CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA…
PRIMA SEMBRAVA OSAMA, ORA OBAMA – AL JOLANI GIOCA A BASKET IN CAMICIA, COME L'EX PRESIDENTE AMERICANO: GIÀ TERRORISTA MACELLAIO DI AL QAEDA SEGUACE DI BIN LADEN, ORA IL PRESIDENTE SIRIANO SE LA RIDE CON I GENERALI AMERICANI CHE DIECI ANNI FA GLI DAVANO LA CACCIA (AVEVA UNA TAGLIA DI 10 MILIONI DI DOLLARI SUL CAPOCCIONE), E OGGI SARÀ ACCOLTO IN POMPA MAGNA ALLA CASA BIANCA – DOMENICO QUIRICO: “LA JIHAD HA VINTO. LUI IN CAMICIA BIANCA E CRAVATTA, LA SUA NUOVA DIVISA JIHADISTA: È LA VIA SARTORIALE ALLA LEGITTIMITÀ IN QUESTO NOSTRO MONDO DI SMEMORATI PER VILTÀ E INTERESSE. PER LUI NON SI SCOMODA NESSUN PARRUCCONE DELLE IPOTETICHE E IMPOTENTI CORTI INTERNAZIONALI…”
Sharaa is playing basketball with top American generals wasn’t definitely in your new year resolutions pic.twitter.com/fBoUaopMzN
— Ragip Soylu (@ragipsoylu) November 9, 2025
AL SHARAA ARRIVA ALLA CASA BIANCA L'EX NEMICO FIRMA IL PATTO PER LA SIRIA
Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/esteri/2025/11/10/news/al_sharaa_leader_siriano_casa_bianca-424970492/
ahmed al shaara gioca a basket 3
In cravatta e camicia, l'ex ragazzo della Jihad conquista la Casa Bianca. Non è più lo spietato signore di Jabbat al Nusra, costola siriana di al Qaeda da cui prese le distanze nel 2016, ora Ahmed al Sharaa, 43 anni […] è il presidente autoproclamato della Siria, conquistata con un'offensiva lampo nel dicembre di un anno fa.
Oggi incontrerà Trump: il primo leader siriano a entrare nello studio Ovale dall'indipendenza del Paese nel 1946.
[…] al Sharaa […] si è fatto filmare mentre giocava a basket con il comandante del Centcom, il comando militare americano in Medio Oriente, il generale Brad Cooper, in posa simil obamiana, con la barba lunga unico dettaglio a ricordarne il passato salafita.
L'offensiva della seduzione sul pubblico Usa, che 20 anni fa lo avrebbe voluto a Guantanamo, è iniziata già a settembre, quando Sharaa si è fatto intervistare dal generale Petraeus, l'uomo che in Iraq studiava come mettere in galera gli estremisti come lui.
ahmad al-sharaa donald trump e melania trump
Con Trump, l'accordo è quasi fatto: la Siria entrerà nella coalizione anti-Isis in cambio della rimozione totale delle sanzioni previste dal Caesar act, che fu introdotto contro Assad, già cancellate dal Senato Usa ma che incontrano le resistenze del congresso.
I repubblicani Mast e Graham non si fidano della svolta "moderata" dell'ex qaedista, chiedono conto dei massacri delle minoranze alawite e druse in Siria rimasti impuniti, della marginalizzazione delle donne dalle istituzioni, vorrebbero porre condizioni.
il luogo del blitz dove e' morto al baghdadi 2
Ma Damasco serve a Washington in funzione anti-iraniana e al Sharaa arriva alla Casa Bianca offrendo a Trump una spettacolare retata condotta dai suoi 24 ore prima dell'atterraggio che ha portato in carcere 61 miliziani dello stato islamico.
Conosciuto per anni col suo nome di battaglia, Mohammad al Jolani fu ventenne allievo di al Baghdadi, il leader dell'Isis, combatté in Iraq contro gli americani dopo l'invasione del 2003, fu arrestato e portato a Camp Bucca, e lì si radicalizzò.
