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IN CAMPANIA PIU’ CHE “CAMPO LARGO”, E’ UN CAMPO MINATO – ENNESIMO SCONTRO TRA DE LUCA E FICO SUL CODICE ETICO: IL GOVERNATORE USCENTE NON GRADISCE CHE IL CANDIDATO GRILLINO DEL CENTROSINISTRA (CHE DOVRÀ FIRMARE TUTTE LE LISTE DELLA COALIZIONE) SI METTA A SINDACARE SUI NOMI DEI CANDIDATI E SULLA CONGRUITÀ DEL LORO CASELLARIO GIUDIZIALE. TANTO PIU’ CHE SI STA CONSUMANDO UNA DIASPORA VERSO FORZA ITALIA DI DIVERSI FEDELISSIMI DI DE LUCA - ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI "DON VICIENZO" OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE - DAGOREPORT

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Federico Capurso Niccolò Carratelli per "la Stampa"  - Estratti

 

In Campania si lotta sulle liste, a sinistra e a destra. Da una parte i protagonisti sono il candidato presidente, Roberto Fico, e l'uscente Vincenzo De Luca. I due si sono incontrati a inizio settimana, hanno avviato un dialogo complicato su vari temi, tra cui uno risulta più urgente: la composizione delle liste, condizionata al rispetto di un codice etico, su cui l'esponente 5 stelle non vuole fare sconti.

LA STANZA DEL FICO - VIGNETTA BY CARLI - IL GIORNALONE LA STAMPA

 

Ieri Fico ha presentato la sua civica, in cui figurano esponenti dell'Anpi, operatori sociali, avvocati anticamorra o attivisti Lgbtq. Una lista ispirata anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e che, manco a dirlo, sarà in competizione con la lista "A testa alta", la civica di De Luca.

 

Il quale, dopo le polemiche, ha accettato di togliere il suo nome dal simbolo, ma non gradisce che Fico (che dovrà firmare tutte le liste della coalizione) si metta a sindacare sui nomi dei candidati e sulla congruità del loro casellario giudiziale.

 

La regola impone uno stop categorico a chi sia già rinviato a giudizio, condannato anche solo in primo grado o abbia patteggiato. «Ci sono dei casi che stiamo analizzando – conferma l'ex presidente della Camera – ma, mettendo dei paletti, alcune persone hanno scelto da sole di andare dall'altra parte».

ROBERTO FICO CON PIERO DE LUCA

 

Qualche deluchiano, in effetti, ha già trovato posto nella lista di Forza Italia. Come l'influente ex assessore all'Agricoltura, Nicola Caputo, e il consigliere regionale uscente Giovanni Zannini. Ma c'è anche qualcuno che rischia l'esclusione perché ritenuto «impresentabile», come Carmine Mocerino, capogruppo dei deluchiani in Consiglio regionale (finito a processo per voto di scambio) o l'ex sindaco di Casavatore Salvatore Sannino (Psi).

 

Il destino degli uomini di De Luca si intreccia con le manovre di Forza Italia e la competizione a destra, i cui protagonisti sono il forzista Fulvio Martusciello e il candidato presidente Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia. Gli azzurri vorrebbero dare uno schiaffo ai meloniani e risultare il primo partito della coalizione.

 

Anche per questo Martusciello ha imbarcato ben ventuno sindaci di area civica, anche di centrosinistra, oltre appunto ai già citati Caputo e Zannini. Nel frattempo, dentro FdI si intravedono crepe: c'è chi non ha preso bene la mossa di Cirielli, che ha chiesto a Meloni di commissariare il partito a Napoli e a Salerno a un mese dalle elezioni, per poter controllare meglio i movimenti.

roberto fico candidato in campania - il post del pd

 

CIRIELLI MELONIVINCENZO DE LUCA E REALPOLITIKvincenzo de lucaFulvio Martusciello

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