mughini minzolini

LA VERSIONE DI MUGHINI – ''I 19 PARLAMENTARI DEL PD (TRA CUI ICHINO, TRONTI, MANCONI E MUCCHETTI) CHE HANNO VOTATO CONTRO LA DECADENZA DI MINZOLINI DA SENATORE VENGONO ADDITATI DA “IL FATTO” COME LEBBROSI. A ME SEMBRA CHE SIANO AMMIREVOLI. NON MI ERA PIACIUTA L’ENTITÀ E IL MODO DELLA CONDANNA DELL’EX DIRETTORE DEL TG1''

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

MUGHINIMUGHINI

Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia

 

Caro Dago, mi ha fatto molto piacere trovare sulla prima pagina del “Fatto” e scritti in un bel corpo neretto i nomi dei 19 senatori Pd che hanno votato contro la “decorrenza” di Augusto Minzolini da senatore della Repubblica. Va bene che il quotidiano li addita quali lebbrosi, e invece a me sembrano persone che hanno scelto secondo il tribunale della loro coscienza e dunque ammirevoli.

 

Ci sono nomi a me cari fra quei 19, gente di cui sono stato amico o di cui condivido oggi la gran parte del loro pensiero, oltretutto gente dai percorsi molto diversi. Pietro Ichino, Mario Tronti, Luigi Manconi, quell’ottimo giornalista che è Massimo Mucchetti e che nell’aula del Senato si è spinto sino ad andare a stringere la mano a Minzolini.

 

Ovvio che questi galantuomini non hanno votato “contro” la legge Severino, contro la legge che vuole “decaduti” i parlamentari che siano stati riconosciuti definitivamente colpevoli con una condanna oltre i 2 anni. Una legge è una legge e vale per tutti. Solo che loro hanno votato contro una sentenza che a occhio nudo pare abnorme, la sentenza che aveva condannato Minzolini a due anni e mezzo per avere usato a iosa la carta di credito che gli era assicurata da direttore del Telegiornale 1.

MINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZAMINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZA

 

Detto altrimenti, Minzolini aveva speso per comodacci suoi 65mila euro che poco o niente avevano a che fare con i suoi compiti di rappresentanza. Lo aveva fatto senza alcuna cautela, senza nascondere e pretendere alcunché. A mio avviso è del tutto ovvio che quando lo avevano assunto gli avevano detto più o meno così: “Più di questo come stipendio ufficiale non ti possiamo dare, largheggia nelle note spese”. Avviene in tutti i giornali del mondo.

 

MINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZAMINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZA

E lui difatti ha largheggiato. In questo c’è una colpa, un reato? Sì che c’è, ma di quale entità? Tanto è vero che alla sentenza definitiva si è arrivati attraverso un sentiero tortuoso di assoluzioni e poi condanne. E comunque quei maledetti 65mila euro alla fin fine Minzolini li ha restituiti.

 

(Non so dire se sia esatto quanto dichiarato da lui ieri. Che un giudice che è stato decisivo nell’emettere la sentenza di condanna era uno che era entrato nella politica attiva per poi ritornare in magistratura. Un orrore che da noi può capitare. Se fosse esatto, già questo particolare macchia la sentenza anti-Minzolini.)

 

Sono stato collega di Minzolini al tempo in cui esistevano i giornali di carta. Era un bravo ragazzo e un cronista implacabile. Poi divenne un “pontefice” al 100 per cento del berlusconismo e questo pontificato lo esercitava innanzitutto da sovrano del Telegiornale.  A me questo non piaceva per niente, proprio per niente. Non per questo mi era piaciuta l’entità e il modo della sua condanna. Proprio per niente. E dunque in aula mi sarei comportato esattamente come i 19 da cui sono partito.

luigi manconiluigi manconi

 

Giampiero Mughini

massimo mucchettimassimo mucchettiintervento di augusto minzoliniintervento di augusto minzolini