silvia colombo giorgia meloni

“NON CI STO IN UN PARTITO CHE HA AFFRONTATO QUESTA BUFERA MEDIATICA CON LEGGEREZZA E SENZA APPROFONDIRE IL DISCORSO” – L’ATTACCO DI SILVIA COLOMBO, LA CONSIGLIERA MELONIANA DI TREVIGLIO, AL SUO (EX) PARTITO, FRATELLI D'ITALIA - COLOMBO SI E’ DIMESSA DOPO LE POLEMICHE PER LA SUA FRASE SULLA PARTECIPAZIONE IN REMOTO PER LE CONSIGLIERE COMUNALI CON GRAVIDANZE A RISCHIO ("SEI INCINTA? DIMETTITI!"): “LA POLITICA NON PUÒ ESSERE UN BIECO GIOCO DI POTERE, FATTO DI ATTACCHI PERSONALI, OPPORTUNISMI E PROMESSE VUOTE…”

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Da ilgiorno.it

 

silvia colombo

 “IO NON CI STO (sic) a vedere la mia reputazione e la mia dignità calpestate per pura strumentalizzazione politica. IO NON CI STO a vedere il mio intervento manipolato, estrapolato dal contesto del suo reale significato. Si stava parlando di senso civico, di come, quando nella vita emergono nuove priorità, sia giusto interrogarsi sulle proprie capacità di svolgere al meglio il ruolo di rappresentanza comunale. Nel caso in cui una persona ritenesse di non poter più partecipare attivamente alla vita politica, per rispetto verso i cittadini, in certi casi, può essere più responsabile lasciare spazio a qualcun altro invece che proseguire e farlo in qualche modo. Leggere titoli aberranti come 'Sei incinta? Dimettiti' è semplicemente ignobile. Non solo non ho mai pronunciato né pensato una simile frase, ma va contro tutto ciò in cui credo".

 

 

silvia colombo 33

E ancora. “IO NON CI STO a trasformare un tema fondamentale come i diritti delle donne in terreno di scontro politico. È una questione che deve andare oltre bandiere e ideologie. I diritti delle donne non sono concessioni, ma pilastri su cui si costruisce una società più giusta: difenderli significa garantire il futuro di tutti. IO NON CI STO a vedere chi si erge a paladina dei diritti delle donne per mero opportunismo e visibilità. Questi temi meritano impegno sincero e rispetto, non strumentalizzazioni per fini personali. I diritti non sono una bandiera da sventolare, ma una responsabilità da difendere con coerenza e serietà".

 

La polemica con il partito

Le dimissioni di Colombo arrivano in polemica anche con Fratelli d’Italia, che attraverso la responsabile del Dipartimento famiglia, Maddalena Morgante, aveva preso le distanze. “Prendiamo le distanze delle parole del consigliere di Treviglio, poiché non rappresentano la linea di Fratelli d'Italia e appaiono in netto contrasto con l'agenda del governo Meloni, che vede nella tutela della famiglia e della maternità una priorità assoluta. Le politiche a favore della natalità e della conciliazione famiglia-lavoro sono centrali, lo abbiamo dimostrato non soltanto a parole, ma con interventi contingenti e adeguate risorse. La valorizzazione della maternità e l'accesso a pari opportunità di carriera sono i pilastri del nostro impegno".

 

silvia colombo

 

Ecco allora l’affondo di Colombo: “IO NON CI STO in un partito che ha affrontato questa bufera mediatica con troppa leggerezza e senza approfondire il discorso. Per questo motivo ritengo opportuno dimettermi da capogruppo di Fratelli d’Italia. IO NON CI STO a fare politica in questo modo. Per me fare politica significa mettersi al servizio della comunità con responsabilità e visione, trasformando idee in azioni per costruire un futuro migliore per tutti. Non può essere un bieco gioco di potere, fatto di attacchi personali, opportunismi e promesse vuote. Questo non lo condivido e non riesco a sopportarlo. Per questo motivo ho deciso di dimettermi anche dal consiglio comunale e tornare così a lavorare e a fare la mamma. Oggi, la vera sconfitta è la nostra società, sempre più dominata dall’apparenza e dai titoli sensazionalistici, anziché da un confronto serio e costruttivo sui problemi reali. Questa bufera mediatica mi lascia delusa e amareggiata, e non intendo più prendervi parte”.

silvia colombo