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L’EUROPA SFANCULA TRUMP SULL’IRAN: CONTINUEREMO A FARE BUSINESS CON TEHERAN (MA FRIGNA SUI DAZI AMERICANI). IN PRIMA FILA MACRON E LA MERKEL – LE SANZIONI USA SCATTERANNO FRA 3 O 6 MESI. LA CASA BIANCA PREFERISCE CICCIOKIM AGLI AYATOLLAH
Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
Un avvertimento, quasi una minaccia, all' Iran: «Se riprende il programma nucleare subirà conseguenze pesanti». Ancora un' apertura, invece, verso la Corea del Nord: «Siamo pronti all' incontro con Kim Jong-un, entro tre giorni diremo dove lo faremo, ma non sarà al confine tra le due Coree».
Alle due di notte (saranno le 8 di mattina in Italia) il presidente e il vice Mike Pence accoglieranno i tre cittadini statunitensi detenuti a Pyongyang e liberati l' altro ieri dal regime nordcoreano. Arriveranno alla Joint Base Andrews, a Washington, sull' aereo del Segretario di Stato, Mike Pompeo. «Un gesto positivo, che indica buone intenzioni», ha commentato con una nota la Casa Bianca.
Un risultato raggiunto tra lo scetticismo generale: oggettivamente è un grande successo per l' amministrazione. Per Trump è la prova che il suo schema politico funzioni e che sia applicabile anche con l' Iran. Il leader dello Studio Ovale «consiglia» a Teheran di non rilanciare il piano atomico e annuncia che «le sanzioni economiche arriveranno molto presto». Nel memorandum presidenziale, firmato l' 8 maggio, si prevede che le misure siano adottate nel giro di 90-180 giorni.
Le diplomazie, intanto, sono già al lavoro. Lo stesso presidente americano l' altra sera ha telefonato al capo dello Stato francese Macron. E il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, è in stretto contatto con i tre governi Ue che hanno sottoscritto l' accordo con Teheran nel 2015, cioè Francia, Germania, Regno Unito.
Anche gli europei sono in movimento. Il più attivo è proprio Macron che quindici giorni fa, nella visita di Stato a Washington, aveva proposto di allargare l' accordo atomico, inserendo tra l' altro i controlli sui missili balistici iraniani. Ieri Macron ha parlato con il presidente Rouhani: «Abbiamo concordato di continuare il nostro lavoro comune per applicare il protocollo nucleare e per mantenere la stabilità nella regione». La cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere: «Noi rispetteremo gli impegni e faremo il possibile perché lo faccia anche l' Iran».
vladimir putin con hassan rohani
Lunedì prossimo i ministri degli esteri di Francia, Germania e Regno Unito incontreranno il loro collega iraniano, Mohammad Javad Zarif, probabilmente a Parigi; la Guida Suprema Ali Khamenei ha chiesto «garanzie solide e reali» agli europei per mantenere fede all' intesa. Segnali inquietanti da Riad: intervistato dalla Cnn, il ministro degli Esteri dell' Arabia Saudita, Adel Al-Jubeir, ha detto: «Se l' Iran riprende il programma nucleare, anche noi costruiremo la bomba atomica».
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