M’ARDE IL COR(ANO) - OBAMA SI SCUSA CON KARZAI PER IL CORANO BRUCIATO DAI SUOI SOLDATI - MA È TROPPO TARDI: NEGLI SCONTRI SONO GIÀ MORTI 3 CIVILI AFGHANI E 2 MILITARI USA, E I TALEBANI INCITANO LA POPOLAZIONE A UCCIDERE GLI INVASORI - IL RESPONSABILE DEL GESTO CHE HA SCATENATO MIGLIAIA DI AFGHANI È UN UFFICIALE AMERICANO, SECONDO KARZAI “HA AGITO PER IGNORANZA” - LA NATO APRE UN’INCHIESTA...

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1- AFGHANISTAN: CORANO BRUCIATO, SCUSE OBAMA A KARZAI
(ANSA) - Il presidente americano Barack Obama ha presentato oggi le sue scuse al collega afghano Hamid Karzai per il rogo di copie del Corano nella base militare Usa di Bagram.

In una lettera consegnata a Karzai dall'ambasciatore americano a Kabul, Ryan Crocker, Obama ha sostenuto che l'incidente avvenuto nella base non è stato intenzionale, assicurando che su di esso verrà svolta una approfondita inchiesta. "Desidero - ha scritto - esprimere il mio grande rammarico per l'incidente segnalato. Rivolgo a Lei e al popolo afghano le mie più sincere scuse". Infine il capo della Casa Bianca ha assicurato che "tutto verrà messo in atto affinché un simile episodio non si ripeta" e che "i responsabili di esso saranno chiamati a risponderne".

2- PROTESTE CORANO; ALMENO 5 MORTI, 2 SOLDATI USA
(ANSA) - Almeno tre civili afghani e due militari americani sono morti e decine di altre persone sono rimaste ferite oggi nella terza giornata di proteste causate in Afghanistan dalla distruzione di alcune copie del Corano da parte di militari della base americana di Bagram. Lo ha appreso l'ANSA da fonti della sicurezza a Kabul. La prima vittima è stata provocata in scontri avvenuti nel distretto di Khogyani della provincia orientale di Nangahar quando una folla adirata ha cercato di assaltare una base americana della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato).

Nella vicina provincia di Laghman centinaia di persone hanno tentato un assalto al locale Gruppo di ricostruzione provinciale (Prt), provocando una reazione armata in cui un manifestante è stato ucciso. Un terzo civile, infine, ha perso la vita in scontri fra dimostranti e polizia nel'area di Shar-e-Jaded della provincia settentrionale di Baghlan. Da parte sua l'Isaf in un comunicato ha reso noto che due militari, che si è appreso da altra fonte sono di nazionalità americana, sono stati uccisi "da un individuo che indossava una uniforme dell'Esercito afghano nell'est del paese".

3- TALEBANI, UCCIDERE STRANIERI
(ANSA-REUTERS) - I talebani afghani con un comunicato hanno invitato gli afghani a prendere di mira le basi militari straniere, le "forze di invasione" e i loro convogli, dopo che copie del Corano sono state bruciate nella base americana di Bagram. I talebani incoraggiano i connazionali a "uccidere, colpire e catturare" gli stranieri.

4- AFGHANISTAN: CORANO BRUCIATO, RESPONSABILE UFFICIALE USA
KARZAI, HA AGITO PER IGNORANZA E PER MANCANZA COMPRENSIONE

(ANSA-AFP) - E' un "ufficiale americano", che ha agito "per ignoranza", il responsabile del rogo di alcune copie del Corano che ha poi innescato scontri in cui sono anche morti due militari dell'Isaf. Lo ha detto il presidente afghano Hamid Karzai.

5- COPIE CORANO BRUCIATE, NATO AVVIA INCHIESTA
(ANSA) - Un team congiunto di uomini della Forza internazionale Nato in Afghanistan (Isaf) e del governo afghano hanno visitato le installazioni della prigione di Bagram, nella provincia di Parwan, per cercare di comprendere le circostanze in cui domenica notte è stato bruciato materiale religioso islamico, fra cui quattro copie del Corano, fatto che ha scatenato in Afghanistan violente proteste. "Questa visita - ha commentato secondo un comunicato il comandante dell'Isaf, generale John Allen - è un importante primo passo per risolvere la questione ed io sono grato al presidente Hamid Karzai per il suo sostegno nell'inviare questo gruppo di rappresentanti che ci assisterà".

Della delegazione afghana fanno parte anche ulema (studiosi dell'Islam) che riferiranno quanto è accaduto direttamente al capo dello Stato afghano. "L'obiettivo dell'indagine - ha concluso Allen - è far emergere la verità sulla vicenda che ha scatenato gli incidenti" in varie province afghane e "adottare le iniziative necessarie affinché essi non si ripetano mai più". Negli scontri fra manifestanti e polizia a Bagram, Kabul, Jalalabad, Herat e Logar, almeno otto persone sono morte ed una trentina sono rimaste ferite.

 

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