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1 - GRILLO CONTRO TUTTI: «MAI CON IL PD Nà CON IL PDL». POI ATTACCA LETTA
Da "Il Tempo"
Beppe Grillo smentisce le voci che sono tornate a ipotizzare un dialogo, se non proprio un'intesa, tra il MoVimento 5 Stelle e il Partito democratico. Lo fa a suo modo. «Pdl e pdmenoelle pari sono. Non c'è alcuna possibilità per me di allearmi né con uno, né con l'altro, né di votargli la fiducia. Hanno la stessa identica responsabilità verso lo sfascio economico, sociale e morale del nostro Paese.
Qualche pennivendolo si aggira nei bar della Sardegna, in alcuni dove non sono neppure mai stato, per attribuirmi aperture al pdmenoelle. Siamo arrivati al giornalismo da bar. Le pressioni per un'alleanza del M5S con il pdmenoelle con articoli inventati di sana pianta durano dal giorno dopo le elezioni politiche. Vi prego di smetterla. Mai con il pdl, mai con il pdmenoelle», scrive sul suo blog.
Ma il comico non dimentica di «festeggiare» l'esecutivo guidato da Letta. «Oggi è il centesimo giorno del governo di Capitan Findus Letta. Negli altri 99 non ha fatto nulla, se non annunci, imporre il via libera ai 50 miliardi di euro per gli F35, prendersi con tutti i partiti i 91 milioni di rimborsi elettorali di luglio e iniziare l'assalto alla Costituzione. Oggi perché cambiare?». Ricorda il sondaggio Swg: «Alla domanda "Cosa l'ha colpita di più dei primi 100 giorni del Governo Letta?" il 58% ha risposto disarmato: nulla».
Polemiche dal MoVimento 5 Stelle sulla Rai. Il presidente della Vigilanza, Roberto Fico, annuncia un «faro» della Commissione di Vigilanza sulla copertura da parte di talk e tg della fase aperta dalla sentenza della Cassazione su Silvio Berlusoni. «Sono pervenute numerose segnalazioni - rileva in un post scriptum al suo commento pubblicato ieri sul blog di Beppe Grillo - a proposito delle trasmissioni e dei telegiornali Rai andati in onda dopo la lettura della sentenza della Cassazione riguardante Silvio Berlusconi. Ho ritenuto opportuno - spiega - verificare il corretto trattamento della notizia. Se necessario - annuncia l'esponente del M5S - agiremo in seno alla commissione di Vigilanza Rai».
Non ci sta il deputato del Pd Michele Anzaldi: «Invece di lanciare provocazioni che vengono smentite subito dal suo leader Beppe Grillo, ad esempio sulla legge elettorale, il presidente Roberto Fico si occupi della grave crisi e delle incertezze che riguardano la Rai e faccia funzionare la commissione di vigilanza».
Anzaldi attacca: «Fico è oramai insediato da mesi alla presidenza della Vigilanza, è stato eletto con un accordo molto ampio ma ancora i risultati non si vedono. La Rai sta facendo registrare l'indebitamento più alto degli ultimi anni, la pubblicità è in caduta libera, ma dall'azienda sono arrivate solo risposte parziali nelle audizioni, manca ancora una riprevisione del budget 2013 ufficialmente richiesta in commissione, non c'è chiarezza sui veri numeri di bilancio. RadioRai è in grave crisi, il Cdr del Gr ha annunciato possibili scioperi, non c'è chiarezza sulla fusione tra Gr Parlamento e Rai Parlamento, eppure la commissione non ha ottenuto ancora risposte dai vertici Rai».
Conclude il deputato del Pd: «Altra vicenda sulla quale la commissione non ha ottenuto risultati riguarda il contratto di servizio della Rai. à scaduto da sette mesi ma il governo non ha ancora fatto avere alla commissione la bozza per il rinnovo, con la conseguenza che a settembre saremo costretti a valutarlo in tempi ristrettissimi, dopo che il governo ha avuto mesi e mesi di ritardo. Dal presidente Fico credo che tutti si attendano un'azione veramente incisiva sulla tv pubblica e su questioni come queste».
2 - L.ELETTORALE: FICO, PD HA APPOGGIO M5S PER RIFORMARLA
(ANSA) - ''Il Pd ha il nostro appoggio su una nuova legge elettorale che dia di nuovo forza al Parlamento, facendone il centro legislativo del Paese come prevede la Costituzione'': lo ha detto Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai, ospite oggi del videoforum di Repubblica Tv.
''Faremo di tutto affinche' venga fatta, e' nel nostro programma elettorale'', ha aggiunto l'esponente M5S, sottolineando che il Movimento sarebbe ''pronto a governare'' con chi fosse disposto a ''votare subito cinque punti fondamentali: il premio di cittadinanza, i finanziamenti e gli aiuti alle piccole e medie imprese, il conflitto di interessi, la legge elettorale e l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti''.
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