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1. DAGOREPORT
Ma quale â'campagna denigratoria portata avanti in questi giorni ai miei danni soprattutto da Libero e da altri giornali ed emittenti"! Il caso porno-frocio della Lista Monti (che ha al suo interno eminenti baciapile, da Riccardi alla Binetti a Olivero) è stato messo al bando dal Vaticano. E stamattina sono partiti per risolvere il caso la montezemolina Irene Tinagli, sponsor del De Giorgio (presenziò anche a un evento del direttore di Gay.it) in duplex con l'altro smontezemolato Andrea Romano). E Alessio girò i tacchi (a spillo).
2. ALESSIO DE GIORGI LASCIA LA LISTA MONTI
Reubblica.it
Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it, rinuncia alla candidatura con la lista Monti. Sul suo sito è lo stesso De Giorgi a comunicare "la decisione sofferta di voler rinunciare alla candidatura al Senato nella lista unitaria 'Con Monti per l'Italia' in Toscana". "Una decisione, questa - attacca - presa non senza molte difficoltà di coscienza, vista la denigratoria campagna mediatica portata avanti in questi giorni ai miei danni soprattutto da Libero e da altri giornali ed emittenti".
L'inventore del Mamamia di Torre del Lago e direttore di Gay.it, dopo aver collaborato con Matteo Renzi durante la campagna delle primarie sui temi dei diritti civili, si era candidato nella lista civica del Professore. La sua discesa in campo aveva destato critiche da più parti dopo la pubblicazione su Dagospia di alcune foto che lo ritraevano in compagnia di una drag queen. "Sono foto personali, riguardano la mia sfera privata", si era difeso De Giorgi.
Il quotidiano Libero ha poi rincarato la dose rivelando che l'ex candidato montiano gestisce alcuni siti internet di "escort gay e incontri hot, in uno dei quali i ragazzi si offrono a pagamento". De Giorgi si difende dalle accuse e denuncia di essere stato "vittima di un tritacarne vero e proprio, che ha cercato ed è riuscito a scandagliare in profondità ogni mia attività imprenditoriale, con una intensità inaudita e non applicata a nessun altro candidato della prossima competizione elettorale".
Tutto questo con "il disegno" di "mettere in difficoltà il senatore Monti e la sua lista, tentando di mettere in evidenza presunte contraddizioni, in base ad un non meglio specificato senso comune, sia all'interno della lista Scelta Civica sia all'interno della coalizione, attuata forse per coprire mediaticamente ben altre contraddizioni in liste vicine ai giornali che hanno portato avanti questa campagna". Il direttore di Gay.it che ribatte punto su punto agli attacchi che ci sono stati nei suoi confronti fa sapere comunque che continuerà a sentirsi "impegnato nella campagna elettorale delle liste che fanno riferimento al senatore Monti".
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