todde conte appendino

IL MOVIMENTO DI CONTE E’ UNA POLVERIERA – ALESSANDRA TODDE, GOVERNATRICE DELLA SARDEGNA VICINA A PEPPINIELLO, CONTESTA LA LINEA DI CHIARA APPENDINO, CRITICA NEI CONFRONTI DELLA ALLEANZA CON I DEM: "CHE SENSO HA? COSÌ PRENDIAMO SOLO IN GIRO I NOSTRI ELETTORI” – LO SCONTRO TRA LE DUE E' UN ANTICIPO DELLA SFIDA PER LA LEADERSHIP PENTASTELLATA DEL FUTURO - ANCHE ROBERTO FICO, CHE POTREBBE ESSERE CANDIDATO DEL CAMPO LARGO IN CAMPANIA, E’ TRA I DIALOGANTI: “NON POSSIAMO FINGERE DI STARE SU MARTE, L'ALTERNATIVA PER BATTERE MELONI NON SI PUÒ COSTRUIRE ALL'ULTIMO MOMENTO...”

Niccolò Carratelli per “la Stampa” - Estratti

 

alessandra todde giuseppe conte

La gara con il Pd a chi è più progressista è un esercizio inutile. Anzi, alla lunga può rivelarsi dannoso. Dentro al Movimento 5 stelle sono in tanti a pensarla così e a vivere con una certa insofferenza la linea aggressiva nei confronti dei dem portata avanti, non da oggi, soprattutto da Chiara Appendino.

 

Il Pd nei fatti non si sta dimostrando progressista, è l'accusa della vicepresidente M5s ed ex sindaca di Torino, Schlein dovrebbe essere «testardamente coerente», ha detto nell'intervista di pochi giorni fa a questo giornale. Dunque, «nessun tavolo con loro», non è il momento di costruire l'alternativa, pensiamo a rafforzare il Movimento.

 

chiara appendino

Raccontano che, quando ha letto queste dichiarazioni, Alessandra Todde abbia iniziato a mandare messaggi inviperiti ad amici e colleghi. «Che senso ha? Così prendiamo solo in giro i nostri elettori», il suo sfogo. La presidente della Sardegna è probabilmente la figura più popolare tra gli iscritti 5 stelle, dopo Giuseppe Conte: prima presidente di Regione del Movimento, prima donna alla guida dell'isola, protagonista della prima grande vittoria dell'alleanza Pd-M5s.

 

Non solo, molto apprezzata al Nazareno, con un rapporto personale di stima e amicizia con Elly Schlein. Insomma, se tra i 5 stelle c'è qualcuno in prima fila per avviare la costruzione dell'alternativa al governo Meloni, quella è Todde. «Dire che ci penseremo più avanti crea solo confusione, fa sorgere dubbi su una prospettiva che dobbiamo invece perseguire con convinzione, prima nei territori e poi a livello nazionale», spiega un parlamentare vicino alla governatrice. E via a ricordare le tante realtà in cui Pd e M5s già governano insieme, dalla Sardegna a Napoli, e i prossimi appuntamenti elettorali in cui sarà necessario allearsi per essere competitivi, dalla Toscana alla Campania.

 

ALESSANDRA TODDE

In quest'ultimo caso, il candidato unitario potrebbe essere Roberto Fico, un altro che la pensa come Todde: «Non possiamo fingere di stare su Marte – dice a La Stampa l'ex presidente della Camera – l'alternativa per battere Meloni non si può costruire all'ultimo momento e anche noi abbiamo la responsabilità di lavorare per rafforzare il fronte progressista». Insomma, è giusto «essere chiari e solidi sull'agenda politica del Movimento», ma allo stesso tempo «bisogna essere collaborativi e provare a condividere le battaglie, in Parlamento e nelle piazze», senza mettersi ad attaccare tutti i giorni gli alleati. Una posizione che, secondo Fico, è «maggioritaria» nel Movimento.

 

chiara appendino 2006 berlino 34

La lista dei "dialoganti" è lunga: dal capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli, al vicepresidente Riccardo Ricciardi, passando per deputate note come Vittoria Baldino e Gilda Sportiello. «Credo che la ruvidità di certe uscite non aiuti – dice anche la senatrice Alessandra Maiorino a La Stampa –. È legittimo rivendicare la nostra indipendenza e sottolineare le incoerenze altrui, ma senza perdere di vista l'obiettivo di mandare a casa Meloni».

 

La valutazione critica sull'atteggiamento di Appendino non coinvolge Conte, per quanto anche il presidente 5 stelle, nelle ultime settimane, abbia aumentato sensibilmente gli attacchi ai dem. «Ma è una fase legata all'esito dell'assemblea costituente, c'è una parte dei nostri iscritti che teme la subalternità al Pd, vanno rassicurati – spiega Maiorino –. Poi l'obiettivo non è rubare elettori al Pd, ma riattivare chi ha smesso di votare». In sostanza, adesso è il momento di fare la voce grossa, «ma Conte è ben consapevole che con i dem dovremo sederci allo stesso tavolo per il bene del Paese», assicurano anche dagli uffici della Regione Sardegna.

roberto fico a villa taverna per la festa dell indipendenza usa

 

Sullo sfondo, anche se per ora tenuto sottotraccia, c'è lo scontro tra le due donne più in vista del Movimento: Todde e Appendino, entrambe con ambizioni da leader del futuro.

La prima, acclamata al Palazzo dei Congressi di Roma, si muove in sintonia con Conte.

La seconda, diventata punto di riferimento per i (pochi) non allineati, spesso e volentieri non rinuncia al controcanto, in particolare sul tema delle alleanze. 

ALESSANDRA TODDE GIUSEPPE CONTEALESSANDRA TODDE GIUSEPPE CONTE

 

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chiara appendino 2006 berlinoangelo binaghi e chiara appendino foto mezzelani gmt513chiara appendino berlino 2006 foto calabroCHIARA APPENDINO - NOVA - ASSEMBLEA COSTITUENTE M5S