DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”
Il senatore Lorenzo Battista l’ha buttata lì, su Facebook: una lettera aperta ai suoi ex colleghi del Movimento 5 Stelle, i fuoriusciti come lui, oggi nel gruppo misto, 16 in tutto. Con una proposta: perché non costituite un gruppo che appoggia la maggioranza e potrebbe ambire a un dicastero?
Lui, Battista, in un gruppo del Senato c’è già, quello della Lega delle autonomie. «Ma loro sono rimasti tutti quanti appesi, così a vuoto. Se non vogliono entrare in maggioranza costituiscano almeno un gruppo con Sel, quelli che si ritengono di sinistra», incalza il senatore Battista che su questo punto ottiene però subito un «no grazie» dalla senatrice di Sel Loredana De Petris. Spiega, infatti: «Se avessimo voluto fare un gruppo lo avremmo già fatto. Abbiamo preferito far risparmiare 300 mila euro al Senato. Non serve».
Battista, comunque, ha già individuato un dicastero che potrebbe essere dato in cambio al neogruppo in soccorso alla maggioranza a Palazzo Madama, quello degli Affari Regionali, appena lasciato libero da Carmela Lanzetta. E il primo a risponde re alla sua lettera è Luis Alberto Orellana, uno dei 16 fuoriusciti al misto: «È arrivato il momento di riflettere e di mettere da parte le divisioni che hanno contraddistinto le nostre divisioni personali per vedere dove vogliamo andare». Ma è l’unico giudizio positivo: gli altri ex M5s gelano Battista.
LA SENATRICE GRILLINA ADELE GAMBARO
La senatrice Alessandra Bencini, ad esempio: «Non vedo all’orizzonte la possibilità che ci si possa costituire in un gruppo e ancor meno organizzare per appoggiare la maggioranza». O anche il senatore Francesco Campanella («non mi elettrizza entrare nella maggioranza in questo momento») o di Fabrizio Bocchino («piuttosto vado nella lista di Tsipras»).
In tanti, tra i fuoriusciti, non sono d’accordo con Battista. Quando il senatore Orellana lancia l’idea di un’assemblea dove riunirsi tutti, per decidere che fare, la senatrice Paola Del Pin risponde laconica: «Proposta fuori tempo massimo. Io sto all’opposizione». Dello stesso parere la collega Adele Gambaro: «Non è in programma alcun cambio di gruppo e per quel che mi riguarda resto all’opposizione». Eppure Battista ci aveva provato a fare due conti: «In agosto le riforme al Senato: passarono con 183 voti, di cui 40 di FI. Tolti 40, siamo a 143 e la maggioranza al Senato è 161. 16 non bastano, però...».
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA…
DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI…
DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI…
DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI…
CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER…