Gentiloni e dello stesso Renzi. Il colonnello si è difeso smentendo le «accuse gravissime» e invitando a un «pubblico confronto» chi gliele ha mosse.
La tribuna sarà quella parlamentare? «Mi dà fastidio che si accosti la candidatura alle vicende in corso», dice La Russa. «Non perché non creda all' estraneità del colonnello De Caprio alle accuse, che a occhio mi sembrano infondate. Ma non vorrei si pensasse a una strumentalizzazione politica. Se si candiderà con noi non sarà per il caso Consip, ma perché è un carabiniere vero e una persona che non abbiamo mai smesso di stimare».
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