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LUIGINO IN THE USA - DI MAIO VOLA NEGLI USA PER ACCREDITARSI CON LE ELITE AMERICANE E CANCELLARE I PREGIUDIZI SUL M5S - CONRAD TRIBBLE, IL VICE ASSISTENTE DEL SEGRETARIO DI STATO TILLERSON, LO “INTERROGA” SU VOTO IN SICILIA, BANCHE, RUOLO ITALIANO IN EUROPA E BERLUSCONI – LE FRIZIONI SU SPESE MILITARI E AFGHANISTAN

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Giuseppe Sarcina per il ‘Corriere della Sera’

 

LUIGI DI MAIO NEGLI STATI UNITI

Luigi Di Maio è venuto a Washington «per cancellare i pregiudizi, le demonizzazioni del Movimento 5 Stelle». I consiglieri della Casa Bianca sono al seguito di Donald Trump in Asia. L'ospite italiano, con l' appoggio dell' ambasciatore Armando Varricchio, ha organizzato l' incontro più importante con Conrad Tribble, vice assistente del Segretario di Stato con delega su Europa ed Eurasia. Dal Dipartimento di Stato fanno sapere di aver discusso «le attuali dinamiche politiche in Italia e in Europa».

Conrad Tribble

 

A un certo punto, riferisce lo stesso Di Maio, il diplomatico americano, funzionario di carriera, gli ha chiesto «di commentare i risultati delle elezioni regionali in Sicilia».

Gli americani vogliono sapere se l'Italia sarà di nuovo guidata da una coalizione di centrodestra ispirata da Silvio Berlusconi e chi sono i suoi veri concorrenti.

 

Di Maio ha detto a Tribble che «in Sicilia i Cinque Stelle sono stati penalizzati dalle particolarità della legge elettorale regionale», ma che «tra tre mesi e mezzo, a livello nazionale, il Movimento è nelle condizioni di vincere e andare al governo».

 

VARRICCHIO OBAMA

Il candidato premier ha poi spiegato le posizioni sui temi più sensibili dal punto di vista americano. «L'Italia confermerà l' alleanza con gli Stati Uniti, mai stata in discussione, peraltro. Il nostro Paese, però, sarà interlocutore anche di altri Stati, come la Russia con cui c' è un dialogo consolidato».

 

Ci sono alcune differenze rilevanti con Washington. Sulle sanzioni economiche che pesano su Mosca, per esempio: «Sono uno strumento, come dicono gli stessi americani, ma dobbiamo capire se sta funzionando, perché nel frattempo sta creando delle distorsioni interne», penalizzando oltre misura le imprese italiane. L'altro caposaldo è la difesa.

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO

Di Maio non contesta la presenza delle basi americane in Italia, né tantomeno l'appartenenza alla Nato. «Il tema sono i 14 miliardi di euro in più di spese militari necessari per raggiungere l'obiettivo del 2% di pil. Su questo abbiamo chiarito che c'è l'esigenza di discutere». Posizioni diverse anche sull'Afghanistan, «per noi è una missione da chiudere, lo abbiamo scritto anche nel programma. Ciò non significa essere contrari per principio alle missioni di pace».

 

Tribble ha registrato la visione dei Cinque Stelle. Per gli americani il formato dell' incontro non poteva che essere esplorativo. Molte domande sulla stabilità del «sistema Italia». Resterete nella Ue? Risposta di Di Maio: «Sì, ma metteremo in discussione alcuni Trattati e la soglia del deficit al 3%». Il sistema bancario italiano è solido? «Siamo per la separazione tra l'attività bancaria tradizionale e l'investment banking. Ho tenuto a chiarire che abbiamo perso una grande occasione con i crediti non performanti: potevamo gestirli con nostre banche e non metterli sul mercato a un prezzo così basso».

 

steve scalise

Nel pomeriggio Di Maio si è spostato al Congresso. Ha visto il capogruppo dei repubblicani alla Camera, Steve Scalise e il suo compagno di partito Francis Rooney, ex ambasciatore Usa nella Città del Vaticano. In programma anche il contatto con due democratici: Eliot Engel e Albio Sires, della Commissione esteri della Camera.

Ai parlamentari Di Maio ha chiesto spiegazioni, tra l'altro, sulla riforma delle tasse: «Servirebbe un taglio secco di imposte anche in Italia, in particolare sulle imprese, da finanziare con la riduzione della spesa pubblica e, se occorre, aumentando il deficit» .