
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
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"Brisk", sveglio. "Smart guy", un tipo brillante. Sono questi i due giudizi con i quali hanno lasciato l'ambasciata italiana i manager e i banchieri che stamani hanno incontrato a Londra Matteo Renzi. Un incontro nel corso del quale il giovane premier italiano ha illustrato i suoi progetti, comprese quelle privatizzazioni delle quali in Italia non si è più parlato dopo la caduta di Lettanipote.
Ad ascoltare il Rottam'attore, oltre all'amico Davide Serra di Algebris, c'erano i numeri uno di Lloyds Banking, Hsbc, Credit Suisse, British Aerospace Systems, Bp e British Telecom, l'ad di Vodafone Vittorio Colao, il presidente dell'associazione dei banchieri britannici, e i rappresentanti di tutta l'alta finanza londinese.
Secondo quanto riferiscono a Dagospia alcuni dei presenti, il premier italiano si è tenuto molto sulle generali, com'è giusto che sia in occasioni del genere. I veri business, del resto, si organizzano in riunioni più ristrette con due o tre massimo banche d'affari e senza dare l'elenco dei presenti alle agenzie.
In questa ottica, il passaggio più "promettente", visto dai londinesi, è stato quello dedicato alle privatizzazioni. Renzie non ha fornito particolari dettagli, anche per non infilarsi in discussioni pericolose alla vigilia di una delicata tornata di nomine pubbliche. Ma ha fatto capire che anche lui ci punta, come il suo predecessore. Una sottolineatura importante, visto che da quando è diventato premier non ha mai parlato di privatizzazioni e a Roma c'era chi s'era convinto che le varie Poste, Enav e Sace non sarebbero state toccate.
Per il resto, Renzie ha illustrato la sua riforma del lavoro, chiedendo anche consigli su come attirare imprese straniere in Italia, e ha provato a spiegare la "semplificazione" dello Stato che ha in mente.
Che figura ha fatto? Pare abbastanza buona. Chi era presente racconta della soddisfazione dell'uditorio per il fatto di avere a che fare con un leader giovane, "con una gran voglia di fare", che si presenta "pieno di energie" e parla pure un buon inglese. Segno che i corsi intensivi di lingua hanno funzionato.
Delle varie Eni, Enel e Finmeccanica, dunque, pare che non si sia parlato, anche se in ambasciata era presente un manager come Colao, praticamente candidato a tutto nonostante il maxi-stipendio che prende in Vodafone. Del resto Renzie non ha ancora idee precise e affronterà il dossier solo tra una settimana. Venerdì, intanto, secondo quanto risulta a Dagospia i cacciatori di teste ingaggiati dal Tesoro consegneranno le prime rose di nomi al ministro Padoan.
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