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L'ULTRA-ATLANTISTA MELONI SI SCHIERA CON ORBAN SULL'UCRAINA. E LA SINISTRA TACE – LA MAGGIORANZA È SPACCATA SUL SOSTEGNO A KIEV E HA CONDIVISO LA POSIZIONE UNGHERESE, CONTRO IL PARERE DI USA E UE – ANTONIO POLITO: “PERCHÉ NON SE NE È ACCORTO NESSUNO? PERCHÉ L'OPPOSIZIONE, IN SOSTANZA, È D'ACCORDO CON IL GOVERNO. L'UCRAINA NON DEVE USARE LE ARMI OCCIDENTALI PER COLPIRE LE BASI DA CUI I RUSSI LANCIANO I LORO ATTACCHI. L'OPPOSIZIONE STA RINUNCIANDO A COLPIRE GIORGIA MELONI SUL FRONTE PIÙ DEBOLE, PIÙ ESPOSTO…” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Antonio Polito per www.corriere.it

 

volodymyr zelensky giorgia meloni

Nella sua rubrica, «Palomar», Antonio Polito commenta le aderenze tra Giorgia Meloni e Viktor Orban sull’Ucraina: «Proviamo a immaginare cosa sarebbe successo se il governo Meloni avesse contraddetto i vertici dell'Unione europea e si fosse schierato con Orban su una questione come l'ambiente, l'aborto, i diritti dei transgender o l'omofobia – nota Polito - L'opposizione avrebbe fatto a pezzi il governo […]».

 

Il governo, invece, ha condiviso recenti scelte di politica estera con Budapest e contro il parere tra gli altri di Usa, Francia, Gran Bretagna e dell’Alto commissario Ue: «Perché non se ne è accorto nessuno? – si chiede - Perché l'opposizione, in sostanza, è d'accordo con il governo. L'Ucraina non deve usare le armi occidentali per colpire le basi da cui i russi lanciano i loro attacchi. Quindi non ha diritto al contrattacco. Solo la Russia può usare le sue armi sul territorio ucraino, non viceversa».

 

GIORGIA MELONI E VIKTOR ORBAN AL CONSIGLIO EUROPEO

È la posizione espressa dal ministro Tajani a Bruxelles ma che non è comparsa nel comunicato finale del vertice di maggioranza. «Dunque, l'opposizione sta rinunciando a colpire Giorgia Meloni sul fronte più debole, più esposto, che ha in questo momento sia dal punto di vista dei rapporti internazionali che interno alla maggioranza – continua Polito - Uno scontro non da poco. E anche una smentita del voto appena espresso dal nuovo Parlamento europeo che con 495 sì e 137 no aveva chiesto di far cadere quel veto nei confronti dell'Ucraina. Viene da chiedersi: ma allora che votiamo a fare per il Parlamento europeo?».

giorgia meloni antonio tajani matteo salvinigiorgia meloni e viktor orban con dietro emmanuel macron e klaus iohannis