LA RISCOSSA DELLA “VECCHIA GUARDIA” - A MODENA BERSANI VIENE ACCOLTO COME UNA STAR DAI MILITANTI CHE ANCORA LO CHIAMANO “SEGRETARIO”: “PIERLUIGI, DÌ A RENZI CHE IL 40% L’HA PRESO PER IL BENE DELL’ITALIA NON PER FARE LO STRONZO”

Jenner Meletti per “la Repubblica

 

Pierluigi Bersani Pierluigi Bersani

Forse senza volerlo, gli avevano preparato le forche caudine: una porta di ingresso alla festa dell’Unità con sei gigantografie di Matteo Renzi e altre quattro con cittadini entusiasti che sotto la Ghirlandina applaudono Matteo Renzi. Per sua fortuna Pier Luigi Bersani, nel giorno in cui si trova etichettato come «vecchia guardia», entra da un ingresso secondario. Accanto a lui («È stato Pier Luigi a volermi qui») c’è Vasco Errani.

 

«Ecco, anche lui è vecchia guardia», dice l’ex segretario. Un’ora e un quarto di camminata fra i ristoranti e soprattutto nelle cucine. Chi volesse fotografare la “vecchia guardia” partita dal Pci e arrivata al Pd, qui troverebbe le facce giuste. Profumi di tortelli e capelli bianchi, l’orgoglio di avere lavorato gratis per decine di anni e migliaia di ore «per il Partito».

 

«Vecchia guardia? Non mi offendo. Certo, Matteo Renzi dovrebbe ricordare che questa vecchia guardia ha ottenuto quel 25% che ora gli permette di stare al governo. Io non chiedo certo riconoscenza ma una sola cosa: il rispetto. E a proposito di anziani… Chi è più “vecchia guardia” di Berlusconi e Verdini? Eppure loro sono trattati da Renzi con educazione e rispetto. Spero che un giorno questo capiti anche a me. Mi offendo se mi chiamano conservatore ».

 

Tutti i responsabili degli stand vogliono il segretario, loro continuano a chiamarlo così. Applausi, abbracci, strette di mano, baci (con le signore). «Pier Luigi, devi dire a Renzi che il 40 e passa per cento in Europa l’ha avuto per il bene dell’Italia, non per fare str…».

 

VASCO ERRANIVASCO ERRANI

«Abbiamo un solo segretario / e si chiama Pier Luigi», gridano nel ristorante della montagna. «Bersani, dai che mi conosci. Sono quello che frigge le patate da quarant’anni e non ho cambiato idea. E non solo su come si friggono le patate».

 

Modena zoccolo duro, Modena che in un grande padiglione espone una bella mostra su «la vita, la politica, l’etica di Enrico Berlinguer». Ma anche qui, alle ultime primarie, ha vinto l’ex sindaco di Firenze, con percentuali simili a quelle nazionali. «Pier Luigi, stai attento con Renzi. Va bene la polemica ma se cade lui va su quello là, vincono le destre». Gli applausi partono dalle cucine e si allargano nei ristoranti e nei viali.

 

«Questo - dice Bersani – non è un giro di propaganda, un vecchio rito. Parli con le persone, capisci subito quali sono le cose importanti. Certo, l’articolo 18 e il decreto sul lavoro sono temi che sono nel cuore della sinistra e non si possono affrontare con leggerezza. È questo che mi dicono, e mi chiedono se almeno io ho capito quali siano le reali intenzioni del governo».

videomessaggio di renzi contro la camusso e i sindacati  4videomessaggio di renzi contro la camusso e i sindacati 4

 

«Il reintegro al lavoro se ingiustamente licenziati non esiste solo da noi ma in forme diverse anche in Germania, Francia, Inghilterra… Forse in Italia la situazione è più complicata ma non si può buttare via, con leggerezza, questo presidio. Il governo vuole dare più diritti a chi ha meno diritti? Va bene. Vuole meno precari?

 

Va bene. E allora diamo alla precarietà un grande percorso contrattuale. Ma le norme scritte dal governo non lasciano intendere tutto questo». Più di mille persone nella grande sala dibattiti, è l’incontro più seguito in questo ventesimo giorno di Festa dell’Unità. Pietro Spataro, vice direttore del quotidiano scomparso dalle edicole da 50 giorni, racconta che alle tante promesse non sono seguiti fatti concreti.

 

Una ragazza mostra una maglietta “bersaniana”. «Oh ragazzi, non siamo mica qui a friggere le patate con l’acqua minerale». Ride, il “segretario”. «Oh ragazzi. Io questa questione del lavoro la voglio chiudere, ma bisogna trasformare le belle parole in norme chiare e comprese da tutti. I compagni della festa me l’hanno detto chiaramente. Non esiste che, per dare diritti a chi non ne ha, si tolgano diritti a chi li ha. Il popolo della sinistra su queste cose non scherza».

foto di Enrico Berlinguer foto di Enrico Berlinguer

 

«Vecchia guardia», le parole di Renzi hanno fatto male. «La vecchia guardia – dice Lucia Bursi, segretaria provinciale del Pd – è storia del Pd: c’è ancora e ha il diritto di presentare istanze». «Renzi farebbe meglio – dice Isa Ferraguti, presidente del mensile Noi Donne a pensare a ciò che dice. Io nel 1964 sono stata licenziata, unica fra 550 operaie, perché non c’era l’articolo 18». «Vecchia guardia? Ci sono – dice Enrico Campedelli, responsabile organizzazione – valori che non cambiano». Ancora applausi nella grande sala. «Sì – ammette Pier Luigi Bersani – a volte mi commuovo».