
DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL…
E LA CHIAMANO ESTATE, QUESTA ESTATE SENZA…MERCATO! DALLA TELENOVELA LOOKMAN CON IL PUGNO DURO DELL’ATALANTA CHE HA RIFIUTATO 45 MILIONI DELL’INTER AL NAPOLI CHE HA PERSO LUKAKU E ORA DEVE SOSTITUIRLO (HOJLUND O DOVBYK) - LA JUVE IN BATTAGLIA DA SETTIMANE COL PSG PER RIUSCIRE A PAGARE KOLO MUANI IL GIUSTO, NON 70 MILIONI – I GRANDI VECCHI MODRIC, DZEKO E DE BRUYNE, IL “NO MARKET” DELLA LAZIO E GASPERINI CHE SI È RITROVATO CON 17 GIOCATORI, BAILEY INFORTUNATOSI AL PRIMO TIRO IN PORTA, SANCHO CHE SE LA TIRA NEANCHE FOSSE LA CANALIS, E PELLEGRINI “SOPPORTATO SPECIALE”...
Ivan Zazzaroni per corrieredellosport.it
E la chiamano estate/ questa estate/ senza mercato. Un’estate nella quale ha tenuto banco mediaticamente, e per oltre un mese, una trattativa che il venditore (Atalanta) non ha voluto far decollare dopo aver rifiutato l’offerta di 45 milioni dell’Oaktrinter, club che ha un nuovo azionista: Giuseppe Marotta, per tutti ormai Mister 2%.
Sì, è stata l’estate di Ade... mola mia Berghem” (Sofia Goggia, Roby Facchinetti, i Pinguini Tattici e insomma loro l’hanno capita subito), protagonista di una fuga alla Bomber Pruzzo: una volta rientrato alla base, non ha però trovato ad accoglierlo l’ironia protettiva di Nils Liedholm, ma il pugno duro (...) di Pagliuca e Percassi che non sono Rabiot, né Rowe.
Com’è capitato spesso nel recente passato, il vero mercato - quello delle last dance - comincerà nell’ultima settimana, ovvero non appena si sarà conclusa la prima giornata di campionato e gli umori e soprattutto i malumori prevarrano sui conti instabili.
Un campionato che presenta un paio di novità: gli 8 secondi a disposizione del portiere e la recita on stage degli arbitri, cambiamenti che perfino l’intelligenza artificiale si sarebbe rifiutata di introdurre.
È stata - ed è ancora - l’estate del Napoli campione che ha anticipato la concorrenza per provare a completarsi in vista della Champions (accontentato Osimhen) ma che ha perso per infortunio Lukaku e Manna. Il ds ha però continuato a lavorare aiutato da un tutore. Che non è Chiavelli.
La squadra di Conte è la mia favorita per lo scudetto, ma non ditelo ad Antonio perché potrebbe togliermi il saluto e cancellare il numero di telefono.
È l’estate di una Juve che sconta gli effetti del mercato giuntoliano e battaglia da settimane col Psg per riuscire a pagare Kolo Muani il giusto, non i 70 milioni che i franco-qatarioti pretendono. Tudor sta facendo un buon lavoro sul piano della ricerca della compattezza, ma la qualità del gruppo non sembra elevatissima.
È anche l’estate di Modric, Dzeko e De Bruyne: i primi due potrebbero essere il padre di Giovanni Leoni che Inter e Milan hanno lasciato andare a Liverpool. Sbagliando.
È l’estate dei 40 milioni per Thiaw, una riserva, lo stesso prezzo di partenza che all’estero chiedono a chiunque si avvicini a uno dei loro giovani. Colpa della Premier che fa soltanto il bene suo e i danni per gli altri.
È l’estate di Allegri & Tare e i milanisti ringrazino il Bologna che, battendoli in coppa Italia, ha evitato loro di proseguire con la vecchia, contestatissima gestione. Max guarda, allena e riflette; Igli lavora dribblando alcuni ostacoli inattesi e puntando su Boniface, la sua scommessa.
È l’estate del mio Bologna che ha venduto Ndoye e Beukema, rimpatriato Immobile e Bernardeschi e preso Heggem, Zortea, Vitik, Rowe e così Italiano ha una squadra da “settare” nuovamente.
È l’estate della Fiorentina che i soldi li ha fatti circolare in Italia, unica o quasi. E dell’ennesimo colpo di Pantaleo Corvino (Krstovic a Bergamo).
È l’estate “no market” della Lazio, della protesta dei tifosi il cui amore per la maglia prescinde dalla presenza al vertice di Lotito: la campagna abbonamenti è stata un successo. Insperato.
È l’estate di Gasperini che si è ritrovato con 17 giocatori, Bailey infortunatosi al primo tiro in porta, Sancho alle prese con i mulini a vento, Dybala pronto a farsi in quattro per la Roma e la Patria e Pellegrini “sopportato speciale”.
È l’estate che porta a un’estate mondiale che speriamo di trascorrere non da osservatori delusi ma da protagonisti tra Stati Uniti, Messico e Canada. Altrimenti, tutti al mare a Coccia de morto.
È infine l’estate che arriva dopo l’indimenticabile regalo di Infantino, il Mondiale per club, ’tacci sua, anzi Usa. Il presidente è Robin Hood al contrario: toglie ai poveri per dare ai ricchi.
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