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SILENZIO, PARLA LUTTWAK: ''TUTTI SAPEVANO DELLE INTERCETTAZIONI SU BERLUSCONI. NELL'INTELLIGENCE NON ESISTONO ALLEATI. TUTTI SPIANO TUTTI, GLI ITALIANI IN PRIMIS'' - ''È STATA UNA CONGIURA BONARIA DI NAPOLITANO, ALCUNI SENATORI, MERKEL E SARKOZY, PER RIMUOVERE BERLUSCONI. MA L'HANNO FATTO PER IL BENE DELL'ITALIA, COME QUANDO I PARENTI SI METTONO D'ACCORDO PER NON DIRE DELLA MALATTIA A UN MALATO DI CANCRO'' - ''SE UN UOMO DI STATO SI FA INTERCETTARE È COLPA SUA, NON DELLA NSA

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1. LUTTWAK: NELL’INTELLIGENCE NON ESISTONO AMICI. TUTTI SPIANO TUTTI

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

LUTTWAKLUTTWAK

«Ero al corrente in tempo reale che queste intercettazioni fossero in corso, io come molti altri. Quelli che si meravigliano e parlano di fiducia tradita da parte degli alleati americani, mi fanno ridere. Nel mondo dell' intelligence non esistono amici o alleati. La lealtà esiste nella diplomazia, nei rapporti tra i governi ma non nell' intelligence. Tutti spiano tutti. Anche i servizi italiani sicuramente spiano gli americani o i francesi. Gli italiani sono famosi per essere bravi a fare intercettazioni».

 

LuttwakLuttwak

I nuovi cablo di Wikileaks che rivelano come l' agenzia governativa americana Nsa (National Security Agency) registrasse le conversazioni telefoniche dell' allora premier Silvio Berlusconi, anche nei mesi infuocati del 2011, non sorprendono affatto il politologo esperto di strategia Edward Luttwak.

 

«La Nsa intercetta tutti governi del mondo. Loro mettono antenne ovunque, hanno i computer più potenti del pianeta. Nsa è diventata un mostro burocratico, è un' americanata, dipende da questa l' idea folle del congresso americano che più si intercetta meglio è. Come cittadino americano che paga le tasse non sono contento che l' agenzia sia venti volte più grande del necessario».

OBAMA BERLUSCONII OBAMA BERLUSCONII


Però non è un problema se intercettano le telefonate del governo di un altro paese.
«No, penso invece sia grave che un presidente del Consiglio chiacchieri al telefono di questioni delicate che riguardano il suo Paese, sapendo che può essere oggetto di intercettazione. Nel 1914 lo stato maggiore tedesco proibì di usare radio o telefoni per fare comunicazioni importanti.

 

ZAPATERO BERLUSCONI SARKOZY MERKEL OBAMA ERDOGAN AL GVENTI DI CANNES jpegZAPATERO BERLUSCONI SARKOZY MERKEL OBAMA ERDOGAN AL GVENTI DI CANNES jpegSARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

È una cosa che un capo di governo deve sapere, altrimenti si dimostra incompetente. Come la Clinton, che ha usato il suo server per le comunicazioni ufficiali facendosi intercettare la posta elettronica. Poi, come sempre con i Clinton, pagherà qualcun altro per gli errori che fanno loro. Ma se un uomo di Stato si fa intercettare è colpa sua, non della Nsa o dei servizi che fanno il loro mestiere».

Queste intercettazioni hanno a che fare con la caduta del governo Berlusconi nel 2011?
«Certamente Washington sapeva tutto quel che stava accadendo, sentiva tutte le telefonate ed era perfettamente consapevole che era in corso una congiura benevola per rimuovere Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi. Anche quelli che non hanno mai odiato Berlusconi hanno deciso che si doveva fare per evitare il collasso».

E chi erano i congiurati?
«Il presidente della Repubblica italiana, alcuni senatori italiani, poi Sarkozy e Merkel che picconavano da fuori per ridurre l' autorevolezza di Berlusconi e spingerlo a mollare».

Gli Stati Uniti, con la loro Nsa che intanto ascoltava tutto, era parte di questa congiura, come la chiama lei?
«No, Washington ha preso una posizione molto netta: noi non faremo interferenze sul governo dell' Italia perché sarebbe un' azione antidemocratica e gli Stati Uniti si rifiutano di partecipare».

C' erano pressioni perché gli Usa si schierassero per le dimissioni di Berlusconi?
«Certamente, tutti andavano da Tim Geithner (segretario al Tesoro dell' amministrazione Obama, ndr) a chiedergli di fare delle dichiarazioni pubbliche per indebolire la posizione del primo ministro italiano. Ma la Casa Bianca ha scelto di non intervenire. Fu una congiura benevola».

berlusconi hillary clintonberlusconi hillary clinton


Una congiura benevola.
«Come quando ci si mette d' accordo tra famigliari di un malato di cancro, per non dirgli niente della sua malattia. Si fa una congiura nei suoi confronti, ma la finalità è il suo bene. Così anche la congiura del 2011 aveva un obiettivo positivo, perciò io stesso mi sono attivato e ne ho fatto parte. L' Italia era a rischio collasso, con 1.900 miliardi di debito pubblico che non era più in grado di finanziare. Un default dell' Italia avrebbe portato al crollo del sistema bancario europeo, poi un collasso delle economie reali, una catastrofe. L' unica strada era rimuovere un governo che non si era dimostrato capace di fare le riforme fiscali necessarie per abbattere il debito».

