COME SI DIVENTA BERLUS-CLONI IN CENTO GIORNI. ALTRO CHE SOBRI TECNICI, TUTTI TASSE, RIGORE E LODEN. PRIMA, L'INVASIONE DI OGNI SPAZIO TELEVISIVO COME I VECCHI POLITICANTI. ADESSO, LE INTERVISTE E LE FOTO COMPIACIUTE AI ROTOCALCHI DI REGIME, MEGLIO SE DEL BANANA. LA PRIMA INTERVISTA DELLA FIRST-LADY E' PER 'CHI'" DI ALFONSINA LA PAZZA - ESSÌ: SE SI VUOLE CAPIRE DOVE STA ANDANDO A PARARE IL BERLUSCONISMO REALE, OCCORRE LEGGERE CHI, E OGGI ANCORA DI PIÙ…

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Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

Se si vuole capire dove sta andando a parare il berlusconismo reale, occorre leggere Chi, e oggi ancora di più. Nel senso che da fantasmagorico house-organ della Real Casa di Arcore, con tanto di richiami alle dinastie dei faraoni, all´epica omerica e alla mitologia delle ninfe, il rotocalco di Alfonso Signorini ha da mesi iniziato una vistosa conversione verso il governo tecnico. Culminata questa settimana in un imponente servizio illustrato di 12 pagine e nella prima intervista con la signora Elsa Monti, consorte del premier.

Vero è che tale esposizione rientra ormai nelle consuetudini para-istituzionali, nessuna moglie di potente avendo mai saputo resistere alla tentazione. Ma stavolta l´occasione sembra significativa e non solo perché Chi ha già pubblicato due puntate di storia famigliare montiana, con foto chiaramente uscite dai cassetti di casa, o perché esternati insospettabili propositi di sobrietà, il direttore si è spinto a cantare «il grande momento che stiamo vivendo, l´Italia sta rinascendo, si parla troppo spesso di crisi e quasi mai di rinascita».

A Signorini, che lo scorso numero ha inaugurato la nuova veste grafica e adesso sostiene anche di aver ridimensionato il sacro gossip, donna Elsa ha detto il prevedibile. O almeno questo si è potuto leggere finora: la scelta di lei di sposarsi a 22 anni, pure forzando un po´ la mano prima di un trasferimento in America; poi la divisione di ruoli e mansioni nella coppia;

l´originaria freddezza di lui con i bimbi, recuperata in termini di calore quando i piccoli hanno cominciato a parlare; quindi, premesso che il marito non poteva sottrarsi alla chiamata di Napolitano e che non si ripresenterà nel 2013, ecco la rivelazione che il premier ha molto gradito le cravatte che Berlusconi gli ha regalato. Prima gliele comprava lei, in aeroporto.

Di tutti gli insipidi bocconcini dispensati a Chi, solo uno rischia di configurarsi giornalisticamente «a scottadito», ed è quando la signora Monti, rivendicando una certa dimestichezza con i leader europei, ha ricordato che a Bruxelles il presidente ha conosciuto «perfino» la precedente moglie di Sarkozy, Cecilia, che facendo parte del gabinetto dell´allora ministro francese a volte partecipava agli incontri con la Commissione: «E, mi diceva mio marito, era visibile l´influenza di Cecilia sull´atteggiamento che il marito teneva nelle riunioni». Valutazione di cui all´Eliseo - e magari anche a casa Sarkozy - non saranno troppo lieti, meno che meno in campagna elettorale.

Nulla comunque rispetto alle peripezie a sfondo politico e meta-narrativo che hanno impegnato Chi e Signorini nelle vicende del tardo e tempestoso berlusconismo: dalla propalazione della verginità di Noemi, cui venne assegnato anche un finto fidanzatino, ai magheggi sul video di Marrazzo; dalla «ripulitura» dell´immagine delle ragazze del bunga bunga, pure seguite nella loro trasfigurazione melodico-artistica in «Munecas de clase», fino alle conversioni di Tarantini e dell´Ape regina, entrambi ritratti in posatissima preghiera.

Da tutto questo alla svolta filo-Monti ci corre, è ovvio, un universo di senso. Ma un po´ c´entra anche il mistero sul perché pure le mogli dei tecnici si sentano obbligate a farsi veicoli di consenso, testimonial di un potere presenzialista e chiacchierino del quale tanto più al tempo dei professori si poteva francamente sperare di fare a meno.

 

 

ELSA MONTI E ALFONSO SIGNORINI SU CHIElsa Monti "chi"Elsa Monti da Chi