carlo nordio

NORDIO, FLAGELLO DELLE TOGHE – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA TORNA AD ATTACCARE I MAGISTRATI: “E’ UNA PORCHERIA DIVULGARE NOTIZIE SEGRETE” (E APPRENDERLE DAI GIORNALI COME ACCADUTO A BEPPE SALA) – POI SPIEGA IL SUO PIANO CONTRO IL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI: DETENZIONE IN COMUNITA’ DI RECUPERO PER TOSSICODIPENDENTI E ALCOLDIPENDENTI. E UN PIANO EDILIZIO CARCERARIO (758 I MILIONI STANZIATI) CHE PREVEDE NUOVI POSTI DA COSTRUIRE IN PARTNERSHIP CON I PRIVATI FINANZIANDOLI CON LA “VALORIZZAZIONE” DEGLI IMMOBILI DI PREGIO ATTUALMENTE ADIBITI A PENITENZIARI – SONO DIECIMILA I DETENUTI INTERESSATI A UNA LIBERAZIONE ANTICIPATA…

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1 - NORDIO ATTACCA I MAGISTRATI: PORCHERIA DIVULGARE NOTIZIE SEGRETE

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

carlo nordio - approvazione del ddl separazione delle carriere dei magistrati - foto lapresse

Nessuna «liberazione anticipata, lineare e incondizionata, suonerebbe come una resa da parte dello Stato liberare i detenuti solo perché c’è posto. Ma questo piano contiene numeri non solo buone intenzioni». Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha illustrato le misure contro il sovraffollamento delle carceri, prese in una giornata ad alta temperatura, non solo politica (a Roma, mentre al Senato passava la sua riforma sulla separazione delle carriere, si registravano 34 gradi).

 

Varie le decine di migliaia di nuovi posti da rendere disponibili e di detenuti che potrebbero accedere a misure alternative. Molte le condizioni affinché ciò avvenga in questa estate rovente. Perché, ha spiegato lo stesso Guardasigilli, «non abbiamo la bacchetta magica» e i problemi si sono stratificati «nei decenni, quindi servono anche soluzioni strutturali».

 

CESARE PARODI E CARLO NORDIO

[…] Inoltre, aggiunge, «abbiamo approvato un provvedimento molto significativo, un disegno di legge che offre a una persona tossicodipendente che ha commesso reati, chiaramente correlati alla droga, la possibilità di espiare la pena fino al tetto di 8 anni di detenzione domiciliare all’interno di una comunità terapeutica e di iniziare un reale, verificabile, percorso di recupero». L’obiettivo, chiosa Nordio, «non è solo lo sfoltimento ma il recupero delle persone».

 

Però è anche la giornata in cui il ministro si toglie alcuni sassolini dalla scarpa […] «Me ne hanno dette di tutti i colori, oggi, Scarpinato mi ha quasi dato del mafioso: affermazioni gravi e improprie, però è la politica». E su Renzi — che lo ha accusato di essere stato, durante il caso Almasri, «manipolato» dal suo capo di gabinetto Giusi Bartolozzi — ha parlato di «caduta di stile». E sui presunti silenzi: «Qualcuno dimentica che sono indagato, non mi si può chiedere da magistrato di violare il segreto istruttorio».

 

CARLO NORDIO AL SENATO - FOTO LAPRESSE

Diverso, dice, il caso del magistrato Raffaele Piccirillo: «Primo dovere del magistrato è non parlare dei procedimenti in corso, cosa vietata dall’ordinamento giudiziario». Come a dire: io non interverrò, ma l’azione disciplinare può essere esercitata anche dal procuratore generale. Definisce una «porcheria» anche il dover apprendere dai giornali «notizie riservate o segrete», come è accaduto a Beppe Sala. Annuncia l’intenzione di una «revisione del segreto istruttorio. Non è colpa dei giornalisti, ma di chi le divulga. A Milano basterebbe applicare la legge per la divulgazione illecita le conseguenze dovrebbero esser quelle che non vengono mai adottate».

 

Si dice contrario a intervenire ora sull’abolizione dell’impugnazione in secondo grado per chi è stato assolto in primo grado. Misura sulla quale la Lega preme, perché riguarda anche il processo Salvini Open Arms per il quale i pm sono ricorsi in Cassazione. «Intervenire ora sarebbe di pessimo gusto», dice il ministro […]

 

2 - PROCEDURE LIGHT PER LA LIBERTÀ, DIECIMILA I DETENUTI INTERESSATI PER I NUOVI ISTITUTI 758 MILIONI

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

sovraffollamento delle carceri

Un’accelerazione delle procedure per liberare prima chi ne ha diritto. Detenzione alternativa per tossicodipendenti e alcoldipendenti. E un piano edilizio carcerario che prevede nuovi posti da costruire in partnership con i privati finanziandoli con la «valorizzazione» degli immobili di pregio attualmente adibiti a penitenziari. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, prevede di liberare migliaia di nuovi posti per i detenuti.

 

CARLO NORDIO - VOTO DI SFIDUCIA ALLA CAMERA - FOTO LAPRESSE (1)

Liberazione anticipata Potenzialmente riguarda diecimila persone. Non richiede una legge nuova. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha spiegato che «si tratta di valutare le condizioni di detenuti […]». L’idea è creare una cartella personalizzata dove sono inseriti tutti i dati del carcerato, dal «fine pena» al trattamento che può consentire la sua liberazione. Per ottenerla il detenuto ne deve fare richiesta e il provvedimento deve essere adottato dai magistrati di sorveglianza.

 

Il commissario alle carceri Marco Doglio ha illustrato i numeri dell’ampliamento. Per il 2025-2027, grazie a una spesa di 758 milioni di euro (335 dal ministero delle Infrastrutture), punta a recuperare i primi 9.696 posti entro i prossimi due anni mentre altri cinquemila potranno essere realizzati in un arco temporale quinquennale.

 

sovraffollamento delle carceri

Per costruire i nuovi posti destinati ai detenuti il ministero delle Infrastrutture ha immaginato un nuovo metodo di finanziamento che prevede di mettere sul mercato i cosiddetti «gioielli di famiglia». Si tratta di immobili si pregio attualmente adibiti a penitenziari e molto ambiti dal mercato. […]  C’è poi il disegno di legge sulla detenzione «differenziata» per detenuti con dipendenze da droga e alcol. Che avverrà in strutture sorvegliate, essenzialmente di comunità. […] Con l’intento di «alleviare un po’ la pena», le telefonate consentite aumentano da una alla settimana a sei al mese, mentre per i detenuti responsabili dei delitti più gravi i colloqui passano da due a quattro al mese.

giorgia meloni carlo nordio. CESARE PARODI E CARLO NORDIO CON LA SIGARETTA AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA