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Tonia Mastrobuoni per www.lastampa.it
protesta contro merkel degli anti musulmani di pegida
Dopo la generosità mostrata nei confronti dei profughi, c’è persino chi l’ha candidata al Nobel per la pace. Ma in casa propria, Angela Merkel è sempre più sola. Gli indici di popolarità sono in calo; alla ribellione nel suo partito e alle stoccate quotidiane dei bavaresi della Csu, si è aggiunta anche una fetta della Spd che chiede limiti all’accoglienza.
E su un dibattito ormai infuocato è piombata stamane come una bomba l’indiscrezione di Bild: le stime più recenti del governo prevedono un milione e mezzo di arrivi, quest’anno. Un mese fa le previsione era di un milione di profughi entro dicembre, a maggio neanche la metà: 450mila. Ma nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Thomas De Maizière aveva già avvertito che il ritmo degli arrivi è ormai a 10mila al giorno.
Eppure, lei insiste. In un’intervista radiofonica ha ribadito ieri che la Germania deve assumersi «con convinzione» il compito si assorbire l’enorme flusso di rifugiati che sta raggiungendo il Paese. La cancelliera non ha intenzione «di sottrarsi» alla sfida gigantesca che Berlino sta affrontando.
Merkel ha respinto con vigore la proposta del ministro dell’Interno della Baviera, Markus Soeder, che chiede modifiche al diritto di asilo. I diritti dei profughi sono stabiliti dalla Convenzione di Ginevra, gli ha ricordato, sottolineando che ci «chi avrà bisogno di una protezione, la riceverà».
Il capo della Csu e presidente della Baviera Horst Seehofer, tuttavia, insiste. «Siamo al collasso annunciato», ha sostenuto nelle ultime ore. E la Spd si è spaccata: Sigmar Gabriel, vicecancelliere e numero uno del socialdemocratici, sostiene stamane in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung che per il 2016 «occorre puntare ad una chiara riduzione dei profughi», altrimenti il sistema degli aiuti, molto efficiente in Germania, rischia il collasso. Ed è tornato a chiedere che la cancelliera espliciti un limite agli arrivi. Ma il parlamentare del suo partito Rediger Veit lo ha contraddetto: «La maggioranza della Spd - gli ha replicato - è con la cancelliera».
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