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LOBBISTI FUORI DALLA CLANDESTINITA' - CON QUALCHE DECENNIO DI RITARDO, LA CAMERA PRONTA A VARARE UN REGOLAMENTO PER COLORO CHE PROMUOVONO GLI INTERESSI DELLE AZIENDE - BASTA PRESSIONI SENZA DICHIARARE PER CHI SI LAVORA E VALORE MASSIMO DI 250 EURO PER I REGALI AI PARLAMENTARI (CIAO CORE)

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Giovanna Casadio per “La Repubblica”

 

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Basta con il suk dei lobbisti. Basta con il pressing sui deputati senza dichiarare per conto di chi si lavora. E basta regali ai parlamentari. E' in arrivo alla Camera il Regolamento che disciplinerà la presenza di quelli che con un eufemismo chiamano i "facilitatori". E che in realtà entrano a Montecitorio per orientare o sponsorizzare leggi e norme.

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I racconti ormai sono consolidati. Giornate a bivaccare al quarto piano del Palazzo davanti alla commissione Bilancio quando si discute la legge di stabilità. I lobbisti sono abituati a braccare i parlamentari. E, sostiene Pino Pisicchio - a capo del Gruppo Misto, il deputato di più lungo corso oggi alla Camera che di episodi di lobbying ne potrebbe raccontare a centinaia passano il tempo a brigare, premere, convincere in un assedio permanente per ottenere lo stop a una liberalizzazione o per spuntare la privatizzazione della gestione di un servizio pubblico.

 

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Più diminuisce il potere dei partiti, più i lobbisti sono presenti e efficienti. «Nessuno scandalo. Ma tutto deve essere trasparente e regolamentato », annuncia Pisicchio. Quindi entro la fine del mese di aprile, certamente prima che l' Italia riceva la visita del "Group of States agaist corruption" (Greco), che è l' organismo istituito dal Consiglio d' Europa per il contrasto alla corruzione, le nuove regole sulla lobbying e, più in generale, il codice deontologico dei parlamentari, devono entrare in vigore.

monica maggioni e pino pisicchiomonica maggioni e pino pisicchio


Comincia Montecitorio. Il Regolamento si voterà in Giunta e prevede un registro, aggiornato due volte all' anno, in cui "i facilitatori" sono obbligati a dire da chi, in quali date e cosa sono venuti a fare a Montecitorio. Non solo. I parlamentari non possono ad esempio, accettare un regalo che valga più di 250 euro. Tanto pacifico l' ok non è. I 5Stelle hanno fatto sapere da mesi che è un pannicello caldo e che «non risolve il problema».

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Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana, definisce le nuove regole «la riduzione del danno ». E ricorda il pressing dei lobbisti sullo "Sblocca Italia" e adesso sull' acqua pubblica. Nel nuovo regolamento la parola lobbisti non compare. Alla fine per una estrema prudenza, il Pd ha preferito che vi fosse scritto: «Regolamentazione dell' attività di relazione istituzionale della Camera». Tradotto: istruzione per l' uso in presenza dei lobbisti. «I gruppi d' interesse non sono Satana. Ma devono essere trasparenti», ancora Pisicchio.

 

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Il registro sarà pubblicato sul sito internet della Camera. Nel nuovo regolamento è scritto che «chiunque intenda promuovere interessi privati legittimi deve indicare nell' apposito registro i propri dati anagrafici, i soggetti per conto dei quali opera, i soggetti istituzionali che intende contattare...». I lobbisti devono anche rendicontare le spese sostenute. Non possono fare attività di lobbying i condannati.

francesco bocciafrancesco boccialobbisti faccendieri e stereotipi intervista jpeglobbisti faccendieri e stereotipi intervista jpeg


Per la verità ci sono anche i lobbisti "intra moenia", alla Camera in questa legislatura di avvocati ce ne sono 68, gli ingegneri sono 30, una quindicina i giornalisti e altrettanti i medici per non parlare dei dirigenti d' azienda, mentre il numero dei parlamentari farmacisti - a cui faceva riferimento Federfarma - è drasticamente ridimensionato.

I deputati più scettici ricordano che i rappresentanti delle grandi aziende si fanno sentire al telefono e hanno accrediti permanenti come le grandi associazioni di categoria. «Una legge vera e propria servirebbe a fare chiarezza davvero», segnala Francesco Boccia, il presidente della commissione Bilancio della Camera.