AL JOLANI RICEVUTO DA VLADIMIR PUTIN
Aprì poi la filiale dell'Isis in Siria, se ne dissociò fondando il suo movimento, Jabbat al Nusra, lo trasformò in Hayat Tahrir al Sharm, sempre islamista ma più pragmatico e tecnofilo, e ruppe anche con al Qaeda legandosi molto ai turchi, fino alla rimozione di Assad dal potere. Dopo, ha promesso una Siria inclusiva e tollerante che ancora non si vede.
Trump vorrebbe includere Damasco negli accordi di Abramo, gli israeliani però non si fidano della metamorfosi di Jolani.
AL JOLANI AI BEI TEMPI DELL ISIS
[…] Nel frattempo, al Sharaa gioca anche su altri tavoli. Un mese fa è volato a Mosca per incontrare Putin, l'ex nemico che per anni ha bombardato i miliziani di Jolani, ma a cui ora il presidente Sharaa probabilmente concederà di mantenere le basi sulla costa. […]
AL-SHARAA ALLA CASA BIANCA L’OCCIDENTE STRINGE LA MANO AL TERRORISTA RIPULITO
Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “La Stampa”
[…] Washington DC, 10 novembre 2025: la jihad ha vinto.
Al-Joulani, le sue azioni parlano a sufficienza: il terrorista macellaio di Al Qaeda, il socio del califfo Al-Baghdadi negli innumerevoli, anonimi ground zero in Siria e Iraq, sharia e kalashnikov, decapitazioni e autobomba. Sono passati appena dieci anni da quando Trump era disposto a spendere dieci milioni di dollari per averlo: vivo o morto.
Ed eccolo qui, immacolato dal grande bagno lustrale dell'aver conquistato Damasco e il potere, trasformato nel signor Ahmed al-Sharaa "jihadista moderno" o, come dicono gli ingenui, falsi ingenui e mascalzoni, jihadista "moderato". Già.
ahmed al shaara gioca a basket 2
Era specializzato nel ratissage dell'impuro, questo valente discepolo di Al-Zawahiri e dello sceicco Osama: adesso fa discorsi da serata al Rotary o da manifesto per Amnesty International, ci dà lezioni di tolleranza, gioca a basket con gli ufficiali del comando americano "Brad Cooper" che dovevano dargli la caccia perché maciullava i marine. Si scambiano manate e complimenti da vecchi camerati di sbronze.
Lui in camicia bianca e cravatta, la sua nuova divisa jihadista: è la via sartoriale alla legittimità e al successo in questo nostro mondo di smemorati per viltà e interesse.
Al-Joulani: raffinava, faceva durare il piacere di uccidere, prolungava la morte, sgozzava lentamente, martirizzava la vita oltre la vita stessa. Perché nascondere l'odio? Lo brandiva come una bacchetta magica, siriani, iracheni, americani, civili e soldati, Shabia di Bashar e lattanti, ragazzine, vecchi.
AL JOLANI AI BEI TEMPI DELL ISIS
Il modo in cui si uccide definisce una identità. Al-Joulani in Iraq e in Siria non ha risparmiato nessuno, gli scolari degli autobus, le donne e gli uomini del mercato, i bambini sul marciapiede e i fedeli nelle moschee.
Non ha rinnegato niente, eppure gli stringiamo, ossequiosi, la mano, […]
Noi che pensiamo di essere arrivati alla fine di tutto prendiamo lezioni da un assassino astuto che invece sa di esser solo all'inizio del cammino. Almeno una parola di pietà per le sue vittime, una nostra parola di pietà... Niente.
RIBELLI SIRIANI ENTRANO A DAMASCO
Silenzio. È vero. Purtroppo le vittime sono anonime soprattutto quando si ha l'accortezza di ucciderle a centinaia, a migliaia. Gli assassini come Al-Joulani, pardon Al-Sharaa, hanno diritto a biografie dettagliate, sappiamo tutto parenti studi amori delusioni fallimenti, trionfi.
