LAURICELLA MIA - IL BANANA TEME CHE MATTEUCCIO VOGLIA FAR SUO L’EMENDAMENTO LAURICELLA PER NON ANDARE AL VOTO NEL 2015 E TIRARE A CAMPARE CON ALFANO FINO AL 2018 - NERVI TESI TRA RENZI E VERDINI

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Ugo Magri per "la Stampa"

Nelle ultime ore cresce l'ansia del Cavaliere, che si attende da Renzi la prova d'amore definitiva: un no forte e chiaro all'emendamento Lauricella, per effetto del quale la legge elettorale entrerebbe in vigore non tra qualche mese e neppure tra un anno, come gradirebbe il Cav ansioso di rivincita, ma nel lontano 2018, dopo la riforma del Senato. Per quell'epoca Berlusconi avrà spento 81 candeline, un po' troppe per riproporsi all'Italia.

Dunque l'uomo pretende che il premier gli lasci, quantomeno, la speranza di tornare presto alle urne. In cambio è pronto a sostenerlo nei momenti di difficoltà (questo pare gli abbia garantito nel «faccia a faccia» della scorsa settimana).

Ma i segnali da Firenze non sono affatto incoraggianti. Nei suoi contatti con l'«ambasciatore» Verdini, Renzi è parso più sfuggente di una grossa anguilla. Non vuole la guerra con Forza Italia che, se si scatenasse, potrebbe creargli parecchi problemi; nello stesso tempo, però, il premier non vuole e forse nemmeno può rimangiarsi la parola con Alfano, che senza un impegno sul Lauricella mai avrebbe dato fiducia al governo.

Oggi stesso, al massimo domattina, è previsto un colloquio chiarificatore del premier col suo ministro dell'Interno perché il tempo stringe, la legge elettorale va in aula martedì e in un modo o nell'altro Renzi dovrà pronunciarsi. E quanto sia tormentata la sua decisione lo attesta un breve colloquio col capogruppo Pd Speranza, subito dopo la puntata al congresso del Pse: valutati i pro e i contro, i due si sono congedati senza aver nulla chiarito.

Proprio la titubanza di Renzi segnala, agli occhi gelosi di Berlusconi, che la partita gli sta sfuggendo di mano, e dunque alla fine potrebbe vincere Alfano. Il quale ieri mattina da Milano, a un convegno del Ncd, manifestava granitica certezza che «non si voterà nel 2015» (ne sono scaturite aspre polemiche dove si è distinta per irruenza la Santanchè: «Il nuovo governo di sinistra è giustamente la casa di Alfano», ironizza).

Però sai che smacco sarebbe se Matteo tradisse Silvio proprio col «traditore» Angelino... Come «mission» in vista delle Europee, Berlusconi si è dato proprio quella di spazzare via gli alfaniani e tutti gli altri piccoli partiti contro cui si è scatenato in collegamento telefonico con Trecate (dove Picchetto gli ha adunato 150 persone, facendo credere al capo che fossero tante di più). Si rincorrono «boatos» secondo cui Barbara, anziché l'altra figlia Marina, verrebbe lanciata in pista nel voto di fine maggio.

Tutto può essere, nel magico mondo berlusconiano, ma questa voce viene smentita nel giro stretto di Arcore. Dove viceversa confermano il no secco dei magistrati alla trasferta di Dublino, cui l'ex premier teneva in modo speciale: il 15 marzo dunque la Merkel e gli altri leader Ppe non avranno il piacere di stringergli la mano perché a un condannato non è concesso di varcare i confini (sebbene Berlusconi avesse proposto di farsi «scortare» da un nugolo di poliziotti).

È senz'altro effetto di questa delusione se il Cavaliere alza il tiro contro la sentenza, «mostruosa e inverosimile», per evasione fiscale. Gli sembra ancora più beffarda alla luce delle carte arrivate 5 mesi fa da Hong Kong. Nelle intenzioni dei pm dovevano costituire il colpo di grazia, la prova finale dei legami con il «socio occulto» Agrama.

E invece, studiando le 15 mila pagine di rogatoria, l'avvocato Ghedini è giunto alla convinzione che lì si annidi la prova documentale dell'innocenza.

Pure il professor Coppi, inizialmente un filo scettico, ora sembra fiducioso sulle chance del suo assistito. Per cui pare certo che prima dell'estate i due legali presenteranno istanza di revisione della condanna davanti ai giudici di Brescia. Nel frattempo, Berlusconi sarà già stato assegnato ai servizi sociali, oppure rinchiuso al carcere domiciliare: l'udienza davanti al Tribunale di sorveglianza si terrà il 10 aprile, entro 5 giorni al massimo la decisione.

 

BERLUSCONI E RENZI IL SORPASSO RENZI E ALFANO IN SENATO FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI E DENIS VERDINI l architetto fabio novembre si fa un selfie con barbara berlusconi rossa e adriano galliani barbara berlusconi e clarence seedorf