il ministro schillaci tasta la fronte a giorgia meloni

L'ITALIA, UN PAESE IN PESSIMA SALUTE - MENTRE AL MINISTERO DELLA SANITA' SI ACCAPIGLIANO SULLA NOMINA DEI MEDICI NO-VAX NELLA COMMISSIONE SUI VACCINI, I PAZIENTI SONO COSTRETTI A LISTE DI ATTESA INTERMINABILI E IL PERSONALE SANITARIO ARRANCA CON LE POCHE RISORSE CHE IL GOVERNO HA MESSO A DISPOSIZIONE - MENTRE LA SANITÀ PUBBLICA È NEL PANTANO, A INCASSARE È QUELLA PRIVATA (PER LA FELICITÀ DEL DEPUTATO LEGHISTA ANTONIO ANGELUCCI, RE DELLE CLINICHE DEL LAZIO) - AMORALE DELLA FAVA: IN ITALIA CHI HA I SOLDI SI CURA, GLI ALTRI SCHIATTANO...

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Estratto dell'articolo di Stefano Iannaccone per "Domani"

 

giorgia meloni orazio schillaci foto lapresse

Liste d’attesa interminabili, con misure varate dal governo Meloni, senza stanziare risorse, giusto per fare un po’ di battage propagandistico. Personale ancora in affanno, che si sgola per un potenziamento degli organici negli ospedali e il superamento del tetto di spesa. 

 

Spaccature e indecisioni addirittura sullo scudo penale per i medici, tema rinviato nel Consiglio dei ministri prima dello stop estivo. E in questo quadro la spesa sanitaria in Italia resta lontanissima dagli standard dei paesi più avanzati. 

 

ospedale - sanita pubblica

Tra un litigio e l’altro sulle vaccinazioni, per un comitato tutto sommato secondario come il Nitag, la sanità nell’èra del governo Meloni resta ferma. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, deve schivare il fuoco amico, sull’obbligo vaccinale o meno, mentre ci sono tante altre questioni da affrontare e superare: la sanità pubblica è nel pantano.  A dirlo sono i fatti, da cui emerge solo qualche aiutino cucito addosso alla sanità privata. 

 

La fotografia dell’immobilismo è lo stallo dei provvedimenti annunciati, e in qualche caso licenziati, dalla destra. Ma che restano privi di effetti. È trascorso oltre un anno dal decreto Liste d’attesa, varato prima della pausa estiva del 2024.  Conferenza stampa e dichiarazioni buone per i titoli. [...]

orazio schillaci

 

Le buone intenzioni si sono fermate agli annunci. Mancano ancora i decreti attuativi più importanti per avviare un processo di ricognizione sulle necessità. Sarebbe un primo passo. Il ministero della Salute deve provvedere alla «definizione della metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del sistema sanitario nazionale». 

 

Dopo dodici mesi, appunto, il testo non è stato ancora pubblicato così come attende di vedere la luce il decreto che deve introdurre «un nuovo sistema di disdetta delle prenotazioni e ottimizzazione delle agende di prenotazione».

 

Al fianco era stato approvato un disegno di legge gemello sulle prestazioni sanitarie, sempre per provare a ridurre le liste d’attesa. Il ddl ha iniziato un faticoso iter parlamentare. Ad aprile il testo è stato approvato dal Senato, ora ha iniziato il suo cammino in commissione Affari sociali alla Camera. 

SANITA PUBBLICA - CARENZA DI MEDICI E INFERMIERI

 

All’interno, peraltro, mancano soluzioni strutturali e il provvedimento rischia di essere ricordato come l’ennesimo grande regalo alle strutture private accreditate. Tra le varie novità contenute dal testo, è previsto un «ulteriore incremento del limite della spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati pari a 0,5 punti percentuali per l’anno 2025 e di 1 punto percentuale a decorrere dall’anno 2026». 

 

La soluzione è la solita: il ricorso ai privati. Antico sogno della destra, che in parlamento conta su un illustre rappresentante del settore, il deputato Antonio Angelucci, re delle cliniche.  Di fronte a uno scenario così complicato, Schillaci si è limitato ad annunciare la richiesta per la prossima legge di Bilancio di altri due miliardi di euro. 

IL MINISTRO SCHILLACI TASTA LA FRONTE A GIORGIA MELONI

 

La somma si andrebbe ad aggiungere ai 4 miliardi di euro già previsti dalla precedente manovra. Le risorse potrebbero garantire un minimo pacchetto di assunzioni, ma risultano inadeguate a raggiungere il 7 per cento di spesa sul Pil, obiettivo fissato dallo stesso Schillaci. «Il livello minimo», aveva detto a Quotidiano Sanità. 

 

L’Italia, secondo i dati del governo indicati nel Piano strutturale di bilancio, è al 6,3 per cento. Mezzo punto in meno rispetto alla media dell’Unione europea.

 

Un raffronto ancora più impietoso rispetto a Germania, che investe quasi 4 punti percentuali in più, o alla Francia. Insomma, l’investimento chiesto da Schillaci è un’inezia. Anche perché è irrisolto il problema degli stipendi dei professionisti, medici e infermieri, che restano tra i più bassi in Europa, scatenando la fuga all’estero. 

SANITA PUBBLICA - CARENZA DI MEDICI E INFERMIERI

 

«Avevano promesso di togliere il tetto di spesa sul personale che invece è ancora lì. Sul Pnrr sono in ritardo nelle apertura delle Case della comunità e sono pochissime quelle che rispondono ai requisiti di personale previsti dalla legge», dice a Domani Marina Sereni, responsabile Sanità del Pd. [...]

 

Insomma, l’assedio intorno al ministro della Salute Schillaci è stato allentato dopo lo scioglimento del gruppo consultivo sui vaccini per la presenza di due figure contestate per le loro tesi.  Dopo aver manifestato l’irritazione, Giorgia Meloni preferisce evitare showdown in pieno agosto, godendosi le ultime ore di vacanza in famiglia. Ritiene rischioso una sostituzione in corsa in vista della manovra, aprendo una rumba di polemiche e attacchi. 

antonio angelucci yosdanka fumero

 

Meglio affidarsi alla soluzione interna: la capa segreteria, Rita Di Quinzio, in asse con il sottosegretario, il fedelissimo Marcello Gemmato, commissariano di fatto il ministro sotto la supervisione di Arianna Meloni. [...]

SANITA PUBBLICA - CARENZA DI MEDICI E INFERMIERI