DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Andrea Carugati per “la Stampa”
«Il popolo italiano è nostro amico e merita dei leader all' altezza della sua storia». Dal Cairo il presidente francese Emmanuel Macron alza il tiro contro il governo gialloverde. E interviene a gamba tesa sulle vicende politiche italiane. Tanto da offrire al vicepremier Luigi Di Maio una facile replica: «Dice che io e Salvini non siamo all' altezza? Questo lo lasci decidere al popolo italiano».
Di Maio torna all' attacco sul caso del franco Cfa, in uso in alcune ex colonie francesi in Africa, tema che già aveva alzato lo scontro con i transalpini nei giorni scorsi: «Se il tema del prossimo Consiglio europeo sarà l' immigrazione, chiederemo di portare al tavolo il dossier del Cfa, perché se la Francia impoverisce gli Stati africani poi le persone partono e vengono qui». «Questa moneta consente a Macron di avere un diritto di prelazione sulle risorse di questi Paesi», ha insistito il capo del M5S. Poi un nuovo affondo: «Prima di fare la morale all' Italia dovrebbe liberare da questo neocolonialismo gli Stati Africani».
LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE
Macron ha parlato degli attacchi dei due leader italiani: «Non risponderò, non aspettano altro, tutto questo è irrilevante». Di Maio, ospite ieri sera dell' Arena su la 7, insiste.
«Questo governo è amico del popolo francese. Il governo italiano, fino a qualche mese fa, lo si comprava con un po' di flessibilità. Vogliamo rimettere l' Italia al centro dell' Unione europea, dopo anni in cui è stata scendiletto di Germania e Francia».
Il caso diplomatico che si era aperto lunedì scorso con le accuse di Di Maio sulla "moneta coloniale" resta aperto. Il governo francese aveva convocato l' ambasciatrice a Parigi Teresa Castaldo per un chiarimento. L' altro vicepremier, Matteo Salvini, aveva rincarato la dose: «Spero che i francesi possano liberarsi da un pessimo presidente: l' occasione è quella del 26 di maggio dove il popolo francese potrà riprendersi in mano il suo futuro, il suo destino, il suo orgoglio, mal rappresentato da un personaggio come Macron».
Era toccato al premier Giuseppe Conte provare a gettare acqua sul fuoco, ricordando che discutere di flussi migratori «non vuol dire mettere in discussione la nostra storica amicizia con la Francia, tantomeno con il popolo francese. Questo rapporto rimane forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica».
Il 23 gennaio era sceso in campo anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che aveva incontrato la sua omologa francese Jean -Yves Le Drian a Bruxelles, a margine della riunione del Consiglio affari esteri. Le Drian, che è professore di storia, secondo fonti francesi avrebbe spiegato al titolare della Farnesina il modo ostile in cui sono state percepite le dichiarazioni di Di Maio.
Durante l' incontro a due, il ministro francese ha ricordato a Moavero che se la Francia non dà lezioni all' Italia, l' Italia deve fare altrettanto. Macron però non ha resistito alla tentazione di una stoccata al governo gialloverde. La telenovela è ricominciata. E pare destinata a durare almeno fino alle europee di maggio.
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