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L’UNIONE EUROPEA, L’ULTIMA TRINCEA CONTRO PUTIN – LA COMMISSIONE EUROPEA PREPARA UN NUOVO PACCHETTO DI SANZIONI A MOSCA: LA BOZZA PREVEDE L’ABBASSAMENTO DEL TETTO DEL PREZZO DEL PETROLIO RUSSO A 45 DOLLARI AL BARILE, L’INSERIMENTO DI ALTRE 22 BANCHE RUSSE NELLA LISTA NERA, E IL BLOCCO DEFINITIVO DEL GASDOTTO NORD STREAM (GIÀ INATTIVO) – IL GUAIO È CHE, PER ESSERE EFFICACE, LA MODIFICA AL PRICE CAP DOVRÀ ESSERE APPROVATA ANCHE DAL RESTO DEL G7, AMERICA COMPRESA...
Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”
URSULA VON DER LEYEN RICEVE IL PREMIO CARLO MAGNO
[…] A pochi giorni dal vertice del G7 in programma a Kananaskis, in Canada, la Commissione Ue propone un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.
Al centro della proposta annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen c'è un nuovo tetto al prezzo del petrolio russo: l'obiettivo è abbassarlo da 60 a 45 dollari al barile.
«La forza è l'unico linguaggio che la Russia capisce», sottolinea. «Il nostro messaggio è chiaro: questa guerra deve finire. Serve un vero cessate il fuoco e la Russia deve sedersi al tavolo con una proposta seria».
STRETTA DI MANO TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP - FUNERALE DI PAPA FRANCESCO
L'offensiva europea riguarda anche i mezzi con cui la Russia aggira le sanzioni, tra cui la cosiddetta flotta "fantasma" di petroliere – oltre 500 navi, secondo Bruxelles – che trasportano greggio eludendo le regole internazionali. L'Ue intende aggiungere 70 di queste imbarcazioni alla lista nera, che conta già circa 400 unità.
Oltre al petrolio, la Commissione propone di sanzionare altre 22 banche russe, escludendole dal sistema Swift, e di estendere le restrizioni a nuove imprese – incluse aziende cinesi – che forniscono tecnologia o servizi all'esercito russo.
Un altro fronte è quello del gas. Anche se il gasdotto Nord Stream è ora inattivo, Bruxelles vuole introdurre sanzioni mirate per garantirne il definitivo blocco.
Nonostante il price cap deciso dal G7 nel 2022, le esportazioni di greggio costituiscono ancora un terzo delle entrate russe. Secondo la diplomazia europea, il tetto attuale a 60 dollari ha fatto diminuire del 30% i proventi petroliferi russi, ma non basta più.
Per essere efficace, la modifica al price cap fino a 45 dollari dovrà essere approvata non solo dai 27 dell'Ue ma anche dal resto del G7. «Abbiamo già iniziato questo percorso nel G7, ed è stato un successo. Ora vogliamo andare avanti», spiega von der Leyen. Restano però da convincere gli Usa di Donald Trump.
La sponda su cui contano gli europei è quella del senatore repubblicano Lindsey Graham e del suo Sanctioning Russia Act. Il testo di Graham, che ha già visitato Parigi e Berlino, prevede un aumento dei dazi doganali fino al 500% su tutti i prodotti provenienti dai Paesi che continuano a importare petrolio, gas o uranio dalla Russia.
Trump non ha ancora approvato le misure, ma alcuni segnali indiretti – come il repost di un articolo del Washington Post favorevole alla proposta Graham – lasciano intendere un possibile sostegno implicito. Il compromesso presentato al leader Usa dai diplomatici europei sarebbe lasciare al Congresso la responsabilità politica di «punire» la Russia, mantenendo aperto il canale con il Cremlino al livello della Casa Bianca.
«È così che abbiamo presentato la strategia ai nostri interlocutori Usa, tra cui Marco Rubio», spiega una fonte diplomatica europea, citando un'apertura del Segretario di Stato.
In attesa di chiarire l'orientamento del presidente americano, il nuovo pacchetto europeo di sanzioni sarà portato il 24 giugno sul tavolo dei ministri degli Esteri Ue.
L'appuntamento coincide con il vertice della Nato, previsto all'Aia negli stessi giorni. E anche qui c'è da allineare le posizioni con Washington. Gli europei vogliono incrociare la discussione sugli sforzi militari richiesti dagli Usa con i negoziati sui dazi minacciati da Trump.
«Ci sono due negoziati paralleli che iniziano a sovrapporsi», sottolinea una fonte diplomatica europea. «Da una parte la sicurezza collettiva e gli sforzi militari europei, dall'altra le questioni tariffarie».
ursula von der leyen keir starmer
Gli europei vogliono legare l'aumento delle spese per la Difesa alla pace commerciale, spiegando a Washington che una guerra dei dazi non permetterebbe di sostenere gli investimenti militari richiesti.
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN
MEME SU PUTIN E IL GAS
TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI
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