DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Gianluca Nicoletti per “La Stampa”
Il patto del tortellino lancia il modello estetico dell’energico leader della sinistra europea. La passerella di sirenetti che si è ieri alternata sul podio della festa nazionale dell’Unità di Bologna ha fatto impennare il feromone femminile tra le turbe osannanti convenute. Fosse stata presente, persino Rosi Bindi avrebbe rivisto la sua battutina acida del giorno prima sull’avvenenza delle ministre del governo Renzi. Altro che femmine fatali, si è ieri assistito all’esplodere di un nuovo modello di maschio politicamente attivo che mai fu visto prima alle nostre latitudini, per lo meno in così esasperata produzione seriale.
festa dell'unità bologna matteo renzi pedro sanchez
Il prototipo di partenza è senza dubbio l’attuale presidente degli Stati Uniti, per lo meno nella primigenia ostensione di primo incontrastato conquistatore di ogni consenso e palpitazione. Che sul prototipo Obama abbia lavorato la costruzione perfetta dell’estetica Pedro Sanchez non v’è dubbio. Come d’altronde è incontestabile che il segretario del Partito socialista spagnolo sia un figaccione, ohimè, anche ogni uomo deve ammetterlo.
Ora che Banderas si è ridotto a fare il mugnaio solitario che parla con le galline, tutto l’ immaginario sangre e sangrilla lo ha senza dubbio ereditato lui. Nulla è lasciato al caso… Dall’immacolata camicia: sapientemente arrotolata sull’avambraccio promettente acciaiose strette, ma con nonchalance malandrina sbottonata quel tanto che basta per immaginare un’epilazione toracica, che prelude a un viso plasticamente immune dalla minima imperfezione, ruga d’espressione, brufolatura da indigestione. Mascella volitiva e taglio di capelli da Clark Kent che lasciano immaginare superpoteri nascosti.
Renzi e il leader Psoe Pedro Sanchez al ristorante Bertoldo,
Il primo ministro francese Manuel Valls non è stato certo da meno. Stessa camicia candida da spadaccino (foggia più sportiva con taschino, per essere pignoli), stessa arrotolatura di manica, stesso bruno e maschio incarnato, con una nota additiva diversa nel taglio frangettato di capelli da proconsole delle Gallie, chiaro segnale della sua ferrea adesione all’asse latino che ha stretto con Renzi.
Il premier italiano era chiaramente anche lui in camicia bianca, ma in realtà era anche stato il primo a farne una divisa, ormai per lui la nivea incamiciatura equivale alla calzamaglia di Superman, quando però ancora lo chiamavano alla paesana Nembo Kid.
Non è chiaro se tale bombastica manifestazione di prorompente mascolinità - che include a pieno titolo anche il greco Tsipras - oltre che seppellire decenni di sembiante politico segnato da turgori ventrali strizzati in grisaglie, chieriche e alopecie spargiforfora, come claustrali pallori e vitrei languori, abbia anche fatto affermare all’ illustre Jean-Paul Fitoussi, professore Emerito all’Institut d’Etudes Politiques de Paris, che si stia per superare la fase di austerity della politica economica in Europa. Anche se così non fosse per lo meno l’austerità del consenso femminile, d’ora in poi, sarà assai difficile da contenere nel suo più galoppante e impudico immaginare.
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