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DAGOREPORT
La prossima è la mossa dell’arrocco. Quella che consentirà allo scacchista Renzi di arrivare dritto al 2018 e forse di guadagnare un bonus di altri cinque anni. Tra settembre e novembre, il governo proporrà a sorpresa Piercarlo Padoan come commissario europeo con una delega importante, mercato interno o concorrenza, adeguata al miglior risultato elettorale tra i partiti socialisti europei.
Padoan è un nome al quale sarà difficile dire di no. Avrà il compito di presidiare il “cambio di verso” dell’Italia garantendo da Bruxelles la raccolta del consenso necessario alle riforme nazionali. Ma l’arrocco consentirà a Pitti Bimbo soprattutto di mettere sotto controllo l’ultima roccaforte di quella burocrazia ministeriale e dei colletti bianchi, accusata di aver bloccato ogni riforma fino ad ora e rallentato se non impedito l’accelerazione di Renzi.
MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN
A quel punto, l’Economia potrebbe finire a Graziano Del Rio, che imporrebbe certamente una svolta politica e renziana alle decisioni tecniche e, soprattutto, metterebbe sotto controllo Ragioneria dello Stato e ufficio della Spending Review.
MATTEO RENZI CON MOGLIE E BAMBINI SULLO SFONDO LUCA LOTTI
L’uscita di Del Rio da Palazzo Chigi, però, metterebbe pace anche alla situazione tra l’imbarazzante e l’esplosivo dei rapporti del sottosegretario di Reggio Emilia e il braccio destro di Renzi, Luca Lotti. I due non si parlano e, anzi, si fanno una guerra strisciante che aggrava ancora di più la già complicata situazione di uffici guidati da persone inesperte come il segretario generale Bonaretti (uomo di Del Rio) e la vigilessa di Firenze, che segue Lotti.
RENZI E DELRIO
ministeroeconomia e
Matteo Orfini e Massimo DAlema
Il biglietto di Padoan per Bruxelles è pronto, dunque, e fa parte della seconda fase della strategia di consolidamento del potere renziano. E dopo la normalizzazione del partito con la nomina di Orfini alla presidenza del Pd appare ancora più difficile ai due candidati in pectore, Massimo D’Alema ed Enrico Letta, accennare anche alla più timida protesta.
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