La sua parte nella congiura quale fu?
«Chiamai tutti i miei amici in Italia pregandoli di fare pressione sui parlamentari di loro conoscenza per togliere la fiducia al governo Berlusconi. E lo dico non da antiberlusconiano, anzi ho avuto simpatia per le sue idee liberali, ma in quel momento era l' unica cosa da fare per salvare l' Italia. Poi quello che è successo dopo è stata una enorme delusione, con Monti che ha preferito le proprie ambizioni presidenziali alle riforme».

berlusconi hillary clintonberlusconi hillary clinton

 

 

2. OBAMA SPIAVA TUTTI I LEADER MA DICEVA: «SILVIO IS RIGHT»

Luca Fazzo per “il Giornale

 

L' eterno complesso del gendarme del mondo, che sente la missione di tenere sotto controllo i propri alleati quanto (e a volte più) dei nemici. Per capire la portata delle rivelazioni di Wikileaks sullo spionaggio americano ai danni dell' Italia è utile collocare le caselle in un tempo preciso. È il 3 novembre 2011, a Cannes è in corso un G8 drammatico, la Germania e la Francia premono perché il Fondo monetario internazionale e la Troika prendano di fatto il controllo dell' economia italiana.

 

MONTI E OBAMA MONTI E OBAMA

Il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, affronta una partita che appare disperata. Ma è Barack Obama che a sorpresa ne modifica l' esito. «I think Silvio is right». Cinque parole inequivocabili.

 

Anni dopo si dirà che quella notte Angela Merkel fece qualcosa che le accade di rado: pianse.

Eppure ora si scopre che nello stesso momento in cui prendeva la presidenza del G8 e si schierava con Berlusconi, il presidente americano autorizzava che i suoi servizi di intelligence intercettassero le conversazioni del capo del governo italiano: e insieme a lui quelle del suo ministro dell' Economia, Giulio Tremonti, che nella drammatica notte del 3 novembre era anche lui a Cannes. Un paradosso che si spiega solo con la visione imperiale di Washington, una visione che ha nelle strutture dei servizi segreti, nei suoi rapporti con il potere politico e nelle sue tecniche operative un riflesso speculare.

BARACK OBAMA MARIO MONTIBARACK OBAMA MARIO MONTI

 

Mentre a Cannes si tiene il G8, sono passati diciassette mesi da quando Obama ha nominato un nuovo capo per la Nsa, l' Agenzia per la sicurezza nazionale. Sfidando i dubbi di parte del suo partito, ha scelto un militare, l' ammiraglio James Clapper, già a capo dell' intelligence del Pentagono. Quando arriva alla Nsa, Clapper si porta appresso il soprannome di Godfather of Humint, per la fiducia che ripone sul «fattore umano» dello spionaggio, ovvero la presenza di agenti sul territorio.

 

STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI

Alla Nsa raccoglie un eredità scomoda, quella di Dennis Blair, ma anche il più colossale budget che la storia umana abbia dedicato alla attività di spionaggio, trenta miliardi di dollari.

Che servono alla Humint, la rete e le operazioni degli 007. Ma anche, e in misura sempre crescente, al suo contraltare tecnologico: la Sigint, l' analisi delle comunicazioni.

 

È nell' ambito della Sigint che il predecessore di Blair, John McConnell, ha autorizzato l' avvio, a partire dal 2008, delle intercettazioni a carico dei leader europei. L' operazione viene disposta sotto l' egida della «sezione 702» della legge sulla sorveglianza internazionale, che autorizza la raccolta di conversazioni in tutto il mondo.

 

america intercettaamerica intercetta

Anche le intercettazioni a carico dei leader europei passano attraverso Prism e Upstream, i due sistemi di accesso utilizzati dalla Nsa: il primo succhia i dati direttamente alla fonte, presso le aziende di telecomunicazione, il secondo li preleva dai cavi, soprattutto sottomarini, dove sia le comunicazioni informatiche che la voce, convertita in bit, si spostano nel pianeta.

 

Miliardi di dati, selezionati dagli analizzatori di flusso in base ai criteri più diversi: parola chiave, impronte vocali. Ma anche numeri di telefono: individuati i numeri dei telefoni in partenza, la rete di Upstream è pronta a raccogliere e individuare. È in questo modo, verosimilmente, che Nsa acchiappa le conversazioni dei leader europei. Quella di Berlusconi con Netanyau, a esempio, passa su uno dei due cavi di proprietà di Telecom e Sparkle, Med1 e Med2, che attraversano il Mediterraneo.

OBAMA SNOWDENOBAMA SNOWDEN

 

È da Upstream che passano e approdano nei giganteschi data center della Nsa le parole di Berlusconi, della Merkel, di Netanyau, come una volta viaggiavano sulle orecchie di Echelon, il sistema di cui si favoleggia da sempre di una base anche in Puglia, e oggi quelle del suo erede, Five Eyes. Evoluzione continua, figlia dell' effetto combinato di una potenza economica illimitata e di un' ansia di controllo planetario. E che, nell' evoluzione tecnologica, mantiene una costante: né Blair, né McDonnell, né Clapper, avrebbero ordinato quelle operazioni senza l' assenso della Casa Bianca.

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