UNA SPIA DEL KATZ - CHI É, CHI NON É, CHI SI CREDE DI ESSERE L’ANALISTA DEL WEB RITA KATZ CHE SCOVA I VIDEO DEL CALIFFO: SPIA DEL MOSSAD O MEGAFONO DEI TERRORISTI?

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G.O. per il “Corriere della Sera”

 

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Chi ammira Rita Katz la definisce una donna coraggiosa, avversaria dei terroristi. I suoi detrattori la considerano invece il megafono degli tagliagole o la complice di una manovra per tenere vivo l’Isis. Certamente, la cinquantenne iracheno-israeliana è in mezzo alle notizie, anche perché è spesso lei a trovarle pattugliando, come una sentinella, su Internet alla ricerca dei video o di comunicati jihadisti. Chiariamo.

 

Non è solo la Katz a condurre questo tipo di missione, all’indomani dell’11 settembre sono apparsi altri ricercatori, diventati consulenti in processi e indagini. Ma lei è stata di sicuro la più determinata e presente, forse anche per la sua storia personale . Nata in Iraq, è stata costretta a fuggire insieme alla madre e ai due fratelli dopo che il regime di Saddam ha impiccato il padre su una piazza davanti ad una folla sterminata. Sentenza capitale giustificata dall’accusa di spionaggio in favore di Israele. La famiglia allora raggiunge prima l’Iran, quindi Tel Aviv. Successivamente Rita si stabilisce, insieme al marito dottore, negli Stati Uniti e fonda, con un socio, Site. Ufficio a nordovest di Washington, un team di cacciatori ai suoi ordini, lunghe ore di lavoro scrutando le vie della rete digitale.

 

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Nella capitale Usa la lotta al terrorismo non vuole dire soltanto sicurezza, una miriade di società guadagna aiutando le diverse agenzie federali o privati. Il Site scova i video di Bin Laden, fornisce analisi e news. Poi, con l’esplosione dell’Isis e dei social network, allarga le sue ricerche. La maggior parte dei video diffusi dal movimento del Califfo sono individuati dalla Katz . 
 

Ne pubblica una parte sul web e riserva analisi specifiche agli abbonati. E’ una realtà in espansione. Anche il noto slogan «stiamo arrivando a Roma» è scoperto su Twitter da Site. Circostanze che agli occhi di alcuni sono la prova dell’ultimo «complotto». Altri sostengono che la Katz rilanciando gli annunci dei mujaheddin ne favorisce la propaganda. Accuse alla quale ribatte: arrivo dove gli altri non riescono . 
 

 

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