Sulle sue vittime, invece, già si deposita come una polvere di cui non si sente né il gusto né l'odore, quell'invisibile indefinibile ma realissima polvere della comoda viltà. Questo terrorista nuovo stile si svela per quello che è, opportunamente nichilista, cioè uguale a noi. Al-Baghdadi pensava davvero di purificare sanguinariamente il mondo per dare una mano a un dio crudele.
siria fosse comuni con i cadaveri degli alawiti massacrati dai ribelli di al jolani 3
È morto solo, braccato come un cane rognoso. Al-Joulani controllava quella zona della Siria, il suo califfato di Idlib… una soffiata, i Seal calano dagli elicotteri... Chissà: forse le porte della Casa Bianca si sono aperte in quella stellata, misteriosa notte siriana.
Val la pena di raccontare chi era ieri Al-Joulani? Ieri prima di vincere, che vale l'assoluzione di ogni delitto?
Vi sembra educato di ricordare quando faceva pratica di terrorismo innescando gli ingegnosi ordigni di Al-Zarqawi? Vale la pena di fare il conto di quanti dei cinquecentomila morti della agonia siriana portano la sua firma? Quest'uomo è pericoloso come il peccato quando si traveste da strumento di dio. Ma nel mondo nuovo che noi occidentali abbiamo creato e tollerato dove tutto è negoziabile, esiste ancora il peccato?
Per lui, giustamente, non si scomoda nessun parruccone delle ipotetiche e impotenti Corti internazionali, taglie e sanzioni cadono come le mura di Gerico sgretolate dalle mielose interviste della Cnn, non ha nulla da temere dalla cosiddetta giustizia penale internazionale.
mohammed bin salman donald trump al jolani
Gli interessi dell'Occidente lo hanno già redento. È proprio la sua capacità di fare il male che lo ha ingrandito non solo di fronte ai suoi complici, lo ha ingrandito di fronte a sé stesso. Esiste il male, non esiste il castigo, non esiste neppure il mediocre pedaggio del pentimento e del rimorso. La memoria di ciò che ha fatto può appassire come i fiori chiusi tra due fogli di un libro.
[…]
Prima delle ingenue rivoluzioni dei gelsomini circolava una foto ricordo di un raduno di autocrati del Vicino Oriente: Mubarak, Ben Ali, il sudanese Al-Bashir... E Gheddafi, avvolto in una delle sue zimarre da pagliaccio, che li stringeva a sé con la faccia del capo banda soddisfatto: grassi, flatulenti, corrotti fino al midollo, una compagnia di gangster in gita. Tutti amici nostri.
Basterà sostituire le facce nella foto di famiglia del nuovo Vicino Oriente modello Trump: l'egiziano Al-Sisi, l'omicida principino saudita, il qatarino elemosiniere dei terroristi, il sudanese Hemedti... E lui, Al-Sharaa... Tra grisaglie e dishdasha vi stupireste se facesse capolino il sorriso volpino di Netanyahu?
AL JOLANI QUANDO ERA ANCORA CONSIDERATO UN TERRORISTA
ahmed al shaara gioca a basket 1
siria fosse comuni con i cadaveri degli alawiti massacrati dai ribelli di al jolani 2
siria, i ribelli nel palazzo di assad a damasco foto lapresse 1
siria, i ribelli nel palazzo di assad a damasco foto lapresse 10
RIBELLI SIRIANI ENTRANO A DAMASCO
le riprese dal drone del raid contro al baghdadi 2
le riprese dal drone del raid contro al baghdadi 3
le riprese dal drone del raid contro al baghdadi 1
siria, i ribelli nel palazzo di assad a damasco foto lapresse 11
ahmad al sharaa all'onu foto lapresse 3
siria fosse comuni con i cadaveri degli alawiti massacrati dai ribelli di al jolani 4
siria fosse comuni con i cadaveri degli alawiti massacrati dai ribelli di al jolani 1
ahmad al sharaa all'onu foto lapresse 2
CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA…
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