LO-RENZI IL MAGNIFICO PORTA IL G8 A FIRENZE? - DARIO NARDELLA S’È GIÀ SBILANCIATO: “SIAMO GIÀ AL LAVORO. NON È UN’EVENTUALITÀ MA UNA CERTEZZA” - IL FUTURO SINDACO SPERA IN UNA PIOGGIA DI EURO SULLA CITTÀ. MA È GIÀ RESSA PER GLI APPALTI

Chiara Paolin per "il Fatto Quotidiano"

Su Wikipedia, tutto è già accaduto. La pagina dedicata agli incontri istituzionali del G8 contiene una casellina con su scritto: anno 2017, Matteo Renzi, Firenze.
Sul sito del governo italiano non c'è nulla di tutto ciò, ma basta andare su quello del comune toscano per avere conferma piena dell'evento: "Siamo già al lavoro, perché non si tratta di una eventualità, ma di una certezza. Nel 2017 il G8 tocca all'Italia e Renzi ne chiederà l'approvazione al governo".

Parola di Dario Nardella, già vicesindaco di Matteo Renzi e pronto a subentrare in Palazzo Vecchio con un doppio regalo in calendario: Papa Francesco in visita a novembre 2015, e poi il botto vero, gli 8 potenti del mondo che si ritrovano a passeggiare lungo l'Arno. "A partire dal prossimo

DUNQUE, BANDO alle ciance. Come ha scritto Renzi nella sua lettera di commiato alla città, il G8 si farà e tante belle opere pubbliche verranno finanziate con i soldi dello Stato: "La nostra città potrà utilizzare questo appuntamento per concludere le tante iniziative infrastrutturali che sono in fase di realizzazione. E l'Italia, come sempre in questi casi, potrà fare bella figura proponendo ai leader dei Paesi più importanti del mondo il luogo simbolo del Rinascimento".

Di quanti soldi si parla? Nardella ha fatto due conti, e ispirandosi ai parametri de L'Aquila s'è detto che 200 milioni di euro possono bastare. Metà della cifra è già prenotata dalla struttura base, la Fortezza da Basso, sede della Fiera, del Pitti, e di ogni grande appuntamento in città. Un vero colpo di fortuna, questo G8, perché l'ente fieristico è in crisi nera: dopo anni di fiacca progressiva, il 2013 s'è chiuso con un buco di oltre un milione d'euro e lettere di licenziamento per 13 dei 41 dipendenti.

Già tutte le altre fiere toscane s'erano sfregate le mani: meno potere centrale, più business per la periferia. E invece Renzi ha cambiato le carte in tavola spingendo per un nuovo cda con presidente Luca Bagnoli, giovane professore di Economia all'Università di Firenze. "Gli aiuti statali per il G8 vanno benissimo, ma per noi la cosa importante è essere coinvolti nella progettazione degli spazi espositivi, insieme con Pitti Immagine che è il nostro principale cliente" ha detto Bagnoli. Cioè: ottimo il cash da Roma, però a noi interessa un'opera perfetta per chi conta a Firenze.

"Ecco qua i bastioni: oggi si presentano incolti, lasciati andare; domani dovranno tornare a essere percorribili" fraseggia intanto l'assessore all'urbanistica, Elisabetta Meucci, intervistata dal Corriere in un viaggio dentro la Fortezza che serve a spiegare quanti punti della città abbiano bisogno di interventi rapidi. Nei desiderata di Nardella, dieci milioni andranno per il Palazzo dei Congressi , 15 basteranno per le Scuderie delle Cascine, 60 per un nuovo auditorium, 50 per trasformare il vecchio Teatro Comunale in un hotel a 5 stelle e altrettanti per l'ex area Fiat, possibile mega-residenza del summit. Più qualche spicciolo per i parcheggi scambiatori e varie amenità.

I famosi 200 milioni preventivati sembrano pochini, e il meglio deve ancora venire.
Le due opere più importanti sono le nuove linee del tram e l'ampliamento dell'aeroporto. Per il tram nessun problema. Lo scorso 14 aprile il viceministro alle Infrastrutture (nonché ex assessore toscano) Riccardo Nencini ha portato da Palazzo Chigi la bella notizia: "Per il tram vengono liberati 121 milioni di euro che leghiamo a un crono-programma che avrà inizio nel maggio di quest'anno, e una conclusione nel dicembre 2017".

Aggiungendo: "Lavoreremo prestissimo sulla tratta che riguarda il passaggio a Firenze città, il Lungarno, e immagino il collegamento con Bagno a Ripoli: stiamo lavorando perché vi sia un finanziamento anche per quella tratta, con previsione intorno ai 200 milioni di euro". Nel senso che il tracciato originario delle linee 2 e 3 sarà ampliato collegando varie zone della città, dalla stazione fino all'aeroporto.

E qui si gioca la partita più dura: in ballo c'è la fusione societaria tra l'aerostazione di Firenze e quella di Pisa, ma il progetto di allungare la pista fiorentina per farci atterrare l'Airforce One, anziché sfruttare le esistenti strutture pisane, sta facendo salire la tensione interna.

GIANNI CONZADORI, ex pilota e azionista di entrambe le società aeroportuali, parla chiaro: "In momenti di spending review, perché non far atterrare gli aerei del G8 a Pisa, dove già ci sono due piste adeguate e uno scalo militare in cui è normalmente predisposto un efficiente servizio di protezione multiforze?".

Risposta secca del viceministro Nencini, contestato persino dai suoi colleghi socialisti in quel di Pisa: "La mia opinione su Firenze non cambia, serve una pista adeguata a una città straordinaria come questa: il ministero condivide l'ipotesi di una pista di 2400 metri".
Traducendo, una volta passato l'Airforce, saranno i bestioni di lunghissimo raggio a planare sulla Firenze reloaded, città finalmente degna di assurgere a scalo intercontinentale grazie al tocco magico di Matteo Renzi.

E non è un dettaglio che ad asfaltare la pista extralong sarà Marco Carrai, amico storico del premier, assurto alle cronache per l'appartamento in centro prestato all'allora sindaco. Ora Carrai, quale presidente dell'aeroporto urbano, scrive nel suo masterplan che per i 2400 metri di pista serve assolutamente "una quota di contributi pubblici non inferiore a complessivi 120 milioni di euro".

Il vice, pro e futuro sindaco Nardella garantisce che tutto è sotto controllo: "Ne abbiamo parlato col presidente Renzi. Ma le modalità di utilizzare i fondi per il G8 dovranno essere ben approfondite, perché si tratta di un'opera di pubblico interesse, ma la proprietà è di un privato". Eh già.

 

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