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INSEGUIRE I SOLDI DELLA LEGA IN OGNI ANFRATTO - ORA I PM INDAGANO SUI 900MILA EURO DONATI DAL PARTITO AL COMUNE DI BONDENO, IN PROVINCIA DI FERRARA, DOPO IL TERREMOTO EMILIANO. PER ANNI IL SINDACO È STATO ALAN FABBRI, FEDELISSIMO DI SALVINI, CHE NEL FRATTEMPO HA ESPUGNATO IL FEUDO DI SALVINI - NON è TANTO SULL'USO DELLA SOMMA, QUANTO SULLA PROVENIENZA, VISTO CHE SI PARLA DI BANCA ALETTI, BELSITO E SPARKASSE…
Marco Grasso per ''La Stampa''
MATTEO SALVINI ALAN FABBRI FERRARA
La caccia ai 49 milioni di euro leghisti incrocia il terremoto che nel 2012 mise in ginocchio l'Emilia. Ieri la Guardia di Finanza di Genova si è presentata negli uffici del Comune di Bondeno, provincia di Ferrara, per acquisire i documenti su un contributo da 900mila euro transitato dai conti della Lega Emilia-Romagna a quelli dell'amministrazione locale. Soldi che a seguito della donazione, fra il 2012 e il 2013, sarebbero stati spesi per l'emergenza. A interessare gli inquirenti è la provenienza di quel denaro: il direttorio regionale del partito, a sua volta, aveva beneficiato di trasferimenti di denaro dal conto centrale presso Banca Aletti, gestito fino al 2012 dall'ex tesoriere Francesco Belsito.
Sarebbe cioè potenzialmente provento di riciclaggio, perché, come ormai accertato, Belsito ha consentito alla Lega di incamerare 49 milioni di euro non dovuti, una gigantesca truffa ai danni dello Stato. Negli anni successivi, ipotizzano i pm Francesco Pinto e Paola Calleri, le casse del partito sarebbero state svuotate per evitare i sequestri della magistratura. Bondeno non è un Comune qualunque, ma una roccaforte leghista. Per anni il paese è stato amministrato da Alan Fabbri, fedelissimo di Matteo Salvini, attuale sindaco di Ferrara.
francesco belsito in tribunale 1
Dopo l'elezione in consiglio regionale, nel 2019 Fabbri è stato protagonista della cavalcata che lo ha portato a espugnare la città emiliana, governata dal centrosinistra del 1945: «Dopo il terremoto la Lega ha donato quei fondi per costruire una scuola antisismica e acquistare dei mezzi per la protezione civile e i vigili del fuoco. Il partito stanziò quasi un milione di euro. Lascio che siano i cittadini a giudicare se sia sbagliato o meno donare dei soldi per una scuola o dei mezzi di soccorso. La Finanza sta facendo accertamenti, ma basta vedere cosa abbiamo fatto con quei soldi».
Il nodo centrale non è solo la destinazione finale di quello stanziamento. L'operazione sotto esame è tra quelle sospette in mano alla Procura di Genova. E rientra nell'analisi di un piano più complessivo: la spartizione di un tesoro che all'origine era amministrato in modo centralizzato e che dopo l'epoca Belsito lasciò spazio al progetto delle leghe regionali e a un'autonomia finanziaria dei suoi distaccamenti. Secondo gli investigatori, quel passaggio è stato uno dei passi fatti per rendere più difficile il tracciamento del denaro.
L'inchiesta genovese si concentra anche su altre due operazioni: un trasferimento da 450mila euro all'associazione Maroni presidente e l'esportazione di 10 milioni di euro in Lussemburgo transitati attraverso la Banca Sparkasse di Bolzano. Mentre a Milano un'inchiesta parallela ha portato agli arresti dei commercialisti leghisti Alberto Manzoni e Alberto Di Rubba nell'ambito della compravendita di un immobile di Cormano, acquistato a un prezzo fuori mercato dalla Lombardia Film Commission, amministrata dallo stesso Di Rubba.
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