CLEMENTE VENDETTA: DOPO IL SILURAMENTO ALLE EUROPEE, MASTELLA VUOLE ASFALTARE “FARSA ITALIA” IN CAMPANIA - IL DIFENSORE CIVICO…SI DIFENDE DA SOLO: VUOLE RESTARE IN CARICA A 2MILA EURO ANCHE SE NON ESISTE PIU' LA PROVINCIA DI NAPOLI

Dagoreport

 

1. VENDETTA CLEMENTE

Clemente Mastella Clemente Mastella

Come Dago-anticipato mesi fa, Clemente Mastella torna a fare quello che gli riesce meglio: il guastatore. L'ex ministro della Giustizia del Governo Prodi lascia Forza Italia e lavora a una lista civica per le prossime regionali in Campania. Una mossa che darà parecchio fastidio al centrodestra, ancora alle prese con un partito – Forza Italia – in crisi di identità e con il principale alleato di governo – il Nuovo centrodestra degli alfanoidi – che cincischia sul rinnovo del nuovo patto elettorale.

 

L'ex Guardasigilli ha sancito la rottura con gli azzurri, nonostante i buoni rapporti con Berlusconi, dopo il flop alle ultime Europee quando i big forzisti lo mollarono al suo destino. A Paolo Mainiero che lo ha intervistato per “Il Mattino”, Clemente ha confessato: «Alle Europee hanno fatto votare Barbara Matera, ora chiedessero a lei i voti per le regionali. In Campania i voti li ho io, non la Matera».

Bum.

 

2. IL DIFENSORE CIVICO DIFENDE SE STESSO E CHIEDE AL TAR IL POSTO E I SOLDI

Alessio Gemma per “la Repubblica Napoli

 

Stefano Caldoro Stefano Caldoro

La Provincia scade, il difensore civico «deve restare». Anche dopo il 31 dicembre. Ne è convinto Giuseppe Fortunato, al punto da essersi rivolto al Tar, presso cui lavora. Nel ricorso chiede pure lo stipendio che finora non ha percepito e un risarcimento di 10 mila euro perché Palazzo Matteotti ha perso troppo tempo per nominarlo. L'incarico era arrivato il 10 novembre, a titolo gratuito: ma ci era voluto anche allora un pronunciamento del tribunale amministrativo.

 

Ora si ritorna al Tar per la seconda volta, costringendo il tribunale a decidere la sorte di un suo dipendente. Perché Fortunato è «direttore dell'ufficio equa riparazione» proprio del Tar Campania. Nella Provincia dei 700 esuberi, tanti i lavoratori che potrebbero essere trasferiti da gennaio, dove 152 impiegati della Sis, società partecipata, sono stati licenziati, dove non si pagano neanche i neo consiglieri metropolitani, il difensore civico entrato a Palazzo Matteotti solo 50 giorni fa, resiste: «l'Ente non ha potere di sopprimere questa figura dal 31 dicembre».

 

Il decreto di nomina firmato dal presidente Antonio Pentangelo sarebbe «illegittimo» secondo Fortunato. Nella durata: dal 10 novembre al 31 dicembre. Perché lo statuto fissa l'incarico per 3 anni. Nell'indennità: gratis. Mentre sempre da statuto dovrebbe percepire un terzo dello stipendio del presidente. Poco più di due mila euro mensili. «E a nulla vale»,si legge nel ricorso, il fatto che «al momento il presidente non abbia indennità».

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

 

Già, perché ad aprile è intervenuta la legge Delrio che ha sciolto le province: tra dieci giorni subentra a Napoli la Città metropolitana. Proprio il primo aprile il consiglio provinciale aveva approvato la nomina di Fortunato, già garante della privacy nonostante una condanna nel 2002 in Cassazione per rivelazione di segreto d'ufficio: come consigliere comunale aveva reso pubblici i tabulati con le telefonate degli assessori ai tempi di Bassolino sindaco.

 

Sette mesi per occupare la poltrona a Palazzo Matteotti: da aprile a novembre. Per il ragioniere generale non c'erano i soldi per pagarlo. Con 120 milioni di tagli dal governo negli ultimi 3 anni. La segreteria generale a luglio aveva chiesto un parere al prefetto. Nessuna risposta. Poi l'ordinanza del Tar a ottobre: 30 giorni per decidere se nominarlo. E così fu. «Solo ieri—si lamenta Fortunato — mi hanno dato una stanza e un computer. La Provincia non vuole il difensore civico. Uno schiaffo ai cittadini».

 

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