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“PER STENDERE RENZI BISOGNA SPARARGLI”- IL TITOLO DI APERTURA DI “LIBERO” SCATENA UN VESPAIO, IL PD: “CHE SCHIFO, UN INNO ALL’ODIO” – LA BOLDRINI: “AGGHIACCIANTE, NON E’ GIORNALISMO” – IL TWEET DI FELTRI: “I PIDDINI ROSATO, MARTINA ED ESPOSITO CRITICANO UN TITOLO SENZA AVERLO LETTO TUTTO E IGNORANO L'ARTICOLO. E PRETENDONO DI GOVERNARE”

Alberto Custodero per repubblica.it

 

LIBERO

"Per stendere Renzi bisogna sparargli". Suscita un vespaio di polemiche un provocatorio titolo di apertura di prima pagina di Libero. "Incitazione alla violenza", "Schifo e disgusto", "Vergogna", "Un inno all'odio", tuonano in coro esponenti del Pd. Ma Vittorio Feltri non ci sta e replica: "Ho letto anche recentemente che a proposito di calciatori si dice, 'per fermarlo bisognerebbe usare la mitraglia....'. Se se vale per lo sport, vale anche per la politica. Sono modi di dire".

 

A contorno del titolo di Libero, un occhiello esplicativo ("Nel Pd goffi tentativi per liberarsene"). E un sommario che inquadra il contesto politico al quale Libero si riferisce: "Anziché darsi da fare per recuperare voti, la sinistra si industria per cacciare il segretario Dem".  Segue un eloquente editoriale del direttore Vittorio Feltri che sottolinea - casomai che ne fosse bisogno - la sua siderale distanza dal segretario del partito democratico: "Quando assunsi la direzione editoriale di Libero - è l'incipit di Feltri - ....un esercito di imbecilli mi accusò di di aver accettato l'incarico allo scopo di sponsorizzare Matteo Renzi, all'epoca premier...".

 

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Dura presa di posizione della presidente della Camera. "Il titolo di apertura di Libero è agghiacciante. Ed è solo l'ultimo di una lunga serie di incitamenti deliberati all'odio. Questo non è giornalismo. Solidarietà a Renzi", twitta Laura Boldrini.

 

 

LE REAZIONI DEL PD: "INNO ALL'ODIO"

"Incitare alla violenza è gravissimo. Inaccettabile che lo faccia un quotidiano. Libero vergognoso. Solidarietà a Matteo Renzi", commenta Anna Finocchiaro, ministra per i rapporti con il Parlamento. "Ormai si è perso il senso delle parole", aggiunge il presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato. "Per troppi ormai è scontato che la politica sia sinonimo di violenza e barbarie. Per noi no. Le parole sono pietre. Queste sono vergognose", twittail deputato Pd Emanuele Fiano. "Questo non è giornalismo", rincara la dose il ministro Maurizio Martina.

 

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