UN MARUCCIO DI BUGIE? – IL DIPIETRISTA SOSTIENE CHE I 780 MILA € CHE È ACCUSATO DI AVER INTASCATO SONO IN REALTÀ MOLTO MENO E CHE SI TRATTEREBBE SOLO DELLE RESTITUZIONI DI ANTICIPI ELARGITI IN CONTANTI DA ALCUNI AMICI, SEMPRE PER ATTIVITÀ POLITICHE - MA QUEGLI ASSEGNI DA MIGLIAIA DI EURO, GIÀ SOSPETTI, SONO PURE IN NERO - MARUCCIO HA FATTO I NOMI DI ALCUNI FINANZIATORI...

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Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica - Edizione Roma"

Non li ha convinti, nemmeno stavolta. Si è tenuto ieri pomeriggio a piazzale Clodio il secondo interrogatorio di Vincenzo Maruccio, l'ex capogruppo Idv alla Pisana, accusato di peculato per aver sottratto dalle casse del gruppo consiliare 781mila euro. L'altra volta con il procuratore aggiunto Nello Rossi e con il pm Stefano Pesci, titolari del fascicolo, aveva parlato delle spese dell'anno 2011, ieri, per oltre tre ore, l'ex consigliere ha invece descritto i suoi investimenti del 2012. Tutti politici, ha precisato Maruccio, assistito dagli avvocati Luca Petrucci e Maria Raffaella Tattola.

Dalle mimose per la festa della donna alla befana di carbone per Alemanno, passando per la cocomerata per il referendum. Tutte spese che lui avrebbe documentato ai magistrati. Tanti soldi del gruppo finiti nelle sue mani, ma lui, in fondo, era capogruppo e segretario regionale, l'enfant prodige, quello che aveva davanti una carriera promettente. Anche nazionale.

Se durante lo scorso interrogatorio i pm lo avevano lasciato parlare, questa volta, invece, gli hanno chiesto conto di alcuni assegni e di alcuni pagamenti in contanti per centinaia di migliaia di euro: i magistrati sono convinti che la cifra di cui si parla sia quella. Ovvero 781mila euro. E non meno come, invece, vorrebbe lasciare intendere Maruccio. Che, sugli assegni si è giustificato spiegando che si trattava di restituzioni di anticipi fatti in contanti dai suoi amici. «Non sempre avevo disponibilità di denaro. E così succedeva spesso che alcuni amici, che fossero a Roma o in Calabria, mi anticipassero dei soldi che poi io restituivo con assegni provenienti dal conto del gruppo perché era tutta attività politica».

Una spiegazione che, però, non convince gli inquirenti, i pubblici ministeri e i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria. Innanzitutto per le cifre astronomiche di quegli assegni, centinaia di migliaia di euro e di gran lunga superiori al suo stipendio. Poi perché, essendo tutti soldi in nero, ovviamente non sono tracciabili, cosa che rende difficilissimo trovare una conferma investigativa.

D'altronde, è stato lo stesso Maruccio a chiarire che molte delle spese avvenivano senza pagare alcun onere fiscale. Ora è possibile che i magistrati decidano di avviare alcuni accertamenti anche sui presunti finanziatori di Maruccio. Cinque o sei persone di cui lui avrebbe fatto i nomi.

«Sto cercando di chiarire la mia posizione, sono fiducioso nella magistratura e sicuro dell'esito delle indagini che stanno facendo - ha commentato l'ex capogruppo al termine dell'interrogatorio - Ho depositato una seconda memoria assieme ad altri documenti. Le contestazioni di oggi hanno riguardato i fatti relativi al 2012 che ho giustificato affidando ai
pm la documentazione relativa». Il problema di Maruccio è che quella documentazione potrebbe non essere sufficiente a giustificare le spese politiche del fiume di denaro che, negli ultimi due anni, è stato girato dal gruppo Idv alla Pisana sui suoi conti personali.

 

VINCENZO MARUCCIO VINCENZO MARUCCIOMARUCCIO DI PIETRO RENATA POLVERINI ANTONIO DI PIETRO