MARÒ CHE SMACCO! - LE VISITE CON STRETTE DI MANO E SORRISONI DI MONTI, TERZI E DE MISTURA NON SONO SERVITE A NIENTE: IERI IL GOVERNO DEL KERALA HA RIBADITO CHE I DUE MARÒ DOVRANNO ESSERE PROCESSATI IN INDIA - L’ALTA CORTE HA DI NUOVO RINVIATO LA DECISIONE SULLA GIURISDIZIONE - ORMAI PERFINO FRATTINI PARE KISSINGER: “L’APPROCCIO BILATERALE NON BASTA, SERVE L’INTERVENTO DI ONU E UE” - BONINO: È STATO SUPERFICIALE ENTRARE IN ACQUE INDIANE…

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1 - MARO'; GIURISDIZIONE, ANCORA UN RINVIO A KOCHI
(ANSA) - L'Alta Corte di Kochi ha nuovamente disposto oggi un rinvio nel processo riguardante la giurisdizione da applicare nell'incidente in mare di metà febbraio in cui sono coinvolti i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo ha appreso l'ANSA da fonti della delegazione italiana in India.

Non si conoscono ancora i particolari della decisione del giudice che oggi aveva fissato l'udienza per acquisire una memoria preparata dai legali dello Stato del Kerala in cui si riassumono le motivazioni secondo cui i due marò dovrebbero essere giudicati dalla giustizia indiana. Una tesi che è fortemente contrastata invece dagli avvocati che difendono la tesi opposta, di una prevalenza cioé della giurisdizione italiana, essendo l'incidente avvenuto in acque internazionali.

2 - GIURISDIZIONE, NUOVA MEMORIA ITALIA A KOCHI
(ANSA) - Nell'udienza odierna tenutasi nell'Alta Corte di Kochi l'Italia ha presentato una nuova memoria per rafforzare la tesi della competenza della giustizia italiana a giudicare i due marò per l'incidente in cui sono morti due pescatori indiani. Lo ha indicato oggi all'Ansa, il direttore centrale per l'Asia della Farnesina, Andrea Perugini. A Trivandrum per il coordinamento della delegazione italiana in Kerala, Perugini ha detto che "la memoria insiste sulla immunità funzionale di cui godevano i marò"

3 - CASO MARO':ALTR1 14 GIORNI IN CARCERE,POLIZIA LI PUO' INTERROGARE
(AGI) - Altri 14 giorni di custodia giudiziaria per i due maro' italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati. Lo ha deciso un giudice del tribunale di Kollam, in Kerala, il quale ha anche stabilito - secondo quanto riferiscono fonti sul posto - che la polizia potra' adesso interrogare i due militari italiani detenuti in una sezione speciale della prigione centrale di Trivandrum. Stamane si riunisce anche l'Alta Corte del Kerala per decidere la giurisdizione del caso: e' attesa a breve una sentenza che stabilisca quale magistratura, indiana o italiana, debba occuparsi del caso. Ma nelle scorse settimane l'Alta Corte ha piu' volte rinviato la sentenza.

4 - MIN.ESTERI DELHI,DECISIONE SPETTA A CORTE
(ANSA) - La soluzione della vicenda in cui sono implicati due marò italiani spetta al tribunale: Lo ha dichiarato oggi a Trivandrum, in Kerala, il ministro degli Esteri indiano S.M. Krishna. Il ministro, riferisce Ndtv, ha precisato la questione dopo un incontro di 30 minuti con il 'chief minister' del Kerala, Oommen Chandy.

Al termine dell'incontro, Krishna ha elogiato il modo con cui il governo del Kerala ha risposto alle preoccupazioni delle famiglie dei due pescatori uccisi, ed ha lodato anche "la giusta decisione" di arrestare i due marò implicati. Successivamente il ministro ha però sottolineato che in ogni caso "é la corte che dovrà decidere in quale modo questa impasse può essere risolta".

5 - MARO'; DE MISTURA, POLITICA NON SI INTROMETTA
(ANSA) - E' il "segnale di una interferenza politica". Così, intervistato da QN, il sottosegretario Staffan De Mistura definisce le parole del 'chief minister' del Kerala, Oommen Chandy, che ieri ha escluso che i due marò italiani, in carcere con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani, possano essere trasferiti in Italia per essere processati. "La sua è una dichiarazione inopportuna" e De Mistura si augura "sia stata mal riportata". "Nessuno deve farsi illusioni - prosegue -: qualora decidessero che la giurisdizione é del Kerala, noi impugneremo la sentenza e alzeremo il livello del dibattito portandolo al livello della Corte Suprema. Perché una cosa è certa: noi non abbandoneremo mai i nostri marò".

De Mistura infine esclude che le perizie balistiche siano state manipolate: "la presenza come osservatori di due qualificati ufficiali del Ris Carabinieri ci garantisce che trucchi non ce ne siano stati. Magari gli esami condotti potranno prestare il fianco a fragilità tecniche, che siano truccati, no. Il che è già qualcosa".

6 - MARO'; RILASCIO NAVE, RINVIO UDIENZA KOCHI A DOMANI
(ANSA) - La sezione speciale dell'Alta Corte del Kerala ha rinviato oggi di un altro giorno la sentenza riguardante il definitivo rilascio della petroliera Enrica Lexie implicata nell'incidente in mare di metà febbraio in cui sono coinvolti due marò. Lo ha appreso l'ANSA da fonti che hanno direttamente seguito oggi l'udienza a Kochi.

7 - INDIA: MARO'; BONINO, SUPERFICIALE INGRESSO IN ACQUE INDIANE
(ANSA) - "Io non ho mai capito perché la nave sia entrata in acque nazionali indiane. Da lì è tutto un susseguirsi di giurisprudenza nazionale indiana e francamente è molto difficile da decifrare". Lo ha detto la vice presidente del Senato Emma Bonino a proposito della vicenda dei marò italiani in carcere in India a Tgcom24. "Per me - ha aggiunto - é stata stupefacente la scelta di entrare in acque nazionali e in porto. Loro hanno detto di essere stati attratti con l'inganno, ma è stata comunque una decisione superficiale. Dobbiamo ora perseguire tutte le strade per venire a capo di questa vicenda".

8 - FRATTINI: NON BASTA APPROCCIO BILATERALE, COINVOLGERE UE E ONU
(il Velino/AGV) - "La Ue dovrebbe chiedere che Nuova Delhi rispetti i nostri diritti". L'ex ministro degli Esteri Franco Frattini torna sul caso maro' con una intervista alle testate del Quotidiano Nazionale (Giorno, Carlino, Nazione). "Se non dovesse essere riconosciuta la nostra giurisdizione credo che dovremmo europeizzare la crisi. Non basta il grande impegno del sottosegretario De Mistura, dei ministri degli Esteri e della Difesa, non basta piu' un approccio bilaterale: bisogna coinvolgere l'Europa e probabilmente anche l'Onu". "L'India e' un Paese democratico che ha un sistema giudiziario complesso", spiega Frattini interrogato sulla fiducia che puo' ispirare il sistema giudiziario indiano.

"Mi pare evidente che la decisione non sara' rapida e che quanto e' accaduto negli scorsi giorni, con l'alternarsi di decisioni positive e negative, potrebbe proseguire. E questo nonostante noi abbiamo un argomento estremamente forte dalla nostra: il diritto internazionale. Cosi' come noi sottostammo alla riserva di giurisdizione per i militari americani responsabili del disastro del Cermis, cosi' l'India deve sottostare alla riserva di giurisdizione per i maro'. A prescindere dalle responsabilita'".

Quella del primo ministro del Kerala, che alla vigilia della sentenza della Suprema Corte ha detto che la giurisdizione e' indiana, "e' una interferenza del tutto inopportuna, che dimostra come l'Alta corte si trovi in un ambiente di veri e propri tifosi del carcere dei nostri maro'", sottolinea Frattini. "Mi auguro che possa non tenerne conto". E se la decisione fosse sfavorevole? "Dovremmo fare quel che si dove fare gia' nelle primissime fasi: coinvolgere l'Europa. Quando il premier Monti ha parlato con la baronessa Ashton era ormai tardi per mettere in piedi una azione preventiva". Monti ha avuto pero' anche contatti diretti con il premier Singh.

"Dubito che questi contatti possano portare a soluzioni immediate e positive, se non altro per l'orgoglio nazionale indiano. A questo punto e' chiaro che il bilaterale non va da nessuna parte. Se la nostra giurisdizione non fosse riconosciuta dovremmo fare in modo che la Ue inserisse il tema nell'agenda delle relazioni strategiche Europa-India. L'Europa dovrebbe chiedere che un Paese terzo rispetti regole di diritto internazionale nei confronti di uno stato membro. E sarebbe necessario fare un passo anche nei confronti dell'Onu, che e' garante della legittimita' internazionale".

 

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