
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Giampiero Calapà per “il Fatto Quotidiano”
Matteo Renzi davanti ad una foto di Maurizio Landini,
“Renzi è agli ordini di Confindustria”. Maurizio Landini è furioso, si trova all’assemblea dei metalmeccanici di Taranto, si sta occupando dell’Ilva, prima della nostra telefonata non si aspetta minimamente di doversi occupare del missile terra-aria lanciato da Palazzo Chigi via Espresso. Ma le parole del premier Matteo Renzi sul settimanale in edicola oggi sono una dichiarazione di guerra al sindacato: “Non capirei certe contestazioni – accusa l’ex boy scout – che ho ricevuto in alcune fabbriche da parte della Fiom se non in base a un disegno politico”.
Segretario Landini, si aspettava questo nuovo attacco?
Ma cosa gli abbiamo fatto? Cosa gli hanno fatto gli operai? Più che non aspettarmelo non comprendo questo accanimento. Debbo dire che si conferma una cosa, però: Renzi non conosce i metalmeccanici. Se nelle aziende lo contestano non credo che sia perché qualcuno ha chiesto agli operai di farlo.
Non sono contestazioni organizzate, quindi?
Organizzate dagli stessi operai, certo, perché percepiscono un attacco sconsiderato ai loro diritti basilari e il peggioramento progressivo delle loro condizioni di vita materiali. Altro che tutele crescenti.
Se di accanimento si tratta, secondo lei c’è un motivo?
L’intenzione è quella di delegittimare il sindacato senza farci i conti, escludendolo dal dibattito. Ma il presidente del Consiglio Renzi se ne deve fare una ragione, c’è la democrazia.
E quindi?
E quindi il premier dovrebbe sapere, anche se non ha frequentato le fabbriche, che la Cgil svolge una funzione politica da cento anni in questo Paese, pur essendo autonoma e indipendente dai partiti. È compito e dovere del sindacato quello di svolgere una funzione politica ed è quello che continueremo a fare.
Con la “coalizione sociale”?
Il primo ad usare una coalizione sociale, badate bene, è stato proprio Renzi, scegliendo la Confindustria. Renzi esegue tutto quello che la Confindustria gli ha chiesto di fare.
La coalizione sociale a cui pensa Landini non è un partito?
Questo l’ho già detto e ribadito anche al vostro giornale. Non è un nuovo partito. Nostro compito è cercare di unire tutto ciò che Renzi sta dividendo, a cominciare dalle profonde fratture sociali che le politiche del lavoro di questo governo provocano.
Quindi, concretamente, quali saranno i compiti che questa coalizione sociale dovrà svolgere?
La prima cosa è la battaglia per un nuovo Statuto dei diritti di tutti i lavoratori.
Chi dovrà far parte della coalizione sociale?
Dobbiamo mettere insieme tutti i soggetti, ad esempio, che si stanno occupando di lotta alla corruzione e all’illegalità.
Ma a chi pensa in particolare? Sigle? Partiti?
Società. Associazioni. Persone. Lavoratori, tutti i lavoratori: non voglio più la contrapposizione tra le partite iva, i precari e gli assunti a tempo indeterminato. Contrapposizione che il governo Renzi crea per risolverla al ribasso.
Cioè?
Semplice: togliendo i diritti acquisiti a tutti e non estendendo proprio niente, altro che tutele crescenti, scusate se insisto. Noi abbiamo un’altra visione e abbiamo bisogno di una coalizione sociale per perseguirla.
Renzi, nella stessa intervista, attacca anche la terza carica dello Stato, Laura Boldrini. Dice che sarebbe “uscita dal suo perimetro di intervento istituzionale”.
Anche questo fa parte del personaggio. Renzi pensa di poter sempre decidere lui chi è il suo nemico per l’occasione e di decidere allo stesso tempo il terreno di scontro. Ma questo è un gioco inaccettabile in democrazia.
Insomma Landini, lei usa gli operai contro Renzi?
Affermare questa fesseria significa non conoscere gli operai.
MAURIZIO LANDINI operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 31
Il segretario della Fiom corre all’aeroporto, pensava di doversi occupare soltanto di Ilva ieri e di cavarsela, forse, con una battuta: “I Riva di disastri ne hanno fatti abbastanza. Quindi, se si dessero una calmata farebbe bene alla loro salute e farebbe bene anche al Paese”. Parole spese per il ricorso dei Riva contro la dichiarazione dello stato di insolvenza dell’Ilva sotto la gestione commissariale. Poi è arrivato il missile del turbo-premier.
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…
DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL…